Re: Il Viral Marketing di Atrapalo: viaggi ora e paghi dopo, se vuoi
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Purtroppo questo fenomeno deve essere affrontato sotto due aspetti, dico purtroppo, perché a differenza di quel che si dice questa operazione non mette sullo stesso piano e neanche sulla stessa barca l’operatore e l’albergatore.
L’operazione di marketing è ineccepibile, solo il fatto che se ne stia discutendo, anche tra addetti ai lavori e che dalle discussioni ne escano vari punti di vista ne è una prova. E’ ineccepibile fino a quando però e fino a che punto?
Ho moltissimi dubbi sulla bontà dell’operazione sotto l’aspetto diciamo “turistico”: il primo, senza scendere nei tecnicismi è quello dello svilimento del valore d’impresa. Sapete cosa significa instillare nel cliente l’abitudine all’offerta, al saldo, alla svendita? Significa, specialmente in periodo di crisi e di scarso potere d’acquisto, di correre il rischio di creare una “nuova normalità”, cioè un livello e un modus vivendi nuovo. Gli ospiti abituali, quando spiego loro che in passato hanno avuto una tariffa d’offerta, vogliono riaprire le trattative per un nuovo soggiorno partendo da quella tariffa.
Il secondo dubbio deriva dall’effettiva “bravura” in yeld di una struttura che per un lavoro stimato di ricavo in 960 riceve 180, mi spiace che Atrapalo dica che non sa se ciò copre i costi variabili o meno perché non è un albergatore… visto che dice di essere sulla stessa barca, magari si informi un po’ meglio. Come si fa a giudicare che quell’hotel è bravo in revenue se non si conoscono i costi fissi, i variabili e la percentuale di costi che rimane scoperta?
Il terzo dubbio è riferito al fatto che se si ritiene bravo uno che ha un periodo vuoto e si accontenta di un tale margine (tra zero e 180) mi viene da pensare che vi sia un margine di guadagno spropositato e ricordo anche la regoletta sulla concorrenza: più ampio è il margine di guadagno, più è facile che si inseriscano concorrenti e intermediari su quel dato mercato. Insomma, se io nella fascia tra 180 e 960 ho tutto guadagno, e se con 180 copro i costi variabili e con il resto i fissi più il guadagno, dovrei agire sul piano dei conti e rendere più flessibile la struttura dei miei costi invece di fare uno yeld disgraziato.
Il quarto dubbio è una domanda: se per prendere 14 prenotazioni da un sito che collabora con me devo riconoscere una commissione del 10/20% e 4 soggiorni scontati del 60% e oltre, mi chiedo: ma Atrapalo in normali periodi di marketing classico e operatività normale quante prenotazioni è in grado di produrmi?
Il quinto dubbio è da una parte sindacale e dall’altra rassegnato: tutti gli alberghi che hanno partecipato pagano regolarmente gli stipendi ai dipendenti, le tasse, i fornitori? Quanto è lo stipendio medio dei dipendenti? E’ o non è da bulli vantarsi per aver sostanzialmente “mangiato a sbafo”? Insomma ho paura che si sia raschiato il barile, si sia sfruttata la situazione.
Il penultimo punto è due speranze: che sia l’ultima volta, e che Atrapalo faccia un bel video virale ringraziando albergatori e alberghieri che hanno permesso a questo intermediario di avere così tanta pubblicità.
Finisco dicendo che un anziano albergatore mi disse: non scendere di prezzo, cerca la qualità, perché un concorrente disposto a produrre quello che fai tu ad un euro di meno lo troverai sempre. Ora siamo arrivati allo zero. Zero non è Yeld, non è Revenue…