Re: Il ministro Brambilla chiede nuove risorse per il Turismo italiano
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Non metto in dubbio che la gestione del Turismo non e’ una cosa da poco… ma proprio per questo serve capacita’ e competenza. I nostri dirigenti politici non lavorano certo per vocazione, si danno degli stipendi non da poco per cui siamo noi che dobbiamo pretendere che questi soldi vengano gestiti in maniera proficua.
E poi non e’ che la Francia e’ solo Parigi o la Costa Azzurra, c’e’ la Provenza, la Bretagna, la Borgogna etc. La Gran Bretagna non e’ solo Londra…. Ogni paese ha le sue peculiarita’… Passa poi in secondo piano quale di queste verra’ scelta. La percezione che va data da fuori deve essere unitaria. Io ho lavorato all’estero e ho visto che promuovono il prima il paese e poi l’area, non viceversa. Prima crei un marchio e poi vendi i suoi singoli prodotti ed il passo successivo sara’ di modellarli per ogni singolo mercato.
Inoltre il turismo si e’ traversale… ma ci sono degli attori principali che hanno un ruolo attivo ed altri che a cascata ne ricevono i benefici quindi c’e’ sicuramente chi ha piu’ voce in capitolo. Senza una regia dall’alto che abbia una visione generale non si combina nulla ed i risultati di questi ultimi anni ne danno ampia dimostrazione.
Su una cosa si deve insistere: la gestione “pubblica” del Turismo va fatta su un modello aziendale: o si raggiungono dei risultati o chi non lo fa va a casa. Il Ministro Brunetta pretende efficienza dagli statali: lo faccia anche con i dirigenti del Turismo: si pongano degli obbiettivi e poi si fanno i conti dei soldi spesi e dei risultati ottenuti.
Io non mi preoccuperei tanto sul destagionalizzare: tanto chiudono comunque (tra cassa integrazione etc.), visto che magari sul fare cio’ sono pronti a fare problemi ma sul delocalizzare sono stati subito pronti e adesso che hanno provocato anche grazie a cio’ il collasso del sistema produttivo, chi e’ causa del suo mal pianga se’ stesso! Abbiamo insegnato ai cinesi come si produce questo e quello e adesso che lo fanno a costi insignificanti e le nostre aziende non riescono a competere, hanno avuto una visione intelligente e realistica? Cerchiamo almeno nel Turismo di non commettere errori del genere anzi di farne la punta avanzata del Made in Italy.