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Governo, via libera ai contributi al comparto fiere e congressi

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450 milioni a favore del comparto fiere e congressi. Questo è quanto prevede il decreto firmato dal Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

Adesso si attende il via libera dall’Unione Europea per attuare la manovra. 

L’iter del decreto ministeriale

 

Finalmente, dopo mesi di stallo ed incertezza, il decreto è pronto a sbloccare le risorse destinate a due fra i settori più colpiti dalla crisi, quello delle fiere e dei congressi. Come riportato da Il Sole 24 Ore [3], Garavaglia –Ministro del Turismo da febbraio- ha infatti firmato il decreto ministeriale che indica le modalità, le condizioni e i requisiti necessari per richiedere l’accesso ai contributi. 

Il provvedimento adottato dal Governo riunisce in un’unica procedura l’assegnazione di 350 milioni complessivi stanziati dal precedente esecutivo, ai quali aggiunge altri 100 milioni di ristori assegnati nel 2021 per far riemergere più forte di prima il turismo italiano [4]. 

Secondo quanto indicato nel testo del decreto, nei prossimi giorni verrà pubblicato un avviso contenente tutti i passaggi da adempiere per diventare beneficiari dei fondi, con tanto di date e scadenze da rispettare. 

 

Appuntamento con Bruxelles

 

Nei prossimi giorni è attesa un’importante risposta dall’Europa. Da Bruxelles dovranno infatti decidere se concedere o meno la deroga sugli aiuti di Stato all’Italia. Quest’ultima disposizione, ad oggi consente a ciascun operatore impiegato nel comparto fieristico (sia esso una società organizzatrice, concessionaria o proprietaria dei quartieri espositivi) di poter accedere ad un risarcimento a fondo perduto fino a un massimo di 10 milioni per fronteggiare i danni causati dalla pandemia. 

Milano, Bologna, Verona, Rimini e Vicenza –ovvero i pilastri dei settori congressi e fiere- lamentano però da tempo l’insufficienza dei fondi ricevuti e le difficoltà per accedervi, nonostante i cospicui fondi stanziati dal precedente e dall’attuale Governo. A complicare l’erogazione del capitale hanno contribuito sia la mancanza di decreti attuativi, sia i vincoli sugli aiuti di Stato imposti dall’Unione Europea. 

Soltanto nel 2020 i player maggiori hanno totalizzato una perdita superiore a 400 milioni di euro. La firma posta sul decreto dal Ministro del Turismo segna sicuramente un passo in avanti verso l’accesso ai ristori, in attesa di ricevere una risposta da Bruxelles, già espressasi affermativamente nei confronti della Germania lo scorso anno.