Hotel e Social Network: 5 comandamenti per farsi seguire su Twitter

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  • #17699

    Quando si parla di qualità, servizio e cortesia, l’unico esempio da non citare è proprio Ryanair. Se poi effettivamente arriveranno a questo punto di far caricare i bagagli etc. siamo arrivati!

    #17700

    ci saranno sempre le compagnie che caricano i bagagli, cortesia, sorrisi e gentilezze…. costeranno solo un pò di più delle compagnie low cost.

    l’importante è poter scegliere ed io scelgo la seconda anche se ancora non ne ho approfittato ma poter andarein Sardegna con 20 euro a settembre mi sembra una grande cosa.

    io penso che il Sig. Rynair con le sue tariffe aggressive la sappia più lunga del Sig. Alitalia che negli stessi periodi/tratte viaggia vuoto con le conseguenze ormai note.

    #17701
    Michelangelo
    Membro

    @Anto4444

    Ecco qui. E’ proprio questo il punto. Ryan fa prezzi aggressivi ma con scarsa qualità globale. Quindi di cosa stiamo parlando? La vera competitività ci sarà quando a quasi parità di servizio i prezzi saranno diversi. Ora come ora è semplicemente così:

    prediligo il prezzo? scelgo Ryan.

    preidiligo la qualità? scelgo una compagnia top.

    Nel revenue non è così. Non si parla di 4 stelle lusso che fanno prezzi alti e 2 stelle con letti a castello che fanno prezzi stracciati. L’esmpio è del tutto fuorviante.

    Inoltre, per tornare a quanto dice l’articolo, la prima regola del RM è non guardare i competitors. Anzi: occorre prima saper valutare la propria struttura, i propri servizi e stabilire bottom e rack rate.

    M.

    #17703

    esatto Anto,

    non bisogna guardare tanto i competitors ma il mercato cioè il prezzo che in quel momento il cliente è disposto a pagare per la camera;

    e con la tecnologia cioè internet, il cliente passa silenzioso, ti guarda senza dirtelo, valuta la tua offerta e se non è appropriata se ne va senza che tu te ne accorga e senza chiederti perchè la tua camera costa così tanto.

    Qualcuno meno smaliziato prenoterà lo stesso al prezzo che dici tu ma non vedo pianificazione nell’aspettare l’improvvisato di turno.

    #17707
    Michelangelo
    Membro

    <p>Riccardo, quelle che non vendi… le stai già “vendendo” GRATIS!</p>

    <p>P.S. Attenzione: quando si parla di prezzi bassi non si intende mica stracciati! Credo che qui nasca l’equivoco anche con Anto. Prezzi troppo bassi svalutano il marchio. Così come un prezzo alto genera un’aspettativa di qualità che se non è rispettata ha lo stesso identico effetto.</p>

    <p>M.

    </p>

    #17704

    leggi l’articolo completo...Ieri sulla pagina Facebook di Booking Blog è nata una bella conversazione sull’utilizzo di Facebook per gli hotel: invitando la nostra community a partecipare al nostro sondaggio sull’uso dei social media da parte degli albergatori ho ricevuto diversi commenti al riguardo:

    Davide V ha detto: “Aprire un pagina FB per poi abbandonarla come il sito anzi un po’ prima del sito … al peggio non c’è mai fine …:)

    Facebook per hotel: ci vuole una cultura più “social”

    #17706
    Michelangelo
    Membro

    leggi l’articolo completo...Egregio partner alberghiero, un recente sondaggio fra gli utenti HRS conferma che l’obbligo di indicare i dati della carta di credito per le prenotazioni standard è una delle principali cause di abbandono durante il processo di prenotazione.

    I clienti HRS confidano nella prassi, consolidata da anni, di poter effettuare prenotazioni senza carta di credito in tutto il mondo.Pertanto, le tariffe standard senza richiesta dei dati della carta di credito e senza condizioni di prenotazione speciali sono la migliore ricetta per il successo!“.

    Prenotazioni senza carta di credito a garanzia… possibile?!

    #17708

    Caro Michelangelo, mi rifaccio a quanto viene riportato qui su questo blog e da alcune teorie di RM, per dissentire sulla tua affermazione “quelle che non vendi… le stai già “vendendo” GRATIS”.

    Infatti, visto chi i costi fissi di un albergo non devono essere considerati nella formulazione del prezzo di vendita (“tanto quelli già ce li hai”), il non vendere una camera non contribuisce all’aumento di costi variabli (che ti assicuro per me sono purtroppo ben lontani dai 15€ dei libri di testo).

    Contemporaneamente, condivido appieno il tuo PS, ma purtroppo non è quello che si legge su questo blog e si vede sulle varie OLTA.

    #17709

    credo che il prezzo sia sempre meno un indicatore o comunque una garanzia di qualità.

    Una volta si poteva dire …. se costa tanto allora varrà tanto

    oggi ce lo dicono i socail network quanto vale davvero…

    Mi piace molto l’idea della Roulette Room che definirei geniale a livello marketing e soprattutto per il rapporto costi/benfici.

    #17710

    Cos’è la roulette room?

    #17711

    perdonami Riccardo,

    è il nome che ho dato all’offerta da te suggerita che prevede di mettere in palio x room night gratuite sul bol

    sarebbe un seuccesso sicuramente

    #17712

    Fantastico, come sei creativo…gli hai già dato il nome! Rivendico paternità!

    Ma qual’è il BOL che ti permette questa funzionalità?

    #17713

    ovviammente tutti i diritti d’autore sono tuoi…

    se vuoi possiamo impostare una strategia di marketing basata sulla Roulette Room (in periodi di bassa occupazione) e vedere l’effetto che fa…

    #17714

    Basta avere la tecnologia adatta!

    #17717

    Carissimi tutti,

    mi intrometto nella discussione in quanto operatore del settore, immagino come tutti voi. Il tema è attualissimo e fonte di molte preoccupazioni, per cui richiede una attenta valutazione.

    Mi ricordo che il mio Professore di Economia all’Università faceva un paragone per spiegare meglio quello che periodicamente succede nel mercato. Se al cinema la persona seduta davanti si alza in piedi anche quello situato dietro è costretto ad alzarsi. Più persone lo fanno più costringono a stare in piedi, finchè tutti al cinema devono stare in piedi per vedere lo schermo. Il chè equivale allo stare tutti seduti.

    Anche nell’economia reale succede la stessa cosa. Quando gli alberghi erano pochi i margini di guadagno erano abbastanza elevati. Elevati quanto? Mi ricordo che alcuni alberghi avevano un margine anche superiore al 20% dopo le tasse.Ora siamo arrivati a livelli intorno al 7-8%. Quasi paragonabili alla grande distribuzione 3-4%. Si capisce quindi il motivo perchè il comparto alberghiero ha attirato tanti capitali facendo aumentare in modo esagerato gli alberghi (gli spettatori che si alzano in piedi. Vi ricordate?) Per cui le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: diminuzione dei prezzi di vendita e del margine di guadagno.

    Ora, la mia considerazione è questa: lo Yeld Management e, poi, il RM non sono altro che alcuni rimedi ineluttabili ad una situazione di mercato fortemente diluita di offerta. Strumenti che, fortunatamente, sono arrivati in aiuto alla continua degenerazione di questo mercato.

    La colpa non è di chi pratica questi strumenti ma è a monte. E’ di un sistema economico che non si riesce più a tenere sotto conrollo. Faccio un esempio. Seppure io imprenditore attento e lungimirante: decido di investire in una location di interesse; supportato da un buon business plan; creo un polo attrattivo per la clientela, ci pensate quanti in una grande città (posti da un lato all’altro) hanno pensato la stessa cosa. E Quanti in una provincia, regione, e così via. Ognuno di loro era in buona fede. Questo è il famoso effetto del mio professore all’università.

    Ora anche i migliori operatori, le migliori menti, le migliori idee fanno ormai fatica a porvi rimedio.

    Speriamo che finiscano di costruire alberghi finchè non aumenta di pari passo la domanda. Questa è in modo molto semplice la soluzione più ovvia.

    Angelo Bellanova

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