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Multe per Expedia, eDreams e Opodo: l’Antitrust Italiano attacca le scorrettezze delle OTA

leggi l’articolo completo... [2]Poca trasparenza, pubblicità ingannevoli, addebiti scorretti: queste alcune delle azioni illecite di cui si sarebbero macchiati Expedia, eDreams e Opodo secondo l’Antitrust italiano e che sono costate alle tre OTA multe per un totale di 415.000 euro.

Come riporta l’agenzia Reuters, l’Antitrust ha dichiarato di aver già fatto in modo che le agenzie modificassero le offerte e i termini di acquisto irregolari: “Le sanzioni tengono conto della diversità delle pratiche commerciali scorrette messe in atto dalle società coinvolte e degli impegni presentati e attuati per rimuovere gli effetti negativi sui consumatori“.

Le attività incriminate dall’Antitrust [3] sarebbero state individuate dalle autorità nel corso di indagini istruttorie separate anche grazie alle forti pressioni da parte della Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo (FIAVET), che già ha avuto la meglio nel corso di un’azione legale su Expedia, accusata di aver creato uno slogan offensivo nei confronti delle agenzie tradizionali (“Flight deals, no agency fees”), da poco modificato (“Flight deals, no booking fees”).

All’ultimo TTG Italia Cinzia Renzi, presidentessa della FIAVET ha ribadito l’impegno della Federazione nella lotta alla mancanza di chiarezza e trasparenza: “Fiavet sta da tempo chiedendo a tutti i principali fornitori degli agenti di viaggi di lavorare affinché il prezzo di vendita sia comprensivo di tutte le diverse componenti“.

A questo proposito anche Assotravel ha sostenuto l’iniziativa: “Quello che ci interessa come Assotravel – ha affermato il presidente Andrea Giannetti – è l’applicazione delle regole, poiché il mancato rispetto di queste ultime crea concorrenza scorretta. Ben venga allora questa inchiesta che, se si rivelerà fondata, permetterà agli operatori grandi e piccoli, seri e professionali, di avere più spazio, che siano online e/o offline.

Tutte le colpe delle OTA

Se scendiamo nel dettaglio, ci si accorge subito che le mancanze dei portali sotto accusa sono soprattutto relative alla trasparenza:

  1. Promozioni ingannevoli di voli, hotel e voli+hotel, tese a pubblicizzare offerte speciali con tariffe molto più alte di quelle mostrate, rivelate al cliente solo nel corso degli ultimi step della prenotazione (Expedia, Opodo e eDreams)
  2. Processo di prenotazione e di pagamento poco chiaro, in particolar modo in riferimento a soldi detratti in anticipo dalla carta di credito per soggiorni non ancora confermati e non immediatamente rimborsati. I soldi venivano congelati senza la possibilità per gli utenti di sbloccarli in tempi utili e senza che questi fossero adeguatamente informati sulla possibilità di congelamento. (Expedia e eDreams)
  3. Descrizione della copertura assicurativa poco trasparente accompagnata dalla pratica scorretta di pre-selezione dell’opzione durante il check-out. L’AGCM (Autorità garante della Concorrenza e del Mercato) riporta che “L’Antitrust ha giudicato scorrette le modalità di offerta della garanzia assicurativa “Opodo All Inclusive”, per annullamento del viaggio, bagaglio e spese mediche, proposta nella fase finale del processo di prenotazione, attraverso un meccanismo di silenzio-assenso. Nel corso del procedimento tuttavia la società ha modificato il sistema di offerta assicurativa in modo tale che il consumatore che vuole aderire deve farlo riempiendo l’apposito riquadro. Anche alla luce di questo comportamento la sanzione è stata ridotta.”
  4. Informazioni poco chiare riguardo alla Persona giuridica che rende difficoltoso per gli utenti avanzare reclami (Expedia)
  5. Gestione inadeguata delle lamentele (Expedia ed eDreams)
  6. Tariffazione troppo elevata per le chiamate rivolte al servizio clienti, che nel caso di eDreams è l’unico modo per contattare direttamente e velocemente l’agenzia (eDreams)

Per queste scorrettezze, l’Antitrust ha obbligato a pagare Expedia Incorporated 210.000 euro, Expedia Italy 45.000 euro, eDreams 135.000 euro e Opodo 25.000 euro.

Certo non si tratta di sanzioni che abbiano un reale impatto sui bilanci dei portali, ma sono senza dubbio la prima espressione in assoluto di una chiara e decisa presa di posizione da parte delle autorità nello scoraggiare pratiche ingannevoli da parte dei portali on-line nei confronti degli utenti.

Fonte: Reuters [4], TTG [5], AGCM [6]

Per saperne di più sulle OTA: