Re: Brand Reputation Scoop: ReviewPro e Cornell lanciano il Revenue Optimizer

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#20896
marghe
Amministratore del forum

Ciao Antonio,

grazie a te per tutti gli spunti di riflessione che ci regali! D’altronde noi facciamo il possibile per mantenervi aggiornati ma senza il dialogo un blog perde la sua ragion d’essere :-)

Guarda quello che dici lo condivido in pieno, difatti spesso quando pubblichiamo studi e ricerche magari di Google o di TripAdvisor, ci teniamo sempre a spiegare le basi su cui sono stati condotti perché è innegabile che quando ci sono “conflitti di interessi” non ci si può esimere dall’avere certi ragionevoli dubbi sui risultati – che talvolta sono distanti dai dati reali in nostro possesso.

Confesso che a questa ricerca siamo particolarmente legati. La QNT, che tanti anni fa ha creato Booking Blog, è stata una delle prime realtà web italiane dedicate al settore dell’Ospitalità e negli ultimi anni l’analisi e il monitoraggio costante delle performance dei nostri clienti ci avevano già fatto capire la relazione tangibile tra revenue e recensioni, anche se non potevamo certo quantizzarla. Stessa cosa valeva per il billboard effect, di cui già parlavamo nei nostri corsi di web marketing turistico 5 o 6 anni fa, anche se magari non con quel nome.

Senz’altro si può ritenere la Cornell University una comunità scientifica accreditata a livello internazionale, quindi per noi gli studi pubblicati hanno assunto un forte valore alla luce di quelle che erano già certezze per noi.

A proposito di ReviewPro, non abbiamo mai negato che siano nostri partner, ma proprio per questo ci sentiamo sicuri della serietà e professionalità con cui sperimentano e portano avanti sempre nuove funzionalità per gli hotel. Con il Maremma Brand Index, di cui abbiamo parlato estensivamente anche qui sul blog, hanno fatto un ottimo lavoro. Chi ci conosce sa che difficilmente sul blog prendiamo le parti e quasi mai promuoviamo servizi a pagamento che non abbiamo testato e di cui abbiamo sperimentato l’efficacia.

Detto ciò, concordo con te che sempre più spesso girino in rete studi “farlocchi” o con basi non abbastanza ampie e rappresentative, cosa che potrebbe portare a vedere le cose in modo distorto o non aderente alla realtà.