@Nicopio:
Carissimo, credo che l’affermazione fatta da Neil sia derivata dall’attuale situazione che molte strutture si buttano a capofitto su Facebook e/o su Twitter lasciando in disparte il proprio sito web, cosa di più sbagliata non si potrebbe fare. E’ ovvio che lavorare su Facebook o su Twitter in termini di investimento sia molto ma molto meno oneroso rispetto a un rifacimento globale di un sito web, ma occorre ragionare sul fatto che il sito web porta soldi e potenzialmente ne potrebbe portare molti, mentre Facebook o Twitter aumentano sicuramente la visibilità ma non pagano gli stipendi.
Buon lavoro e buoni “cinguettii” (twitter) a tutti!
Riccardo Cocco