Re: Guida al Social CRM per gli hotel

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#17999

Per il Sig. Michelangelo: se la questione fosse stata semplice sarebbe già risolta.

Seguo i suoi punti per dissentire dalla sua conclusione:

1) Concordo che le recensioni siano un valore, ma quando sono REALI ( recensioni false a chi servono? Mi risponda cortesemente! )

Non si riferisca a termini assoluti….si cali nella realtà effettuale di ciò di cui stiamo parlando!

…sono pubblicate una mole enorme di recensioni false: si informi da diverse fonti indipendenti che hanno provato ciò che hanno scritto ( per es. Sunday Telegraph !).

2) I social network sono reti sociali in cui gli utenti si scambiano opinioni, SENZA SCOPO DI LUCRO e dove l’informazione è libera e non manipolata dal gestore del sito che poi la RIVENDE sotto forma di prenotazioni….le è chiara la sottile differenza?!

3) Perché inverte l’onere della prova?! Secondo lei, se un ignoto scrive falsità sul mio conto, pubblicandole su una piattaforma abusiva, io devo produrre prove della falsità della recensione?

E tutto ciò per difendere dalla diffamazione la mia struttura e consentire all’editore di proporre in concomitanza la possibilità di prenotare altre strutture?!

…lei è proprio forte, sa! :- )

4) Lei scrive “dovrebbero esserci maggiori controlli (non sicuri al 100% ovviamente) sul fatto che chi ha scritto, abbia soggiornato”.

Una cosa su cui sono d’accordo, ma se fossi in lei, non porrei questa solo come eventualità, ma come condizione necessaria altrimenti si ricadrebbe nella trappola di Expedia-Tripadvisor.

Proseguo seguendo la seconda numerazione da lei proposta:

1) Quello che lei chiama “disclaimer”, nella fattispecie da lei descritta, in italiano si chiama scarico di responsabilità.

Ora, lo scarico della responsabilità ha un senso quando contemporaneamente NON si pubblica “ottieni la verità e parti”.

Svincolarsi dalla responsabilità del contenuto di una recensione, ma al contempo avvalorarla come verità NON è possibile!

Ma la invito ad informarsi meglio da un legale, preparato, di sua fiducia!

2) rimane la responsabilità dell’utente scrivente , ma solo quando non si presenta il testo come “verità” per orientare una scelta di una struttura turistica….atto che genera tanti soldini che finiscono nelle tasche dell’editore Expedia-Tripadvisor e di tutti i consulenti commerciali che lavorano per loro!

3) e 4) L’indirizzo IP è aria fritta alla luce di quanto è possibile fare, manipolando gli indicatori di origine di una e-mail ( si legga i commenti precedenti sulle tecniche disponibili in rete ).

Tra l’altro questo che lei dice ha valenza quando la condizione descritta nel punto 1) e 2) viene rispettata, ma in assenza, l’editore è responsabile ergo la denuncia per diffamazione se la becca dritta – dritta l’editore!

Quelle che lei chiama , minimizzandole, sfumature, sono grosse evidenze che inchiodano Expedia-Tripadvisor alle loro responsabilità!

A suo “modesto parere” sta soltanto confermando che questo sistema “gentilmente offerto” da Expedia-Tripadvisor si sta autofagocitando, essendo impossibilitato a garantire la qualità e la veridicità di ciò che pubblica , ma ….nel frattempo sta macinando utili enormi, con un comportamento anticoncorrenziale e danneggiando il libero mercato.

Vede Sig. Michelangelo la “dimostrazione per assurdo” o “ab contrarium” ha un senso quando l’elemento da dimostrare è inserito in un contesto di pari possibilità, ma così non è per questa fattispecie!

La recensione falsa è la prova regina che il sistema è fallato: tutto il resto è aria fritta ed aggiungo, con olio esausto! :- )

E’ l’editore che deve dimostrare che le recensioni sono scritte da viaggiatori che hanno realmente soggiornato, se vuole al contempo fregiarsi di “dire la verità” sulle strutture che lista e pubblica ( abusivamente! ) per poi vendere le prenotazioni turistiche!

La invito a riproporre la domanda ad Expedia-Tripadvisor, visto che stiamo parlando di loro, non le sembra più corretto? Così, se hanno il coraggio e la responsabilità di rispondere, ognuno potrà fugare i suoi leciti dubbi…

Guardi che lei affermando : “Credo che sia normale che spingano gli utenti a prenotare tramite intermediari (e vorrei ben vedere, cosa avrebbero comprato TA a fare?),” sta spiazzando proprio Expedia-Tripadvisor che si sono sempre professati come soggetti indipendenti e che Tripadvisor non è assolutamente un sito che offre la possibilità di prenotare le strutture…hahahahahaha!!!!!!!!!!!!

Per ciò che riguarda la storia di Tripadvisor , nato indipendente e poi acquistato da Expedia e lanciato a livello internazionale, cosa consta all’identificazione della sostanza: è un sito che pubblica senza i permessi dei titolari delle strutture, consente la diffamazione pubblicando contenuti di cui non può certificare veridicità, genuinità e provenienza, ma al contempo spacciandoli per la verità, e tramite i portali di prenotazione, sta diminuendo la libera concorrenza e limitando il libero mercato!

Perché scrivo cio?….più che risponderle le pongo un’altra domanda che potrebbe usare come chiave di lettura: perché pubblicano anche le strutture che non sono prenotabili tramite Expedia e co?

Attendo una sua considerazione e ove avesse contenuti sostanziali ed oggettivi radicati nel sistema giuridico italiano , la invito a condividerli con tutti i lettori.

Cordialità

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