Re: BTO 2010 Live: Dopo il viaggio low cost il viaggio ‘no cost’?
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Leggo con interesse questo articolo che replica la ricerca della PhoCusWright che condivido in parte… le Ota sono agenzie di prenotazione che, diversamente da trivago o “TA”, possono controllare e richiamare chi soggiorna nell’hotel. Fin qui ci siamo, ne evince che siano piu’ probabili e attese, ma non per questo meno attendibili di un portale turistico che non conosce il nome di chi soggiorna nell’hotel…
Come spiega Aggiato, ricordiamoci che le agenzie di prenotazione lavorano con gli hotel e fino ad un certo punto possono permettersi di lasciare un cliente con una media bassa perche’ cosi’ ha deciso il cliente: l’equilibrio tra gli uni e gli altri e’ molto precario.
Credo di dover esprimere un mio giudizio lavorando a contatto sia con la community di trivago che con gli albergatori di hotelier trivago quotidianamente (perdonatemi se arrivo solo ora da queste parti). trivago e’ un comparatore prezzi hotel e travel social network con recensioni alberghiere e turistiche diffuso (da oggi) in 18 paesi, qualcuno dovrebbe conoscerci abbastanza bene (strano pero’ non sia stato mai citato qui da voi aldila’ di “TA”:-))
TR mette a confronto i prezzi delle agenzie di prenotazione, poi ognuno e’ libero di prenotare e scegliere chi vuole, sulla base del prezzo, disponibilita’ e offerta. Quando prenota a noi ci “lascia” e non sappiamo se poi effettivamente ha prenotato e, soprattutto, la sua identita’, non possiamo di fatto rintracciarlo o inseguirlo con le mail. Pero’ gli diamo in mano tutti gli strumenti per farsi una sua opinione prima della sua scelta, dandogli tutti i prezzi e integrando tutte le valutazioni online per quell’hotel (booking, expedia-TA che fanno parte della stessa squadra, Holidaycheck e molti altri..) e gli diciamo “secondo trivago quest’hotel vale x, secondo Ta y, secondo ancora Hk vale Z” (le medie stabili, quelle su una quantita’ rilevante di recensioni, corrispondono nella maggior parte dei casi), poi lui decide. Chi poi torna da noi a recensire, e succede sempre piu’ spesso, ha letto cosa si diceva e vuole dire la sua, aggiungere un particolare, confermare, mettere in allerta, etc…
Non abbiamo la ricevuta, ma ne studiamo il comportamento: e’ un utente nuovo, come scrive una opinione, quante volte torna, ha messo dei dettagli, da dove scrive.. Le “prime opere” di un utente passano al vaglio di una community di viaggiatori estremamente severa che decide quanta fiducia affidargli: prima l’approvatore che, in caso di dubbio, chiede l’invio di ricevuta e, se soddisfatto, approva e manda online, senno’ rigetta; poi della community che vota quell’utente e gli accorda la fiducia. A seconda della fiducia accordatagli, la sua opi vale piu’ o meno per la valutazione finale dell’hotel.
In genere le recensioni fittizie si riconoscono a colpo d’occhio… quando scopriremo viaggiatori pagati di professione che recensiscono perche’ ci sono stati effettivamente (e non mi stupirei) nell’hotel, ci aggiorneremo di conseguenza.
Per ora, posso assicurare che ogni portale di recensioni alberghiere ha un suo metodo di verifica, non passa online qualsiasi cosa venga scritta, e potete chiedere direttamente come funziona il filtro per ogni portale e formulare un vostro giudizio. Nel nostro caso, lavoriamo meno in quantita’, ma cerchiamo sempre di evidenziare la qualita’: opinioni lunghe, dettagliate, utenti membri che raccontano ogni loro viaggio e che dell’albergo descrivono anche il colore delle tende… e che ritornano per raccontare il soggiorno successivo, e cosi’ via…
Questo e’ davvero l’unico modo per generare fiducia: coinvolgere tutta la community nel controllo sociale e morale del gruppo in cui si identifica.