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Thomas Cook, il rilancio del marchio è previsto per giugno

leggi l’articolo completo... [2]Il gruppo cinese Fosun Tourism Group avrebbe intenzione di rilanciare il brand Thomas Cook come una travel company online. La notizia, diffusa dal Times [3] pochi giorni fa, non è certamente passata indifferente, visto i recenti trascorsi [4] che hanno colpito il celebre colosso britannico.

 

Il fallimento di Thomas Cook, un passo indietro

 

Dopo 178 anni di attività, Thomas Cook ha alzato bandiera bianca. È successo lo scorso 22 settembre, dopo una nottata nella quale le trattative allora avviate con alcuni creditori per salvare il tour operator dalla bancarotta, non hanno dato buon esito. “Sono cancellati tutti i futuri voli e le future vacanze”: con questa nota apparsa nel sito internet, Thomas Cook annunciava la chiusura dei battenti. Due le conseguenze immediate generate dal suo fallimento: la perdita del posto di lavoro per i 22.000 lavoratori in tutto il mondo e la gestione del ritorno a casa delle 150mila persone che, allora, avevano prenotato un viaggio con il tour operator. “La più grande operazione di rimpatrio in tempi di pace”, così è stata definita dalla BBC.

 

Il rilancio del brand

 

Fosun Tourism Group, principale azionista di Thomas Cook prima della debacle avvenuta a settembre, ha poi acquistato il marchio per un totale di 11 milioni di sterline, che adesso si prepara quindi al suo rilancio. Dopo l’assunzione di circa dodici ex dirigenti della compagnia, il gruppo cinese farà domanda per ottenere una licenza Atol all’Autorità per l’Aviazione Civile. Alla base del rilancio del marchio [5], l’idea di raggruppare alcuni prodotti e servizi turistici del marchio Fosun sotto il cappello “Thomas Cook,” con l’obiettivo di sfruttare l’appeal che il brand continuerebbe ad esercitare sui viaggiatori, specialmente tra quelli del Vecchio continente. Non è, però, il primo tentativo che il gruppo ha provato ad implementare: infatti, la volontà di acquisto era già stata avanzata quando Thomas Cook era ancora in piena fase operativa. Il tentativo non andò a buon fine a causa delle risorse insufficienti per dare seguito all’operazione e per la contrarietà di alcuni fondi proprietari di bond della compagnia inglese.

 

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