Re: Disparity: risparmio per i consumatori o cattiva gestione tariffaria degli albergatori?

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Riccardo CoccoRiccardo Cocco
Partecipante

@GIANLUCA1:

Grazie per la risposta.

In relazione al punto 2 ho provveduto a far inserire in contratto una clausola di brand protection (per non utilizzare i nomi dei miei alberghi per campagne web marketing, altrimenti passo in 65 pagina con il mio sito) ed ho anche provveduto ad inserire la clausola di divieto di rivendita a siti B2B, purtroppo però questi “sitarelli” pescano da un mare troppo immenso se ne chiudi (o fai il cattivo) con uno, vanno a pescare da un altro (teoria dell’esci dalla porta e rientri dalla finestra). Ho anche difficoltà con gli operatori B2C che “naturalmente” non sono loro a vendere ai “sitarelli”. THE NEVER ENDING STORY.

@Zeno Govoni:

Grazie per la risposta.

E’ naturale che con una struttura di 21 camere e 6 suite la può fare da padrone e non aver necessità di questi “giganti” del B2B. Con migliaia di camere diventa più difficile non lavorarci, ma chi la dura la vince, chi si stancherà prima il Cocco o loro? Seguiteci nelle prossime puntate……

@Katerina:

Grazie per la risposta.

E soprattutto grazie per avere la “pazienza” di leggermi, non sono tanto d’accordo con il “gratuito” ma va bene lo stesso :-) (sto scherzando ovviamente).

Il problema che espone è molto interessante, a me non è mai capitato, comunque controllerò più attentamente. Certo che se inserisce una tariffa e poi trova la tariffa “cambiata” di default, non è molto simpatico. Gli operatori che agiscono in questo modo che le dicono come risposta? L’ultima frase è fenomenale! Complimenti! E’ un po’ il riassunto dell’operatività di molte realtà.

Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!

Riccardo Cocco