Re: Brand Reputation Scoop: ReviewPro e Cornell lanciano il Revenue Optimizer
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Ciao Marghe,
qualsiasi ricerca è un passo avanti rispetto a ciò che non era. Per l’appunto ho citato Popper ed il suo modello teorico falsificazionista (P1>TT>EE>P2) . Anche Booking.blog è sempre un passo avanti. Sono sempre attento a tutto ciò di cui ci informa ed agli interventi che ne derivano.
Il fatto è che non so se:
1)esiste una comunità scientifica accreditata che possa vagliare la ricerca in questione,
2)se è stata presentata tale ricerca ad una suddetta comunità,
3)se tale comunità l’abbia riconosciuta come valida.
Alla fine, il rischio potrebbe essere dare un modello teoricamente efficiente in mani che potrebbero usarlo inopportunamente. La raccolta, la repertazione dei dati e la loro condivisione sono fondamentali. Si pensi alla differenziazione dei contesti, (le fonti), sulla quale iniziare la raccolta dei dati. Se ciò non viene categorizzato e riconosciuto come valido, potrebbe portare a risultati distanti dalla realtà. Per semplificare: ad ogni inizio di relazione con il cliente chiedo sempre di risponder-si a queste semplici domande: a) chi sono, b) dove opero, c) cosa propongo, d) a chi lo propongo. Se mente, non ho interesse a continuare con chi è chiuso al dialogo.
Ti ringrazio per il tuo intervento che ho apprezzato.