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Turismo termale, il 2022 finora vale 600 milioni. E arriva Italcares.

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L’Assemblea annuale Federterme fotografa la ripresa del settore nel corso del 2022. Da gennaio fino a settembre, il fatturato del comparto ha superato di poco quota 600 milioni di euro, segnando un +36% rispetto al 2021. 


A dare ulteriore slancio alla filiera, arriva la piattaforma digitale Italcares.

 

Cosa ha documentato l’assemblea?

 

Nei circa 600 milioni di euro di fatturato registrati nei primi 9 mesi del 2022 sono inclusi i servizi termali e gli incassi degli hotel di proprietà delle terme. La cifra è ancora distante dagli 800 milioni di euro registrati nel 2019 quando, considerando anche l’indotto, si toccavano quota 1.5 miliardi di euro, anche se il gap si è ridotto notevolmente rispetto agli ultimi due anni. Questi i numeri presentati dal presidente di Federterme Massimo Caputi, all’assemblea annuale dei soci dell’associazione, nell’occasione confermato in carica per un altro mandato, fino al 2025.

L’altro elemento di interesse rilevato dall’assemblea è l’arrivo di Italcares, piattaforma digitale che sarà dedicata allo sviluppo del turismo sanitario. Un business che, a livello mondiale, vale 2,1 miliardi di euro, almeno secondo un report di The European House – Ambrosetti citato da Il Sole 24 Ore [3].

Del turismo sanitario riescono a giovarsi maggiormente Portogallo, Spagna, Slovenia e Germania. Ed è proprio con l’intento di intercettare i turisti che dagli USA e dal Nord Europa (e fino a qualche mese fa anche dalla Russia [4]) volano verso questi paesi che nasce la piattaforma presentata all’assemblea di Federterme. Se le persone oggi si muovono per curarsi in una località della Spagna, perché un domani -magari non troppo lontano- non possono direzionarsi verso una delle 330 terme dislocate da nord a sud Italia?

Una volta approvata dal Ministero del Turismo, la gestione di Italcares sarà di competenza di Federterme. Come funzionerà nel concreto?

 

Italcares e la struttura in cluster medicali

 

Le eccellenze sanitarie pubbliche e private nostrane saranno raggruppate in base a determinati parametri, formando così dei veri e propri cluster medicali.

Italcares metterà gli utenti nella condizione di poter organizzare comodamente tutti i propri spostamenti, dal viaggio al soggiorno, dalle terapie alle cure. A questo proposito, Caputi ha affermato che “il modello di riferimento è quello spagnolo, dove il turismo sanitario è in forte crescita grazie a una combinazione tra turismo, sanità e a una proficua partnership tra pubblico e privato, oltre a norme favorevoli.”

Marina Lalli, vice presidente di Federterme e presidente della Fondazione per la ricerca scientifica termale (Forst), ha dichiarato che “puntiamo alla riabilitazione termale respiratoria e motoria perché la comunità scientifica ha dimostrato come le cure termali accelerano i tempi della ripresa. Con Italcares i fondi sanitari integrativi d’Europa e i singoli pazienti troveranno un’offerta unica e integrata.”

Secondo le stime condivise da Federterme, già nel 2023 il turismo medicale dovrebbe crescere del +46%. Quando l’utilizzo di Italcares sarà stato metabolizzato da tutti gli attori coinvolti, secondo le previsioni ci sarà una crescita del 15% del personale diretto.

Albergatori in ascolto coinvolti nel turismo termale, pronti a cogliere le occasioni di business di Italcares?