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Turismo cinese: forte ritorno a partire dal 2021

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Che impatto ha avuto la pandemia sulla vita quotidiana cinese, in particolare sul comportamento di viaggio?

Ci siamo spesso soffermati sull’Europa o il Nord America, mercati più vicini a noi, lasciando in secondo piano un Paese distante, geograficamente e per costumi.

Eppure quel Paese rappresentava, in tempi pre Covid, una notevole fonte di revenue per l’hospitality e l’indotto luxury nel Vecchio Continente [3].

Anche se i livelli ante pandemia si ristabiliranno dal 2023 in poi, già nel 2021 in Cina si avvierà un robusto processo di recovery del travel retail, con significative conseguenze sull’industria di viaggi occidentale.

 

Previsioni di ripresa

 

Le previsioni sulla pronta ripresa del turismo cinese derivano da un recente studio [4] dell’agenzia svizzera m1nd-set, specializzata nelle ricerche di mercato in ambito travel. L’analisi si sofferma su parametri come la fiducia dei consumatori, i cambiamenti nel customer journey e il forte desiderio di viaggiare dei cinesi.

L’elaborazione di tali informazioni conduce alla predizione di una ripartenza repentina del settore: nel 2021 la Cina vedrà un incremento di oltre il 200% delle partenze internazionali (stimate in 30 milioni circa). Secondo gli analisti, i livelli pre-Covid si raggiungeranno entro il 2023, quando il traffico in uscita dovrebbe toccare gli 88 milioni, dopo una crescita del 108% nel 2022 e del 44% nel 2023.

 

Il nuovo viaggiatore cinese

 

La ricerca di mercato tratteggia il profilo dell’attuale viaggiatore cinese, l’impatto della pandemia sulla vita quotidiana e, soprattutto, sul comportamento di viaggio. Le tendenze comportamentali appaiono molto mutate a seguito del picco epidemico: i viaggiatori cinesi prestano maggiore attenzione alle misure di salute e sicurezza e adottano pratiche di igiene rigorose quando si muovono.

Riguardo al comportamento di acquisto pianificato, emerge che più della metà (53%) degli utenti intervistati ha visto il proprio reddito familiare diminuire a causa della pandemia, con percentuali comprese tra il 5% e il 20% rispetto al pre-COVID -19. Relativamente ai viaggi internazionali, un terzo ha affermato che viaggerà di nuovo entro i primi 6 mesi dalla revoca delle restrizioni. Il vaccino avrà un impatto altamente positivo in Cina: il 97% del campione è disposto a farsi vaccinare, meglio se il prima possibile. Infine, i cinesi, se vaccinati, appaiono più propensi a viaggiare rispetto alla media globale (39% vs 31%).

In termini di luoghi sicuri in viaggio, due terzi degli intervistati afferma di voler trascorrere meno tempo in aeroporto rispetto a prima. Circa il 27% farà visite molto più brevi nei negozi e più del 50% cercherà di evitare situazioni di affollamento in generale.

 

Il fattore comunicazione

 

Commentando i numeri, la direttrice della ricerca di m1nd-set, Clara Susset, mette in luce la rilevanza dell’elemento comunicazione nei meccanismi di recovery. Sostiene infatti: “La comunicazione è fondamentale per la ripresa post-COVID-19 in Cina. L’industria turistica dovrà lavorare collettivamente per ripristinare la fiducia dei viaggiatori [5]. Sarà essenziale fornire un facile accesso a informazioni chiare sulle misure di salute e sicurezza in aeroporto e potenziali ritardi durante il viaggio a causa di procedure di sicurezza modificate “.

La ricerca evidenzia la predilezione dei viaggiatori cinesi per la tecnologia digitale, maggiormente utilizzata rispetto alla media mondiale. I codici QR sono spesso preziosi per informarsi su prodotti e marchi, controllare i prezzi prima degli acquisti in negozi e Duty Free. Adottare questi strumenti così familiari all’utente cinese rappresenterebbe una best practice raccomandabile per un’efficace comunicazione a supporto della ripresa della vendita di viaggi nel Paese.

In questo contesto, affidare le proprie prenotazioni dirette a un booking engine integrato con tecnologie chinese friendly appare la strategia vincente. Ecco perché Simple Booking [6] è il partner più innovativo e performante per intercettare il mercato cinese in ripresa.

Il booking engine adotta infatti un’integrazione dinamica con WeChat, sistema di messaggistica e social più diffuso in Cina, aprendo un canale diretto con i FIT (Free Indipendent Traveller) asiatici. Questi ultimi vi ritrovano un’interfaccia affine alla loro comfort zone e possono prenotare un soggiorno in hotel italiani grazie a un servizio intuitivo, veloce e disegnato su misura per loro.