Re: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets
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Partiamo dai dati gentilmente confermati da Antonio Pezzato. I margini si stanno erodendo sempre più e talvolta l’investimento non è più giustificato dai flussi di cassa. Sono dati che già avevo e che vengono confermati. Grazie per il tuo intervento Antonio. Sottolineo che sono dati precrisi.
L’ho già detto più volte e la domanda che avevo fatto a Cellerai non era una domanda da impiccione, era per aprire questo tema. Una struttura ormai non ha più la redditività necessaria se non oltre le tipo 40 camere. Ovviamente resistono quelli con meno solo se gestite direttamente dal proprietario, ma a quel punto non si pone il problema di discutere su come gestire al meglio in forma manageriale una struttura che non ha quasi dipendenti se non per ruoli marginali.
Dal rapporto dell’agenzia delle entrate vediamo che il 40% degli hotel italiani sta uscendo dal mercato xkè in declino, un altro 35-40% è in difficoltà ma può farcela e il restante 20% è in fase di crescita. I dati sono questi e li cito a memoria come sempre, se volete dati più specifici li andrò a vedere con precisione. Sono dati che parlano da soli. Non faccio commenti. Chi aveva parlato di selezione Darwiniana? 🙂
Il tuo dato Tiribocchi è francamente sballato. La tua gestione evidentemente non è corretta. Un occupazione del 98% è esagerata e significativa del fatto che non sfrutti appieno le capacità retributive delle tue strutture. Semplicemente devi alzare i prezzi stai facendo beneficienza e devi sopportare maggiori costi per via dell’altissimo volume di lavoro. Alza i prezzi fino ad arrivare ad un 70% e vedrai che con meno fatica guadagnerai di più.
Ma mi aggancio al dato di Tiribocchi per dire che è sbagliato pretendere di avere l’hotel sempre pieno, l’hotel deve essere sempre pieno ma non perché lo stiamo svendendo ma perché la domanda è forte. Se la domanda non c’è l’hotel non DEVE essere pieno.
Il mio concetto di RM è diverso, se vogliamo più etico, più trasparente per la clientela e a noi albergatori più vantaggioso nel medio termine e meno nel breve. Le tariffe devono essere flessibile ma non troppo. Non ci deve essere una moltiplicazione maggiore del 100% sulla tariffa più bassa. 100 euro in bassa e 200 in alta come escursione massima per capirsi. La forchetta deve essere più stretta. Fare 70 euro in bassa per attirare la clientela e 250 in alta per pelare la gente non è corretto. (considerare le proporzioni non i valori assoluti). O meglio è corretto ma non è conveniente nel medio periodo. Ora gli albergatori non sono istruiti per fare buon RM? Ci posso credere, ma nel medio periodo, quando saranno tutti addestrati per questo RM? Allora si sarà tutti sulla stessa barca perché tutti faranno più meno le stesse strategie.
Il vantaggio per chi lo utilizza sta nel breve termine in quanto riesce a sfruttare il gap tra la propria gestione e quella dei competitor. Poi nel medio-lungo non ci sarà più nessun vantaggio. Solo svantaggi per i motivi che ho scritto diverse volte nei messaggi precedenti.
Questo risolve anche il problema della concorrenza sleale delle strutture a 4/5 stelle che fanno concorrenza di prezzo non solo ai 3 stelle ma anche ai 2. In questo modo se vogliono vendere a 400 euro in alta dovranno dovrebbero limitarsi a 200 in bassa.. non andare a 90 come i tre e i 2 stelle.
Per il discorso di insegnare o meno.. beh sono polemiche/obiezioni sterili, tutti insegnano e tutti impariamo allo stesso modo. Io imparo e insegno contemporaneamente, ognuno a seconda dei casi può imparare e può insegnare al prossimo. Poi ognuno si esprime a modo suo. Certo è che l’importante è argomentare quello che si scrive.
Focalizzarsi solo sui ricavi come gia detto anche da altri è da miopi. Si guarda una cosa e si perde di vista tutto il resto. Se no rimaniamo alla gestione classica italiana che a fine stagione si guarda nel cassetto, se ci sono un po di soldi allora la stagione è andata bene se no no..
Tutto cio che ho detto è soggetto a critiche e valutazioni di chiunque. grazie
saluti
antonio