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  • #23557

    Pare che ci sia tanta delusione per la decisione dell’Antritust che di fatto ha accettato le proposte di Booking.com. In pratica resta la parity rate
    [Leggi l’articolo completo: Peace & Commissions]

    #23563
    calandra@aibba.it
    Partecipante

    A seguito di un ricorso degli Albergatori, l’Antitrust accoglie le proposte di Booking.com per una revisione della Rates & Availability Parity sui siti Booking.com e gli altri siti che pubblicizzano le strutture: OTA o siti diretti.

    Anzitutto dico che è tutto sommato una BUONA NOTIZIA PER HOTELS, B&B E STRUTTURE RICETTIVE IN GENERE.

    A seguito di questa decisione dell’Authority credo al contrario che aumenterà molto la tendenza – già peraltro in atto da tempo – di auto-promozione delle strutture ricettive, sempre alla disperata ricerca della cd. “disintermediazione”. A mio modesto parere, infatti, la decisione è equilibrata e anzi, nonostante le apparenze questa decisione di AGCM:

    – Capitoli 52 e 57, pagg. 17 e 19, rende la Rate Parity non più obbligatoria sul sito web dell’hotel per gruppi fidelizzati di clienti. Non penalizza affatto le strutture ricettive per quanto riguarda la possibilità di vendere a prezzi più bassi mediante il canale on line diretto, perchè anzi offre uno sprone alla valorizzazione della vendita diretta fidelizzata a prezzi ridotti, ma senza nulla togliere in visibilità delle tariffe più basse sul sito della struttura ricettiva, rispetto alle tariffe paticate sulle OTA (rispetto quindi in particolare al sito di Booking.com); per ottenere ciò ci sono solo alcuni piccoli accorgimenti da prendere perchè, ai sensi del dettato della pronuncia dell’Authority, si realizzi un gruppo fidelizzato “in base a criteri liberamente scelti” e non si realizzino “vendite effettuate on line direttamente dall’hotel con tariffe e condizioni pubblicate e indirizzate al grande pubblico”.

    a) Campo iscrizione Newsletter nel form di prenotazione. A chi vuole prenotare le tariffe ridotte rispetto alla parity sul Booking Engine del sito web del sito del’Hotel, si può imporre di sottoscrivere una liberatoria sui propri dati personali ad essere iscritti ad una newsletter. Si crea così un “gruppo ristretto” di clienti: chi non accetta la newsletter non può comprare a quel prezzo ridotto. Naturalmente deve essere specificato che le tariffe per chi non sottoscrive la newsletter sono invece in parity con Booking.com (e quindi destinate al “grande Pubblico”).
    b) Pubblicità e inserzioni su FB e su Google Adwords. In mancanza/alternativa ad a) si può anche effettuare una campagna a pagamento “pay per click” che indirizzi a tariffe riservate a chi clicca su quella pubblicità, con prezzi mirati ad un pubblico ristretto. (…continua)
    …read more: http://bit.ly/1DhMqJk

    #23570
    marghe
    Amministratore del forum

    Grazie Calandra!

    I tuoi suggerimenti sono tutti ottimi. Hai ragione: sicuramente la presa di posizione dell’Antitrust ha scontentato molti ma ci sono anche altri aspetti da considerare.
    E prima di lamentarsi, tanto meglio rimboccarsi le maniche e sfruttare i margini che si hanno a disposizione per disintermediare.
    Il problema è che per adesso mi pare che manchi l’ABC di base se consideri che molti restano sempre fuori parity a favore delle OTA…

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