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Turismo domestico: la road map da seguire

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La seconda metà del 2020, come vi abbiamo illustrato [3], vedrà un lento ma progressivo recupero del travel, a livello piuttosto generalizzato (fatta eccezione per gli Stati tuttora duramente colpiti dalla pandemia, come Brasile, India e Stati Uniti).

Questa ripresa sarà, almeno inizialmente, guidata dal turismo domestico [4], date le condizioni di quarantena ancora vigenti in molti Paesi e un certo clima di incertezza, che invita a viaggi brevi e in auto.

Ma quale volto ha il nuovo turismo domestico post Covid [5]? Vediamo insieme le strategie da adottare per una buona occupazione in questo periodo ancora complicato.

 

Identikit e aspettative del nuovo ospite

 

Da quanto emerge dagli ultimi studi di settore, il viaggiatore post Covid è spesso scisso tra due diverse tendenze: da una parte la prudenza, legata alla situazione sanitaria ancora instabile, dall’altra il crescente desiderio di viaggiare e divertirsi, lasciandosi dietro l’ansia e lo stress degli ultimi mesi. Un tale complesso profilo sfocia in distinte categorie di ospiti.

Alcuni prediligeranno pacchetti benessere ed esperienze in spa resort, spesso lontani dalle città ed immersi nella natura, per scongiurare le emozioni negative accumulate durante il lockdown. Altri, al contrario, non vorranno perdere neanche un minuto e impiegheranno la vacanza nel modo più attivo possibile, tuffandosi in sport, escursioni e tour. La terza categoria in gioco comprende i viaggiatori duramente colpiti dalla crisi post pandemia, dunque in possesso di un budget limitato per il proprio soggiorno. Questi ultimi saranno probabilmente coloro che, in Italia, cercheranno di utilizzare il bonus vacanze [4] emesso dal Governo, sempre che la vostra struttura abbia deciso di accettarlo. Dati in tempo reale e storico prenotazioni alla mano, cercate di capire quali tipologie di ospiti occuperanno le vostre camere e offrite loro i servizi più adatti.

 

Considerate, in ogni caso, le mutate aspettative dei viaggiatori:

 

Viaggiatori nazionali leisure: come attirarli?

 

Analizzate le nuove esigenze nel travel, soffermatevi sulle aspettative generali degli ospiti nazionali, che sono oggi confermate, se non accentuate. Questi viaggiatori sono spesso attenti al prezzo – e probabilmente ora lo saranno di più, data la crisi della pandemia – cercano ottime offerte e il miglior rapporto qualità-prezzo, soprattutto nel caso delle famiglie. Questo aspetto apparirà intensificato: i viaggiatori punteranno al miglior ritorno sull’investimento e, d’altra parte, vorranno rifarsi del tempo perso, provando esperienze, tour dei dintorni, ristoranti ed attività ricreative. Una preziosa opportunità per l’indotto legato al turismo nella destinazione.

I viaggiatori leisure tengono in grande considerazione le recensioni su hotel e ristoranti. Oggi le review sulla vostra struttura acquisiscono un significato diverso e ancora più importante: sono la cartina di tornasole per rassicurare i potenziali ospiti sulle aspettative di igiene e sicurezza. TripAdvisor e Booking.com [6] hanno implementato filtri specifici per permettere agli utenti di ricercare commenti relativi a questi fattori, capirete quindi quanto peso rivestano attualmente.

Chi viaggia per piacere è spesso ricettivo verso pacchetti di servizi, tali da arricchire la vacanza con esperienze memorabili. Perché dunque non create simili pacchetti (ovviamente promuovendoli nel modo più adatto)? Oggi e domani, i servizi più richiesti ruotano intorno alle esigenze post Coronavirus e puntano su privacy, autonomia e igiene. Potreste ad esempio proporre cene in camera per garantire un’esperienza gastronomica piacevolissima, in tutta sicurezza e intimità, come fa l’Hotel Le Agavi di Positano [7]. Oppure stabilite fasce orarie e prenotazioni per usufruire di alcuni servizi, come nel caso di spa e massaggi al Grand Hotel Riviera di Lido di Camaiore [8], o ancora offrite un upgrade per il servizio in camera o l’intensificazione delle pulizie.

 

Strategie di distribuzione

 

Soffermiamoci ora sulle strategie di distribuzione da mettere in atto in questa fase. Nell’era dopo Covid, i rapporti di forza tra OTA e hotel [9] vestono forme diverse e talvolta contraddittorie, anche rispetto ai vari mercati nazionali. In ogni caso, considerate che questi partner rimangono attori preponderanti della vostra distribuzione online, dati i volumi di traffico e di investimenti pubblicitari messi in atto. Fare a meno delle OTA potrebbe essere controproducente in questa fase di ripresa della domanda.

Da un altro punto di vista, però, questo è il momento per incrementare gli sforzi sul vostro canale diretto. I viaggiatori sono infatti traumatizzati dagli ultimi mesi di incertezze, sono stati costretti a lunghe attese e ad accettare politiche di cancellazione poco chiare, in particolare dalle OTA. Ecco che le prenotazioni dirette, libere da commissioni, appaiono un’opportunità importante per instaurare un rapporto one-to-one con l’ospite, rassicurato più da una struttura che da un colosso impersonale.

In questo momento, consigliamo vivamente di puntare anche sulle metaricerche, per assicurarsi assoluta visibilità su Google non appena la domanda si farà sentire pronta.