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Le prime conseguenze dell’inflazione sulle vacanze degli italiani

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L’inflazione è arrivata a colpire anche il turismo, minacciando la ripresa che gli operatori del settore tanto aspettavano. A questo proposito, il Sole 24 Ore ha pubblicato uno studio [3] nel quale si evidenziano i maggiori fattori di spesa per un italiano in vacanza.

La complessa situazione geopolitica con il conflitto tra Russia e Ucraina [4] ancora in corso e il carovita che sale sono senz’altro elementi che influenzano le scelte degli italiani al momento di dover prenotare le proprie vacanze. Ne abbiamo già parlato qui su Booking Blog [5], quando abbiamo analizzato l’aumento generale dei prezzi di trasporti e alloggi e la loro ripercussione sugli spostamenti.

Tuttavia, albergatori e operatori del settore turistico che ci state leggendo, la situazione non è drammatica: secondo le ultime stime di Demoskopika, infatti, sono quasi 30 milioni gli abitanti del Bel Paese che decidono di fare comunque le valigie [6] e partire per le ferie.

In un suo recente articolo, Il Sole 24 Ore ha messo insieme diverse fonti e fatto una sintesi delle voci di spesa in aumento per gli italiani in vacanza in questa estate 2022, vediamo insieme quali sono.

 

Il treno è la soluzione migliore per i trasporti

 

Il costo del carburante a livelli proibitivi rende gli spostamenti in auto fuori discussione. Secondo un’indagine effettuata da Istat, il prezzo della benzina è aumentato del 20,4% rispetto al 2021, mentre quello del diesel è cresciuto del 28,6%. Sale anche il costo di noleggi e car sharing, registrando un + 35,55% sull’anno passato. Al contrario restano stabili, almeno per il momento, i costi del pedaggio in autostrada.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, i taxi sono aumentati del solo 1,3%, mentre i trasporti marittimi del 18,7%. Tuttavia, sono i voli quelli che hanno registrato un incremento fuori norma, essendo i prezzi cresciuti del 90,4%.

In questo mare magnum di rincari, l’unica eccezione sono i treni, che non solo non hanno subito un aumento di prezzo, ma i loro costi sono addirittura diminuiti del 9,9% rispetto a giugno dell’anno scorso.

 

In hotel si risparmia rispetto al B&B

 

Il costo per soggiornare in una struttura ricettiva è anch’esso aumentato: si passa da un minimo 25% in più in caso di destinazioni montane a oltre il 50% nelle città d’arte [7]. A questo proposito, Altroconsumo ha simulato un soggiorno per due persone di una settimana in alcune località campione. Il risultato evidenzia come in media costi degli alberghi siano aumentati meno rispetto a quelli nei B&B: 22% contro 38%.

 

Tutele da imprevisti a quota +5,2%

 

In aumento anche i prezzi delle polizze assicurative legate ai viaggi. Stando a una simulazione effettuata da Facile.it per conto de Il Sole 24 ore, se si calcola la spesa per una famiglia di due adulti e due bambini con la migliore offerta per una polizza viaggio negli Usa si ottiene una quota totale di 167,92 €, che scende a 90,98 € per l’Europa e ancora a 65,96 € se si resta nei confini domestici. In tutti i casi il rincaro è del 5,2%.

 

Al mare il caro ombrellone arriva fino a +10%

 

Se la stagione estiva [8] è già di per sé più costosa delle altre, quest’anno lo si nota ancora di più. Altroconsumo, infatti, stima un aumento del 10% dei prezzi di lettino e ombrellone in località di mare scelte a campione in tutta Italia. Secondo i dati raccolti dalla nota associazione, troviamo in pole position Alassio con 380 € a settimana, seguita da Gallipoli (282 €), Alghero (194 €), Viareggio (184 €), Taormina e Giardini Naxos (180 €) e Palinuro (169 €), Anzio (159 €), Lignano (142 €) e infine Rimini (131 €). La località più economica risulta essere Senigallia, con una media di 129 € a settimana.

Detto questo, siamo curiosi di sapere l’opinione dei viaggiatori al riguardo. Andrete comunque in vacanza questa estate? Quali mezzi intendete utilizzare per spostarvi?