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Millennial: amano viaggiare, ma per ora a basso costo

leggi l’articolo completo... [2]I Millennial, ovvero i nati tra il 1977 e il 2000, saranno i viaggiatori del futuro: solo in USA già ora sono 80 milioni e costituiscono il 25% della popolazione. Per questo le grandi catene alberghiere si stanno organizzando per adattare le loro strutture alle necessità di questa fascia di viaggiatori, come la Marriott, che ne ha fatto un vero mantra.

Ma forse molti non hanno fatto i conti con l’oste. Sì, è vero, saranno i viaggiatori di domani, ma oggi sono pronti per scegliere i nostri hotel?

Nell’articolo I Millennial crescono: impariamo a conoscere i viaggiatori di domani [3], abbiamo visto che si tratta di persone smart, sempre connesse, molto legate al mondo social, ma quali sono le loro preferenze di viaggio?

PhoCusWright, in un recente webinar [4] tratto dal suo Consumer Travel Report Sixth Edition, svela dettagli e solleva domande che interessano ogni albergatore. L’indagine riguarda in particolare gli Stati Uniti ma, trattandosi di un mercato così importante per l’Italia, non è da sottovalutare e in generale i dati sembrano riflettere trend in atto anche da noi.

 

Viaggiano di più ma vogliono spendere di meno

Non importa quanto guadagnano, i Millennial vogliono viaggiare”.

Detto questo la capacità di spesa dei Millennial è per adesso inferiore a quella del resto dei viaggiatori e forse per questo sono meno propensi a soggiornare in hotel e sono invece più avvezzi a cercare soluzioni alternative.

 

Più sensibili al prezzo – meno fidelizzati ai brand

Non sono ancora il core business degli hotel, ma lo saranno, quando raggiungeranno il loro picco di guadagno. Adesso è il momento per costruire relazioni, dal momento che stanno cominciando a entrare in contatto con i brand, si stanno costruendo delle percezioni, svilupperanno abitudini di viaggio e preferenze,” spiegano gli esperti di PhoCusWright.

Ma per farlo l’hotel ha la necessità di capire come si comportano questi utenti online, come cercano e come prenotano.

 

Prenotazioni last minute, forte uso di mobile

Non meraviglia più di tanto che i Millennial prenotino on-the-go utilizzando sia il classico pc che il mobile soprattutto a pochi giorni dalla partenza:

 

La generazione di Airbnb

Non deve essere sottovalutato il fatto che questi viaggiatori sono cresciuti con la Sharing Economy e con la “Social Economy”. I Millennial trovano soprattutto utili e attraenti i siti come Airbnb, dove c’è la possibilità di avere un vero e proprio dialogo diretto col proprietario della casa e consultare recensioni affidabili realizzati dai viaggiatori.

Secondo la ricerca di PhoCusWright, tra coloro che affittano un’abitazione privata, il 51% è un Millennial (età 18-34). Se analizziamo le motivazioni che li spingono a fare questa scelta, vedremo che:

 

In definitiva quelli che oggi sono i Millennial sono destinati inevitabilmente a cambiare le regole del travel online: con la loro abilità mobile, le preferenze social, l’apertura nei confronti della Sharing economomy, stanno plasmando nuovi scenari in cui l’hotel tradizionale fatica a trovare il giusto inquadramento.

È fondamentale che nel futuro l’hotel sia in grado di ritagliarsi uno spazio definito e di diventare competitivo rispetto alle abitazioni private, sviluppando servizi e modalità di comunicazione adeguati alle nuove aspettative dei viaggiatori.