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Turismo business, l’Italia è seconda in Europa e terza nel mondo per numero di meeting 

leggi l’articolo completo... [2]Alla fiera di settore Imex a Francoforte, Icca (International Congress and Convention Association) ha condiviso alcuni dati mondiali sul turismo business del 2022: l’Italia è in piena ripresa. 

I numeri del pre pandemia sono sempre più vicini: il 2024 sarà l’anno del pareggio.

Facciamo il punto sugli insights emersi durante l’evento, ripresi da la Repubblica [3]

 

Un settore in salute

 

Icca incorona l’Italia come meta prediletta per viaggi business: secondo i dati 2022, è seconda in Europa e terza nel mondo con 520 meeting ospitati, dopo Spagna (528) e Stati Uniti (690). Nel 2022, i congressi in presenza sono stati 9.000, su un totale di 10.500 circa: segno di una ripresa progressiva del settore, che raggiungerà i numeri del 2019 l’anno prossimo. A livello mondiale Roma è al quattordicesimo posto, Milano al diciottesimo; se consideriamo solo l’Europa, guadagnano entrambe una posizione. 

Il settore ha cominciato a riprendere fiato nel 2021, quando la percentuale dei business travel ha toccato quota +31% rispetto al 2020. Nel primo anno di pandemia, la spesa per i viaggi aveva subito una pesante contrazione rispetto al 2019: -56%.  

Secondo Enit, l’Agenzia nazionale del turismo italiano, in futuro chi viaggia per lavoro ne approfitterà per godersi sempre più anche il tempo libero. Previsione confortata dai dati: secondo Ivana Jelinic, Presidentessa e CEO di Enit, le prenotazioni con pagamento misto che integrano budget aziendali e fondi personali sono al +954% rispetto al pre Covid-19.    

Skyscanner riferisce che un viaggiatore su sei accetterebbe viaggi che coniugano lavoro e giorni di vacanza: così le trasferte di lavoro diventano l’occasione per visitare le località a lavoro finito. Un modo per alleggerire le spese: con i costi di alloggio e spostamento coperti dal datore di lavoro, i dipendenti spendono a destinazione e rimpinguano le casse dell’economia locale. 

La crescita di viaggi che combinano lavoro e svago potrebbe aver dato impulso all’aumento della durata media dei soggiorni [4]. A questo proposito, Trip.com documenta che nel 2019 la durata media di un viaggio era di 9 giorni, nel 2022 salita a 14. Alla crescita dei viaggi “blended” ha contribuito lo smart working [5], esploso con l’arrivo della pandemia. Per rendersi appetibili agli occhi dei professionisti, alcuni governi in tutto il mondo stanno adottando uno speciale visto per i “nomadi digitali”: valido per un periodo di tempo prolungato, permette di lavorare senza pagare le tasse in loco. 

Euromonitor ha stimato in 220 miliardi la spesa di chi unisce professione e tempo libero: una cifra che dovrebbe più che raddoppiare entro il 2027, per arrivare a 360 miliardi. 

 

Le tappe verso la ripresa definitiva

 

Quasi raddoppiati tra inizio e fine 2022, i viaggi aziendali agganceranno i numeri pre pandemia il prossimo anno. Entro giugno 2023, il 24% delle aziende fra Stati Uniti e Europa prevede che la spesa arrivi al 75% del 2019. 

Per motivi di lavoro, nel 2021 in Italia hanno soggiornato +17.4% di viaggiatori rispetto al 2020. Nel 2022, la crescita rispetto all’anno precedente ha toccato il 26.6%; in confronto al 2019, manca ancora all’appello il 14.1%. 

Cresce il segmento del business travel e aumenta anche il numero dei pernottamenti: 45.6 milioni nel 2022, +38.8% sul 2021 e +4.4% sul 2019. Gli stranieri giunti in Italia per lavoro nel 2021 hanno speso 4.3 miliardi di euro; nel 2022, 6.4 miliardi di euro.  

La spesa dei viaggi d’affari in Italia contribuisce per il 14.5% al totale degli introiti turistici.  

 

I viaggi aziendali chiamano strutture sostenibili

 

Le aziende che sposano la causa ambientale potrebbero scegliere la struttura del soggiorno in base all’attenzione rivolta all’ambiente. Una scelta che i brand sono disposti a compiere anche pagando tariffe superiori rispetto alla media. A questo proposito, Enit ha commissionato un’indagine a Deloitte, dalla quale emerge la volontà del 40% delle imprese italiane di spendere tra il 5% e il 10% in più per viaggi aziendali sostenibili. 

Un trend da non sottovalutare: se la vostra struttura ricettiva compie scelte nel rispetto della sostenibilità ambientale, comunicatelo sui vostri canali [6]

Come evolverà la domanda del turismo business? Continuate a seguirci per restare aggiornati.