Da albergatore e ristoratore ho sempre osteggiato in tutti i modi Tripadvisor.
Ho sempre combattuto con l’unica arma a mia disposizione (repliche della direzione) il livore dei troll e dei leoni da tastiera che hanno trovato per anni, su Tripadvisor, la valvola di sfogo delle loro frustrazioni.
Tolte le recensioni, che, seppur con tutti i limiti che la piattaforma non ha mai saputo/voluto risolvere, per anni ne hanno visto la ragion d’essere, ad oggi Tripadvisor, secondo me, non serve a niente.
Ho sempre sconsigliato i miei colleghi da aderire a campagne a pagamento che ne finanziassero la sopravvivenza.
Spero che Google, che finalmente ha deciso di dire la sua a 360° nel mondo del Travel, non ripeta gli errori che hanno portato Tripadvisor a perdere la stima e la credibilità degli operatori di settore, lavorando, come Booking, su recensioni attendibili, non anonime e di ospiti di cui sia certificata l’oggettiva fruizione del servizio.
Cosa che ad oggi Google non sta ancora facendo, permettendo a chiunque di recensire un’azienda, anche con profili anonimi e senza la certezza che ne abbia utilizzato i servizi.