Facebook per hotel: ci vuole una cultura più “social”

leggi l’articolo completo...Ieri sulla pagina Facebook di Booking Blog è nata una bella conversazione sull’utilizzo di Facebook per gli hotel: invitando la nostra community a partecipare al nostro sondaggio sull’uso dei social media da parte degli albergatori ho ricevuto diversi commenti al riguardo:

Davide V ha detto: “Aprire un pagina FB per poi abbandonarla come il sito anzi un po’ prima del sito … al peggio non c’è mai fine …:)

Al che io ho risposto che in effetti di pagine FB per hotel italiani che avessero un buon numero di contatti e una certa interazione con gli utenti non ne ho viste moltissime.

Ma questo non significa che Facebook non si addica alla promozione degli hotel, casomai credo che ancora ci sia carenza di cultura “social”: in poche parole in molti casi ancora gli albergatori non hanno compreso come sfruttare lo strumento, come creare un piano d’azione, come promuoverlo e hanno persino timore ad interagire con i propri contatti.
 

L’esperienza insegna: le 5 principali cause di insuccesso degli hotel su Facebook

È innegabile negare che sempre più spesso ci troviamo di fronte a pagine aperte e poi dimenticate: testimonianze impietose di un turismo italiano ancora poco pratico e poco formato sui Social Media e sul loro utilizzo.

Questo a mio parere può dipendere da tanti fattori, on–Facebook ed off-Facebook, ma io credo che siano soprattutto queste le cause principali dell’insuccesso:

  1. L’albergatore ha iniziato a capire che i social network sono una reale possibilità di marketing e dunque ha deciso di aprire una pagina per l’Hotel perché “non può non esserci”, senza avere idea di come utilizzarlo e senza un minimo piano di azione.
  2. Spesso gli hotel chiedono al proprio partner web di avviare per loro un’attività di social media marketing senza poi preoccuparsi che dovranno essere loro con il proprio staff a portare avanti l’attività, a postare immagini e rendere partecipi gli utenti delle proprie attività. E così inevitabilmente, dopo un periodo di florida interattività a carico della web agency, una volta che l’albergatore ha la pagina Facebook “chiavi in mano”, nella maggior parte dei casi ripone le chiavi nel cassetto e perde di vist il lavoro realizzato.

    Questo purtroppo lo abbiamo vissuto talvolta anche noi sulla nostra pelle: ad esempio è accaduto con due dei nostri clienti dopo che abbiamo creato per loro un piano di promozione di social media marketing “chiavi in mano”. infatti una volta che le chiavi sono passate agli hotel, abbiamo notato che nel tempo l’interazione, il posting e la partecipazione sono andati diminuendo fino quasi a scomparire.

  3. L’albergatore o chi per lui non se la sente o non è in grado di intrattenere ed invogliare alla conversazione i propri lettori. Ma scrivere senza ascoltare è un’attività perfettamente inutile.
  4. Molti albergatori recepiscono Facebook come una semplice bacheca per pubblicare le proprie offerte speciali e non si sforzano di comunicare notizie interessanti.
  5. Il tono della conversazione è spesso troppo formale o addirittura del tutto impersonale: ma alla gente piace sapere che dietro la pagina di Facebook si trova una persona vera, lì per parlare e condividere, proprio come loro. Solo così si potranno gettare le basi per una proficua conversazione.

 

Facebook funziona se c’è consapevolezza e collaborazione da parte degli hotel

Un amico mi ha detto: “Io sono convinto che Facebook per gli alberghi non funzioni”. Non sono affatto d’accordo: Facebook offre uno strumento di promozione molto efficace e pervasivo anche per gli hotel se ben utilizzato, come dimostrano alcune case history di cui abbiamo parlato anche qui su Booking Blog.

Ma è necessario che gli albergatori Italiani abbraccino in modo più ampio e più consapevole la cultura del “social media marketing”, che comprendano le sue dinamiche e soprattutto la sua importanza nel panorama turistico di oggi.

Se l’hotel è disposto a collaborare e crescere accompagnato dalla propria web agency, dedicando tempo e attenzione a questi nuovi canali di comunicazione, non c’è dubbio che i risultati non tarderanno ad arrivare.

Che cosa ne pensate? Credete anche voi che la cultura “social” non sia ancora abbastanza radicata e diffusa in Italia?