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Mapping Travel’s New Normal di Sabre: come cambia il travel post pandemia

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La pandemia di Covid-19 ha investito e sconvolto tutti i settori, talvolta costretti a reinventarsi per non rimanere schiacciati dalla crisi. Il travel è stato tra quelli maggiormente messi alla prova, non c’è dubbio. Nelle varie fasi dell’emergenza, talvolta ne è uscito sconfitto, altre volte vincitore.

Ad oggi, il viaggio non è più lo stesso, poco ma sicuro. Mutano le preferenze dei viaggiatori [3], emergono nuovi profili di target, guadagnano terreno interessi prima poco rilevanti nelle scelte di ognuno di noi.

 

L’indagine sul travel che cambia

 

Sabre si inserisce in questo contesto con la pubblicazione di uno studio globale sull’industria del travel: “Mapping Travel’s New Normal” [4].

Gli intervistati – oltre 500 decisori di compagnie aeree e agenzie di viaggio – provengono da 20 paesi in EMEA, APAC e nelle Americhe e le loro parole sono state affiancate da quelle dei leader del settore. Le questioni affrontate sono state l’impatto della pandemia sulle loro attività e i loro clienti, oltre alle implicazioni sul futuro del travel.

I risultati chiave gravitano sulle diverse priorità delle compagnie aeree e delle agenzie poiché entrambi i settori si preparano ad affrontare potenziali opportunità di ripresa e a creare nuove opportunità di crescita. Altri dati interessanti riguardano le differenze nelle priorità di investimento tecnologico da parte delle regioni del mondo.

 

Revenge travel e bleisure

 

Tra i risultati più importanti, emerge Ia speranza che il travel ritorni ai livelli pre-pandemia quanto prima, anche se le previsioni non sono a brevissimo termine. In particolare, più di un terzo delle compagnie aeree e delle agenzie ha dichiarato che questa soglia si raggiungerà entro la fine del 2024; secondo un altro terzo potrebbe accadere nel 2025 o oltre.

Un altro trend rilevante è il revenge travel, documentato già qualche settimana fa da un report di American Express Travel [5]. Il “viaggio per vendetta”, con l’obiettivo di recuperare il tempo perso nei due anni di Covid, è un fenomeno significativo: il 68% degli intervistati prevede una spesa maggiore dei consumatori per i futuri piani di viaggio.

Nelle parole dei sondaggiati, emerge come sempre più diffusa la combinazione di business e tempo libero: il comparto bleisure [6] vedrà numeri importanti nel post recovery.

 

Investimenti tech e opportunità di crescita

 

Lo studio Sabre delinea, da parte dei fornitori di viaggio, un interesse forte verso l’innovazione tecnologica. Più della metà delle agenzie sta dedicando più tempo alla ricerca di nuovi strumenti, servizi e tecnologie; soprattutto in APAC [7] (71%), dove il digitale è sempre più integrato nel customer journey.

Scendendo nel dettaglio, il 92% delle agenzie di viaggio ricerca il supporto di partner tecnologici in grado di dar vita ad un’esperienza più fluida possibile in termini di shopping, prenotazione e realizzazione, preferibilmente con opzioni di customizzazione del viaggio.

Infine, il 96% delle compagnie aeree intervistate si aspetta di poter offrire nel prossimo futuro opportunità di crescita e un migliore servizio clienti.

 

Nuove sfide per il travel

 

Darren Rickey, Senior Vice President, Airline Global Sales and Accounts di Sabre commenta lo studio: “Una cosa che ci ha colpito mentre stavamo conducendo la ricerca è stato il ritmo di cambiamento senza precedenti negli ultimi mesi. Questo ovviamente rappresenta un’enorme opportunità, ma mette anche a dura prova le aziende di viaggio che devono adattare i loro piani, processi e operazioni per affrontare questi potenziali cambiamenti”.

Tra le tendenze chiave individuate compaiono anche la rilevanza dei viaggi organizzati per ridurre le complessità degli spostamenti, l’importanza dei viaggi nazionali e regionali per il recovery e le sfide inerenti alla ripresa dei viaggi business.

Per le compagnie aeree, i principali trend includono la necessità di maggior tutela delle prenotazioni dei consumatori, la crescita del bleisure come catalizzatore per il potenziale recupero dei viaggi aziendali e l’offerta di opzioni di volo più sostenibili per soddisfare le richieste dei clienti più attenti all’ambiente [8].

In sostanza, lo studio Sabre evidenza un buon livello di ottimismo nell’ecosistema dei viaggi, ma fa luce sulle sfide connesse a potenziali rapidi cambiamenti. Emerge chiaramente la necessità di flessibilità e collaborazione, in modo che i fornitori di viaggio riescano ad intercettare i fenomeni in divenire nel momento opportuno e possano affrontare ogni sfida come una chance di crescita e di miglioramento dell’esperienza dei traveler.