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Turismo Congressuale: bilancio negativo nel primo semestre 2006

Turismo congressualeUna delegazione di Federcongressi (Presidente Adolfo Parodi, Vice-Presidente Massimo Fabio e Coordinatore del Comitato ECM, Paolo Zona) ha incontrato a Roma il 30 novembre il Presidente di Farmindustria Sergio Dompè, il Vice-Presidente Emilio Stefanelli e il responsabile Area tecnico-scientifica.

Il Presidente Dompè, pur esprimendo la volontà di dialogo con tutte le parti interessate alla formazione medica, ha confermato il blocco delle sponsorizzazioni, oltre ad una notevole riduzione delle spese di marketing e promozione destinate al sostegno di iniziative formative. E si è detto non in grado di prevederne la durata. Nei confronti di Federcongressi, Farmindustria ha manifestato piena disponibilità ad accoglierne il contributo per il riordino del sistema ECM e delle modalità di sponsorizzazione, in particolare chiedendo il supporto dei rappresentanti del congressuale nella richiesta al Governo di deducibilità delle spese sostenute dalle aziende per gli eventi formativi. L’incontro fra Farmindustria e Federcongressi si è concluso con l’impegno fra le parti a riprendere i contatti dopo il varo della manovra finanziaria 2007.
 
 

Saldo negativo da gennaio a giugno 2006

Da gennaio a giugno 2006 sono stati organizzati in Italia 50.000 incontri per 12 milioni di congressisti, ma i conti del settore danno saldo negativo. Dopo 20 mesi di crescita dell’attività produttiva, il sistema congressuale italiano registra infatti una serie di risultati negativi. Sono dati contenuti nel Rapporto semestrale dell’Osservatorio Congressuale Italiano, promosso da Convention Bureau della Riviera di Rimini e dalla rivista Meeting e Congressi. Nel dettaglio: 49.710 il numero degli incontri organizzati (-23,46% rispetto al 1° semestre 2005); 12.110.867 il numero di partecipanti (-1,28%); 14.819.424 le giornate di presenza congressuale (-17,16%); -6,1% la riduzione del fatturato globale del settore. L’indagine evidenzia come tutti i segmenti della domanda congressuale contribuiscano a questa contrazione, a partire dalle imprese (-10,61%), che rappresentano il segmento più grande. Decisamente più negative le performance delle associazioni (-36,07% per le scientifiche, -50,92% per le religiose, -39,61% per le culturali e -46,68% per le sportive) e dei segmenti riferibili al sistema politico (-38,19%) e pubblico (-31,83%).
 
 

Penalizzati hotel e dimore storiche

Le sedi più penalizzate risultano essere gli hotel e le dimore storiche che riportano una variazione del numero di eventi ospitati rispettivamente del -30,6% e del -25,12%, mentre i palazzi dei congressi e le sedi congressuali extra alberghiere riescono a chiudere il semestre ottenendo un +6,30% e un +4,40%. Si osserva poi una forte riduzione dei microeventi (-26,98% nella fascia da 50 a 100 congressisti) e l’attenuarsi della variazione negativa con l’aumentare della dimensione dell’incontro (-23,60% nella fascia 300-500, -19,41% nella fascia con oltre 2000 partecipanti). Da un punto di vista geografico, la riduzione dell’attività congressuale a carattere regionale si riduce del 23,43%, quella nazionale del 28,27% e quella internazionale “solo” del 3,02%. Infine, per quanto riguarda le destinazioni, la flessione dell’attività congressuale colpisce in misura preminente le metropoli e le città d’arte (-39,34% per il numero di incontri e -10,27% per il fatturato) insieme ai capoluoghi ed ai centri urbani minori (-26,23% per il numero di incontri e -10,92% per il fatturato), rispetto alle meno penalizzate località marine e turistiche.

D. Innocenti