Rispondi a: TripBarometer 2014: è boom di Turismo Esperienziale
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Concordo con rollercoaster. Aggiungo che ogni volta che leggo questi tipi di articoli non so se devo ridere o arrabbiarmi. Sì! Forse come ex globtrotter degli anni ’70 o forse come consulente commerciale non so che pensare. Sono basito da un articolo che ripete cose che si facevano (e si fanno)da ragazzini! Sì perché a quei tempi si faceva la gavetta!! Bastava vedere l’età media dei giovanissimi apprendisti negli hotel di Venezia. Quella di una volta, quella del Sig. Cipriani tanto per fare un nome.Insomma, senza richiamare la psicologia del viaggio o le psicodinamiche del viaggiatore, argomenti materia di esami presso le nostre università, ma la scoperta dove la mettete? E il viaggio come terapia esperienziale? In qualità di accompagnatore turistico (una delle mie molteplici e discutibili debolezze) ho soggiornato in alberghi sparsi in tutto il mondo e posso garantirvi che ne ho visti pochi che sapessero ciò che veramente cercava il cliente viaggiatore.
“… dovrete diventare un personal concierge e fare in modo che l’esperienza del viaggiatore sia speciale, non solo dentro l’hotel, ma soprattutto fuori…” Ben detto!!
Ma bisogna avere un minimo di istruzione, un minimo di cultura, saper comunicare, saper ascoltare, saper comprendere le aspettative del cliente quando lui ha aspettative disallineate con il programma che ha pianificato, ecc. ecc.
Per formare, per fare un esempio, un guest relation officier non s’impiega una settimana se non ha le basi per capire quello che il cliente cerca dall’albergo. Ci vogliono anni. Quando ci si improvvisa essere qualcosa di diverso o di distante dalle proprie competenze si fanno dei danni. Dove sono questi albergatori, questi managers, che reagiscono e investono per ridurre le dilatazioni da loro generate con le priorità dei clienti?
Se il punto di forza è il prezzo e non le emozioni del cliente, si fanno dei “buchi nell’acqua”. Alla fine il bilancio non ammetterà giustificazioni. Se avete una struttura ubicata in un centro storico, come fareste ad emozionare un vostro cliente? E se siete in un luogo di turismo religioso? E se siete a pochi chilometri da un parco giochi? E se siete un albergo isolato in un area industriale? E se siete in una località sciistica?
O vicini ad uno zoo safari? Hai voglia ad aggiustare camere e ad aggiornare gestionali se non si capisce in quale CONTESTO opera il proprio albergo! In “psicologia del cliente” questo approccio ha un nome. Non so se tutti lo sanno. Ci voleva Tripadvisor per insegnarcelo?!?