Come il continuo spreco di tempo e denaro o dalle forze lobbistiche che da sempre hanno costretto al silenzio questo settore impedendogli una crescita degna di una grande paese a vocazione turistica.
Quanti esempi ne abbiamo!
Scorriamo il curriculum di chi dovrebbe tutelare la prima azienda nazionale e scopriamo commercialisti o architetti, avvocati o ingegneri, giornalisti o professoroni in vattelapesca.
Ma che cosa ne sanno?
Mi chiedo allora cosa fanno tutti quei professionisti che hanno una esperienza consolidata nello sviluppo turistico, cosa sono quell’esercito di giovani che sono formati e si formano alle problematiche di sviluppo turistico, sostenibile e non, nelle università italiane.
Se non servono a niente, perché esistono?