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L’estate 2022 raccontata dai dati di Assoturismo Confesercenti

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Il settore turistico ha registrato numeri in crescita durante l’estate 2022, guadagnando un +16% di presenze rispetto all’anno passato. Tuttavia, i rincari dei costi energetici incombono sulle strutture ricettive, minacciandone la piena ripresa.

Un’indagine condotta da Assoturismo Confesercenti [3] su un campione di 1.694 imprenditori del settore conferma l’estate 2022 come una “stagione da record [4]”. Il periodo maggio-agosto ha infatti visto un incremento del 5,1% di viaggiatori italiani e un +35,4% delle presenze straniere. In termini assoluti, i vacanzieri registrati nelle strutture ricettive questa estate sono stati circa 49 milioni, per un totale di 198,8 milioni di pernottamenti.

Non siamo ancora ai livelli del 2019 – lo scarto per le strutture ricettive è di 6,9% pernottamenti in meno – tuttavia la maggioranza degli operatori del settore si dichiara soddisfatta dell’andamento della stagione. Albergatori che seguite i nostri articoli su Booking Blog, ci auguriamo che anche voi possiate confermare gli ottimi risultati dei mesi appena trascorsi.

 

Il ritorno dei turisti internazionali

 

Un dato interessante da analizzare è la crescita dei turisti stranieri [5] che hanno scelto il Belpaese per le loro vacanze. Non solo il turismo internazionale in Italia ha registrato un vero e proprio boom [6], ma è anche aumentata notevolmente la spesa dei vacanzieri durante il loro soggiorno.

Le mete più gettonate sono state le regioni del Nord Ovest (+18,5%), del Nord Est (+16,8%) e del Centro (+16,2%). Per le regioni del Sud e le isole la crescita complessiva è stata del +10,3%.

Le località marine e montane hanno registrato un +11% di presenze tra stranieri e italiani rispetto al 2021, le aree rurali e collinari [7] un +20,5%, mentre per le aree termali l’aumento è stato del 18,1%. Il recupero più significativo, tuttavia, è stato quello delle città e dei centri d’artefortemente colpiti dalla pandemia [8] tra il 2020 e il 2021 – che hanno visto una crescita del 31%.

Di fronte a questi dati, il ministro Garavaglia ha commentato ai microfoni di Radio 24:

L’estate è andata molto bene, infatti, il Pil è stato rivisto in aumento da 3.4% a 3.5% dall’Istat. Le componenti che hanno fatto crescere di più il Pil sono stati proprio il turismo e i servizi”.

 

Trend positivo anche per il mese di settembre

 

La stagione non è affatto terminata con la fine di agosto. Anche i dati per il mese di settembre [9] promettono bene: l’Osservatorio Confturismo Confcommercio ci fa sapere che 12 milioni di Italiani sono in procinto di partire per le proprie vacanze.

In particolare, il 33% dei sondaggiati prediligerà il mare, seguito da un 18% che sceglierà la montagna e un 30% complessivo che opterà per città d’arte o piccoli borghi.

Nella maggior parte dei casi, i vacanzieri che si sposteranno a settembre sono persone che non hanno viaggiato nei mesi precedenti, scegliendo la fine della stagione come momento per trascorrere le proprie ferie. Ad ogni modo, per gli albergatori significa avere le camere occupate ancora per un altro mese e questo non può che essere un elemento positivo. I dati, infatti, prospettano 2,7 milioni di pernottamenti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un totale complessivo di 44,3 milioni.


Cosa aspettarsi dall’autunno


Nonostante i risultati positivi ottenuti in questa stagione, cresce la preoccupazione tra gli albergatori per i prossimi mesi. I rincari dei costi energetici stanno mettendo a rischio la marginalità delle aziende, lasciando numerosi interrogativi sulle prospettive del turismo nel periodo autunnale e invernale. Nelle località montane già si parla di possibili aumenti del costo dello ski pass [10] giornaliero fino al 10%, per far fronte ai rincari delle bollette.

A questo proposito Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, ha affermato:

“Le bollette di luce e gas sono praticamente triplicate e questo ha ridotto di molto i margini per le imprese del turismo, dato che i pacchetti per la stagione estiva sono stati venduti prima degli aumenti. Il quasi ritorno del turismo ai livelli pre-pandemia è sicuramente una buona notizia ma senza interventi concreti a sostegno delle imprese, migliaia di strutture ricettive e attività del comparto non potranno più sostenere la spesa per l’energia e saranno costrette a chiudere”.

La situazione è quindi tutta in divenire, quali sviluppi credete che ci saranno non appena terminerà anche questa ondata di spostamenti a settembre? Come potremo far fronte ai prezzi in aumento? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti.