Re: Gennaio: vera crisi o solo rallentamento? I primi verdetti
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Stia tranquillo Antonio, non mi sono offeso e mai lo farò. Leggo attentamente i suoi interventi, dove traspare un forte passione per questo lavoro. Passione che condivido in pieno. La sua TESI l’avevo intuita, ma secondo me dovrebbe essere argomentata in maniera diversa, come credo che ora stia cominciando a fare ora. Il lamentarsi ed attaccare in maniera vigorosa, l’ho ritenuto eccessivo, in particolare relazionata al titolo del Thread. Come richiesto, invito l’admin a rielaborare un nuovo argomento del forum in cui si può trattare il potere contrattuale, slegandolo dalle polemiche di questo thread ed aprendolo a suggerimenti pro-attivi.
Procedo con le mie osservazione ai vari punti a cui Antonio ha cortesemente risposto:
1) vedi sopra – il titolo dell’argomento, esula dal suo contenuto.
2) la invito a verificare le condizioni booking vs Expedia – mi risultano commissioni più basse su booking (10-15%)
3) Personalmente ritengo che le promozioni debbano coprire brevi periodi dove si hanno cali di occupazione; Non è necessario aderire alle campagne di promozione (anche se queste portano senz’altro a maggior visibilità) ma si può semplicemente puntare su di una BAR adeguata. Concordo sul fatto che, qualora si puntasse su una BAR in linea con la concorrenza, l’eventuale scontistica legata alla promo, potrebbe influenzare notevolmente l’adr ed il relativo margine. In conclusione è un tool inventato da alcuni portali (altri non lo mettono nemmeno a disposizione), ma non obbligatorio.
4) I tour operators (non agenzie) con cui ho sempre fatto contratti richiedono un min di 20-25 di commissione (oltre che allotment). I Wholesalers addirittura di più e ci guadagnano ancora di più (altro fenomeno da arginare)
5) Non conosco quale sia la sua struttura, e non saprei dirle se ha fatto male o meno ad abbandonare il canale GDS. Ad ogni modo, oggi ci sono sistemi di connettività a basso costo fisso per l’interfacciamento. I costi variabili però si aggirano sul 23% (messi insieme le varie fee, commissioni, e metodo di pagamento). Personalmente registro un grosso calo di questo canale, ma lungi dal poter affermare che sia morto.
6) Canali web che le permettono transazioni al 10-13% ci sono; non sta a me fare pubblicità, però3 o 4 buoni su cui puntare li trova facilmente.
7) Se un giorno dovesse uscire dalla logica dei BIG (intendo i portali), probabilmente dovrà pensare di aumentare tale investimento per compensare la mancata visibilità.
Infine, per quanto riguarda il potere contrattuale, concordo che noi albergatori siamo alla base della filiera produttiva dei TO online, ma è anche vero che siamo realtà estremamente frastagliate ed in competizione fratricida tra di noi. Le compagnie aeree hanno deciso di tagliare le loro commissioni sull’emissione di biglietteria; benissimo, ma quante sono le compagnie aeree BIG nel mondo? Non arriviamo a 15 compagnie. Le altre più piccole chiaramente pubblicizzano la commissionabilità delle loro tariffe per aver maggior visibilità. Quando chiamai American Express per una quotazione di un biglietto aereo, ho percepito che mi volevano consigliare una compagnia emergente perché avrebbe riconosciuto loro maggiori %. Vi dice niente?!?
Noi siamo piccole aziende ed a volte apparteniamo ad associazioni di categoria diverse, con diverse mentalità e difficoltà di concordare linee comuni; qualche grande catena ha fatto la scelta di tagliare TO online e di puntare unicamente sul proprio sito istituzionale per le prenotazioni online…ora mi sembra stiano facendo marcia indietro. Ce l’anno fatta o si sono arresi?
E’ molto difficile avere una coesione tra albergatori, ma è l’unica possibilità per aver più voce (se se ne vuole avere). Oggi, purtroppo, risulta più facile abbassare di 10€ la tariffa rispetto al competitor, senza comprendere il danno che ciò può causare è maggiore di un overcommission didel 5%. Ormai sono diversi anni che la concorrenza sul web c’è; molte delle maggiori destinazioni internazionali hanno ben compreso questa dinamica e si sono allineati su dei valori tariffari abbastanza stabili. Noi in Italia ancora non ci siamo fatti molto furbi…o peggio crediamo di esserlo di più.
Anch’io ho commentato precedentemente, facendo riferimento a quanto si paga per 30 min di taxi, una cena veloce, etc rispetto a quanto viene messo a disposizione per 24 ore da un hotel che vende a 100€ lordi; non c’è proporzione se si considera l’impegno di risorse (umane ed economiche) per mantenere fruibili i servizi per 24 ore 365 gg all’anno.
Quindi, in tema con il titolo del Thread, la prima vera arma che abbiamo per fronteggiare la crisi è quella di adottare una politica tariffaria redditizia che sappia compensare l’inevitabile calo della domanda. Ben vengano tutti gli spunti ed osservazioni per migliorare prossimamente il nostro potere contrattuale.
Saluti