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Trend Turismo: 5 statistiche per capire in che direzione va l’Italia

leggi l’articolo completo... [2]L’Italia resta una delle mete preferite a livello mondiale, al quinto posto dopo Francia, Spagna, USA e Cina. E così resterà la situazione almeno per i prossimi cinque anni.

Sembra che la forza del Turismo italiano risieda soprattutto nelle immagini da cartolina che, nonostante la crisi, non perdono il loro smalto, e in parte, nella “luce riflessa” del boom turistico che esploderà nei prossimi anni. Ma per quanto potremo riposare comodamente sugli allori?

Che l’Italia sia indietro, a livello strutturale, tecnologico e di servizi, si è già detto in diverse occasioni di recente. Solo un paio di settimane fa abbiamo pubblicato l’accorata lettera del presidente di Google a Repubblica [3] per denunciare la necessità di metterci al passo con gli altri Paesi lato e-commerce.

Il giornalista Paolo Cagnan [4] raccoglie i dati diffusi dall’azienda Euromonitor International al TTG di Rimini e li incrocia con altri per regalarci un quadro dell’Italia debole e preoccupante.

1 – Si può vivere di luce riflessa?

A quanto pare sì, è quello che sta facendo l’Italia. Perché a livello mondiale “nel 2012 si è registrato un aumento del 4% sugli arrivi internazionali” e grazie alla voglia di viaggiare della classe media dei Paesi emergenti, soprattutto Brics, le cose dovrebbero andare ancora meglio negli anni a venire.  Detto questo in Italia il tasso di crescita del Turismo sarà solo del 2,1%, inferiore al tasso europeo previsto, che si attesta al 3%.

2 – Solo un leggero miglioramento del settore alberghiero

A quanto pare nel 2014 dovrebbe intravedersi uno spiraglio di crescita per il settore alberghiero per quanto riguarda i pernottamenti in hotel “Il prossimo anno tornerà il segno “più”, per la prima volta: un pallido +0,2% che aumenterà di poco, di anno in anno, senza scossoni.”

3 – Il declino dell’hotel, l’avvento delle case private

Il modello “piccolo è bello” [5] criticato da Bernabò Bocca è in auge? Dai dati raccolti pare che ai viaggiatori internazionali piacciano le strutture piccole, raccolte, magari a diretto contatto con i proprietari “locali”. “Aumenteranno, e non di poco, le sistemazioni private, vale a dire B&B e appartamenti, sempre più ricercati dai turisti”, dice l’articolo. Negli ultimi anni, a causa forse della crisi e della necessità di risparmiare, molti turisti hanno preferito optare per ostelli, appartamenti, b&b, che hanno visto una crescita percentuale molto più alta rispetto a pensioni ed hotel.

Queste le percentuali di crescita e decrescita nell’anno corrente: come vedete gli alberghi sono l’unica categoria che insieme agli Chalet riporta un segno negativo. Sono invece in forte crescita le “guesthouse”, quelle che da noi sono considerate soluzioni a metà tra la pensione e il b&b.

Le previsioni per il 2017 sono positive, ma gli alberghi registrano comunque il tasso di crescita più basso, mentre guesthouse e altre sistemazioni continuano a crescere.

 4 – Turismo straniero vs. staycation

I turisti stranieri salvano l’Italia. Mentre gli italiani restano a casa o fanno solo viaggi a cortissimo raggio, sono aumentati del 30% i Russi, ma è ancora molto forte la presenza dei Tedeschi. Nei prossimi anni cresceranno anche i turisti dai Paesi Bric ma “ci vorrà del tempo prima che il loro apporto al Pil turistico assuma dimensioni realmente interessanti.”

Queste le previsioni per la situazione a distanza di cinque anni (provenienza dei turisti in migliaia di viaggi, variazioni percentuali anno su anno)

5- Turismo cinese: all’Italia solo le briciole

Di questi turisti abbiamo parlato anche la scorsa settimana: dalla lettura dei social media [6] risulta evidente che l’Italia è una meta molto amata dai Cinesi ma presto dovremo fare i conti con i concorrenti. I dati dicono che tra le destinazioni più visitate dai Cinesi ci sono prima i Paesi limitrofi e l’Italia si colloca solo al 21esimo posto, preceduta da altre destinazioni europee, come Francia, Germania, Svizzera e Austria. Insomma, come era ben visibile dal grafico precedente, i turisti Cinesi in Italia aumenteranno notevolmente, ma per accaparrarceli dovremo sgomitare non poco.

Se a tutto questo sommiamo anche le difficoltà – che paiono ormai insormontabili – con cui l’Italia si promuove online e la grande avanzata dell’e-commerce turistico tutto a favore dei grandi player, c’è davvero da chiedersi che strada imboccheremo nei prossimi anni, così decisivi per noi.

Concludo con la stessa domanda che fa Cagnan: “Secondo Euromonitor sono almeno dieci anni che l’Italia perde in competitività a livello internazionale. Per quanto ancora il Paese potrà avvantaggiarsi della sua rendita di posizione?