Re: Face-to-face con Neil Salerno: perché passare dal “Revenue” al “Profit Management”

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Riccardo CoccoRiccardo Cocco
Partecipante

@Marcellophd:

Carissimo, concordo pienamente con le tue affermazioni!

Nel primo caso, io come albergatore potrei dare il prezzo ad un servizio erogato di X presupponendo che tale prezzo sia quello corretto in funzione di una non so quale crystal ball che mi ha illuminato.

Il prezzo lo fa e lo deve fare il mercato, sta a noi essere flessibili in base alla domanda. In aggiunta mi viene automatica la parola “PERCEZIONE”. E’ il cliente che entra nella nostra struttura ad attribuire in base alla propria personale percezione il valore attribuito ad un dato servizio. Le stesse modalità gestionali e di erogazioe di un servizio possono essere percepite da un cliente in modo molto elevato mentre da un altro in modo assolutamente insufficiente.

Per il secondo punto: Facciamo un comitato globale sulla creazione del prezzo. Ancora sono TROPPI coloro i quali partono dai costi!

Nella fase di redazione di un budget (cari albergatori, magari utilizzate queste parole quando approccerete il processo budget 2011 per farlo in modo coerente con il mercato), occorre partire dai ricavi presunti che presupponiamo andremo a completare, una volta definiti i ricavi si passa poi al calcolo dei costi, questo approccio semplificherà sostanzialmente l’andamento dell’anno (e soprattutto semplificherà le risposte che dovremo dare ai Direttori, Proprietari, Soci…).

Iniziare dai costi per poi generare i ricavi a copertura dei primi è un approccio deleterio. Non riusciremo mai a fare i ricavi in funzione dei costi, mentre i costi presunti da budget aumenteranno durante l’esercizio.

Buon lavoro e buoni costi a tutti!

Riccardo Cocco