Re: TripAdvisor e i suoi “Top Worst Hotels”: cresce la rabbia degli albergatori
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In Risposta a Riccardo Cocco:
complimenti alla tua disamina del problema. I tre punti sui cui basi la tua idea sono già stati messi in pratica da me sul mio sito Ozopo. L’organo super-partes a cui tu alludi, è esattamente l’idea che mi ha portato a creare tale sito. Ciò che intendo essenzialmente dire è che mi fa piacere che alcuni (tanti?) di voi, addetti ai lavori, vi state rendendo conto che TripAdvisor è da considerarsi solo l’exploit mediatico di un modello di recensione che presto sarà destinato a fare i conti con le sue molte falle e contraddizioni. Per non parlare dei ‘conflitti d’interesse’! La domanda (nuova) a cui il turista-navigatore andrà a porsi sarà: “voglio un sito che mi proponga soltanto le strutture valide per le mie esigenze”.
Poi, una cosa che manca dalla tua disamina è la questione della riconoscibilità del possibile recensore da parte dell’albergatore. Ma complimenti perché riconosco finalmente qualcuno a cui sta a cuore la tutela del cliente e dell’albergatore, al di fuori dei meccanismi intermediari delle varie OTA.