Re: Il caso Expedia – Choice Hotels: si riaccende il dibattito sul rapporto tra hotel e OTA

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Buonasera a tutte e tutti,

su questo articolo, prima di esprimermi, faccio una considerazione grafica per la redazione: ma se effettivamente si fosse voluta comunicare una foto imparziale, latrice dei due punti di vista opposti del Sig. Starkov e del Sig. Salerno, non sarebbe stato meglio proporre due volti con espressioni contrastanti…invece di due volti che sembrano comunicare accettazione e plauso per Expedia?

Tanto per fare chiarezza anche per i meno esperti di acronimi in lingua inglese.. OTA sta per Online Travel Agent

Per i gestori di strutture turistiche, le OTA sono soggetti apparsi e sviluppatisi con internet…. prima di loro c’erano gli intermediari classici: tour oprator, agenzie di viaggio,intermediari che si inserivano nella catena del valore fra il cliente e la prenotazione finale.

Le OTA non sono nemici… ma è facile che lo diventino, nel momento in cui superino i limiti di accettabilità commerciale, decenza, trasparenza, e rispetto per la libera concorrenza : come sta facendo Expedia anche tramite Tripadvisor.

Il confine OTA utile e OTA parassita, ed invadente, è identificato:

A) dalla percentuale di intermediazione sulle prenotazioni andate a buon fine e

B) dai termini e condizioni di vendita.

Se un gruppo come Choice Hotels e si vocifera anche Best Western (!), hanno deciso di troncare i rapporti con Expedia, evidentemente i limiti sopra citati sono stati superati.

Costo eccessivo per l’intermediazione, condizioni di vendita soffocanti con termini iniqui.

Non c’è altro da dire.

E’ inutile alzare un polverone per fare di tutta un’erba un fascio.

E’ Expedia la pietra dello scandalo perché si è montata la testa: da semplice agente di viaggio vuole diventare gestore ( non proprietario ) delle strutture turistiche… lasciando il vero lavoro duro a chi fa questo mestiere con professionalità, impegno, amore e dedizione, e “sgargarozzandosi” il valore aggiunto scaturente dal ricco mercato turistico…

Non mi stupirei se quei minus-habens del centro decisionale di Expedia abbiano pensato ad allargare la loro quota di profitto sottraendola a scapito di quella del gestore , ma lasciandola “congrua” per la copertura dei costi ed un profitto “accettabile”…per continuare l’attività!

Un perfetto esempio di organismo parassita che vive succhiando la linfa vitale dall’ospitante, ma senza ucciderlo…. facendolo sopravvivere al minimo!

Tripadvisor è l’arma di Expedia per evitare la disintermediazione e la conseguente libera concorrenza.

Chi lavora bene e sfrutta internet, investendo nelle giuste azioni per rendersi indipendente, è il vero nemico delle OTA del male come Expedia.

Per questo una diffamazione incontrollata, proprio su internet, costringe le strutture a legarsi ed essere avviluppate da questo parassita mastodonte di Expedia.

E’ sufficiente riflettere sul meccanismo di Tripadvisor che pubblica notizie incontrollate e falsità.

Ma se l’albergatore vuole “difendersi” deve iscriversi ed accettare le regole capestro scritte …indovinate da chi?!?!….si proprio da Expedia, che poi si fregia di portare flussi di prenotazioni attivi, tramite i motori di prenotazioni vari.

Questa strategia ben congeniata e fraudolentemente dannosa sta iniziando a scricchiolare perché , come gli imperatori pazzi ubriachi di potere, stanno costringendo a condizioni inaccettabili, proprio i grandi gruppi alberghieri che versano fiumi di milioni di euro in provvigioni.

Per il Sig. Salerno, che tanto annaspa nella difesa di Expedia, lo inviterei ad analizzare il funzionamento delle OTA di minori dimensioni e che hanno un rapporto vero ed egalitario con i gestori delle strutture turistiche e , finita la disamina, a paragonare i punti A e B rispetto ad Expedia.

Per il Sig. Palingenius, lei si è affrettato a definire patetico, il comportamento del gruppo Choice Hotels senza entrare nel merito della decisione e, magari, tentando di leggere meglio le poche notizie trapelate, per fare un quadro della situazione più coerente.

Concordo sul fatto che è, e dovrebbe essere, sempre un contratto firmato, il legame fra due soggetti che decidono di accettare termini e condizioni dello stesso…ma così non funziona per Expedia-Tripadvisor… allora la invito a riflettere prima di scrivere banalità.

Concordo per ciò che scrive Enrico di turismo e consigli, riguardo alla possibilità per i piccoli di prescindere dalle OTA, ma … questo sarebbe più facile se Expedia non drogasse il mercato con il teatrino di Triapdvisor che mistifica la realtà e pilota le prenotazioni sfruttando la rinomanza di strutture ben posizionate sui motori di ricerca.

Per Tiribocchi: tutta bella la favoletta che scrivi… peccato che soprattutto chi lavora bene è nel mirino di Tripadvisor che è l’arma di Expedia per evitare la disintermediazione alias… essere obbligati al rapporto con l’OTA negativa di Expedia.

Concordo in pieno con Valara: non tutte le intermediazioni sono da rifuggire, anzi, ben vengano quelle che si possono ACCETTARE LIBERAMENTE, senza ricatti , imbrogli e manipolazioni.

Con Locali di Autore mi unisco, invitando tutti i gestori di strutture turistiche a riprendere in mano il timone per tornare a veleggiare in mare aperto, accettando le sfide della libera concorrenza e scrollandosi di dosso tutti coloro che, in tempi di crisi, si avvicinano come salvatori e poi diventano parassiti ingordi ed insaziabili.

Cordialità

Alla Dolce Vita