Re: Revenue Management: comprendere, anticipare e influenzare l’acquisto
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non vorrei che fosse passato un concetto errato.
Non sposo e non sponsorizzo l’utilizzo di risorse informatiche per by-passare la figura del Revenue Manager e lasciar gestire una struttura ad un computer, che questo sia bene chiaro.
L’intervento umano e le variabili non gestibili dal supporto informatico, purtroppo (anzi per fortuna!), non garantiscono in questo ambito la gestione univoca da parte di un software.
Ma mi rendo altresì conto che a volte il costo di acquisto di un programma informatico, in certe realtà almeno, sono di molto inferiori all’acquisizione a tempo indeterminato di una risorsa dedicata.
Non mi trovi invece d’accordo sulle ore di lavoro né in caso di lavoro “umano” né in caso di lavoro “AI”.
La macchina ricettiva, è un sistema in produzione continua, pertanto le variabili che tendenzialmente definiscono le strategie atte al raggiugnimento delgli obiettivi prefissati lavorano 24 ore su 24. Anche il Revenue Manager, inconsapevolmente, è in costante operatività 24 ore su 24.
Ovvio ribardire che il lavoro non si concentra solo ed esclusivamente nel cambiamento tariffario, ma al contrario, si basa su:
1) Comprensione delle abitudini di acquisto della clientela;
2) Anticipazione dei cambiamenti di tali abitudini;
3) Capacità di influenzare i comportamenti di acquisto della clientela.
Quindi non mi trovi poi del tutto d’accordo sulla ciclicità del processo di Revenue Management in quanto, presumendo la comprensione e l’attuazione delle sopra citate attività da porre in campo costantemente, la ciclicità (e quindi la routine) perdono di effetto a causa dei costanti mutamenti delle abitudini del mercato. Per essere più pratici in termini, il tuo approccio alle metodologie di Revenue Management, sono certo, non è più quello che avevi nel 2007 ma si è modificato in base alle vicissitudini e alle esperienze maturate durante il downturn economico.
Buon lavoro e buone 24 ore su 24 a tutti!
Riccardo Cocco