TripAdvisor: gli albergatori italiani si uniscono per combattere recensioni false e diffamazioni
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- Questo topic ha 40 risposte, 11 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 9 mesi fa da Riccardo Cocco.
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22 Maggio 2009 alle 17:50 #17551FilippoMembro
Per Anto4444: sulla tua frase l’Italia deve essere cara, la qualità si deve pagare. Vero. Ma noi Italia siamo in grado di garantire alti standard qualitativi?? Massima pulizia? Staff professionale, in tutte le mansioni? In tutte le regioni d’Italia?? Oppure l’utente europeo non ci sceglie proprio per questo ( cioè non sa che tipo di albergo trova al momento del suo arrivo?)
Io credo invece che “competere sul prezzo” sia anche parte del nostro lavoro, oltre che competere su tutti gli altri aspetti, partendo dalla qualità. E comunque tutti quanti sappiamo che la situazione e’ pesante. Noi in Toscana stiamo amaramente pagando il concetto “la Toscana e’ bella ( qualità) quindi deve essere cara”: sai quanti Clienti ci e’ costato questo discorso? Sai che fama?
Per Duccio: prezzo giusto, attesa servizio in relazione al prezzo, quindi alta probabilità di avere recensioni positive. Concordo in pieno. Tutti quanti noi quando comprano ( e pagano ) una Mercedes si aspettano che MAI si fermi per strada, diverso se compriamo una FIAT ( che magari non si ferma mai)
22 Maggio 2009 alle 21:18 #17552dott_stefano_tiribocchiPartecipanteL’italia ha avuto per troppo tempo un privilegio dato dalla sua storicità, poi è stata sorpassata da francia e spagna che hanno un vero SISTEMA TURISTICO, e oggi ne paghiamo giustamente lo scotto, di non aver investito in migliorie strutturali, infrastrutturali e formazione (l’elenco è eterno dal canale di messina al furto del portale italia.it).
Scelgo il 4 stelle perchè la sua forbice di prezzo è tra le più elastiche e comunque tendenti a prezzi mediamente alti, il 4 stelle può prendersi il suo cliente o prendere quello del 3.
25 Maggio 2009 alle 10:13 #17555Duccio InnocentiBloccatoCaro Anto4444,
l’obiettivo delle discussioni di questo blog non è dimostrare chi ha torto o ragione ma più semplicemente siamo qui per confrontarci, ognuno con il suo know-how e la sua esperienza, e trovare così degli spunti di riflessione per migliorare. Anche e soprattutto prendendo in considerazione punti di vista diversi.
A parer mio chi offre un servizio che CONFERMA LE ATTESE non ricevrà recensioni nè positive nè negative;
invece dare un servizio sopra le attese non significa per forza che stai SOTTO-PREZZANDO: stai investendo in passaparola positivo così come investi quando fai le brochure piuttosto che in servizi a pagamento di visibilità online.
A questo si aggiunge che il servizio positivo inizia con un semplice sorriso a costo zero piuttosto che una gentilezza e su su…
25 Maggio 2009 alle 14:08 #17557Anto4444MembroBene come da più parti sollecitato, tolgo il disturbo su questo argomento scomodo. Sia perché non ho più nulla da dire sia perché sinceramente non mi avete dato nessuno spunto interessante (a parte Filippo) che possa essere considerato antitesi alle mie idee.
Siete graniticamente appoggiati al consensus odierno. Lo spirito critico l’avete lasciato a casa, ma non tanto per criticare quanto piuttosto per stimorlarvi a pensare di più e a non accontentarvi della pappa già pronta.
Filippo rispondo a te:
Mi chiedi se noi siamo in grado di garantire gli standard qualitativi? Io ti rispondo di si, per me si abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci.
Abbiamo anche tanti esempi di eccellenze Made in Italy. La qualità che esportiamo con le aziende manifatturiere e industriali però ce la facciamo pagare, non potemmo neanche partecipare ad una gara contro i cinesi sul prezzo, non possiamo gareggiare con tutti. Noi siamo i velocisti che devono fare la volata della qualità e del servizio, la quantità lasciamola alla spagna che sinceramente non può neanche essere paragonata con il nostro territorio (a parte qualche rara eccezione). Il nostro paese contiene i 2/3 di bellezze naturali del mondo. Dobbiamo sfruttarle e valorizzarle.
Quindi si che possiamo,dobbiamo solo avere i margini di contribuzione che ci permettano di evolvere. Questa, in mancanza di aiuti statali, è una condizione essenziale e necessaria.
25 Maggio 2009 alle 14:36 #17558dott_stefano_tiribocchiPartecipanteCiao Anto4444,
L’ Italia ha perso di competitività nel tempo, se negli anni 50 era tra i primi 5 paesi al mondo con Stati Uniti, Canada, Francia e Svizzera a ricevere il maggior numero di flussi di turismo internazionanale, negli anni 70 era la regina del turismo con il maggior numero di turisti. Negli annni 80 il declino e scendiamo dopo francia, spagna, e stati uniti, fino agli anni 90 in cui la Francia ci doppia come numero di turisti (cfr. Economia e Gestione delle Imprese Turistiche, Roberta Garibaldi pag 44, ed hoepli).
Se la qualità ce la abbiamo deve essere totale di sistema, guarda solo ad esempio un sistema turistico del nord e uno del sud, ci vogliamo prendere in giro che diamo qualità? mandove! A parigi con la carta che noi utilizziamo per fare un biglietto della metro a parigi ce ne fanno DUE. Meditiamo meditiamo.
25 Maggio 2009 alle 20:26 #17564Anto4444MembroStefano: La qualità è l’obiettivo da perseguire. Scrivo in Arabo che non si capisce? La via maestra da seguire, sono il primo a dire che non c’è la qualità sufficiente. Forse leggete metà del post e poi vi fermate, devo farli più corti i commenti.
Ma voi la qualità la migliorate con il RM?
Ma non è che rimandare tutto al sistema turistico, come fai te, sia una bella scusa?
Mi sembra più facile dire che il sistema non sia integrato (che è vero tranne eccezioni intendiamoci) e quindi la qualità non sia sufficiente, piuttosto che dire che le nostre strutture ricettive sono carenti di questa benedetta qualità.
Volete capire che la struttura ricettiva è essenziale per il turismo? In tutto e per tutto?
La stessa definizione di turista presuppone il concetto di pernottamento per almeno una notte al di fuori del luogo abituale di residenza. Non è forse la struttura ricettiva uno dei cardini del turismo? E allora?
ALLORA COMINCIAMO A DARE QUALITÀ ALLE STRUTTURE RICETTIVE. Poi vedremo come migliorare il coordinamento tra attori della filiera. Vedrete che già questo miglioramento sarà importante.
Ma la qualità si fa se le strutture investono, e per investire devono avere un ritorno congruo dell’investimento. Chiaro? Sapete perchè? perchè costa tantissimo costruire un albergo di qualità, forse non lo sapete ma costa a tal punto che ora come ora non giustifica il costo, l’ha detto anche l’altro Antonio che ha lavorato nel settore, “i flussi di cassa non giustificano l’investimento” (cito a memoria ovviamente).
O lo stato mi aiuta, o mi devo arrangiare, o rimango come sono e la qualità piano piano, come dice giustamente la giovane Prof.ssa Roberta Garibaldi, cala.
26 Maggio 2009 alle 13:00 #17563antonio.pezzanoMembroSpesso diamo per scontati tanti concetti. Ad esempio, qualita’. Siamo proprio sicuri che sia un concetto statico? Oppure e’ dinamico (varia al variare della tipologia del cliente, varia nel tempo). Se si accetta che la qualita’ e dinamica, bisogna anche convenire che dobbiamo valutare il sistema Italia o una struttura in funzione dei mercati nei quali compete. In aggiunta, bisogna anche fare una riflessione sul sistema delle stelle. In un settore che si caratterizza per la qualita’ del servizio ha ancora senso legare le stelle alla struttura. E inoltre, hanno ancora senso le stelle con questo sistema di enforcement one-shot (cioe’ l’ispezione avviene all’inizio)? Oppure su internet si stanno sviluppando sistemi di classificazione alternativi che hanno piu’ senso e sono destinati a superare quelli burocratici?
Il punto che voglio fare e’ che, pur concordando pienamente, con il concetto di declino dell’Italia, si discute poco su quali mercati (non solo intesi in senso geografico) e sui principali motivi (in funzione dei mercati).
27 Maggio 2009 alle 22:52 #17566Anto4444Membroinfatti è un concetto dinamico. la penso come te.
Il sistema delle stelle è buono solo ci dovrebbero essere 2 cose in più di adesso:
1) una classificazione a livello europeo (come minimo)
2) valutazione oggettiva che mi sta bene, m affiancata ad auna valutazione soggettiva deglla qualità dei servizi offerti. Controlli periodici annuli con il metodo segreto.
Cmq non mi sono inventato nulla, sono cose di cui si parla da anni nel parlamento europeo.
Nulla di nuovo sotto il sole..
Il declino dell’Italia è possibile leggerlo sotto tanti profili, certo è che le potenzialità che ha il nostro paese sono enormi. abbiamo un potenziale notevolmente superiore a tutto il resto del mondo, per varietà e per quantità.
28 Maggio 2009 alle 20:02 #17568FilippoMembroCiao. Anto4444, quindi concordi che il declino dell’Italia e’ possibile leggerlo sotto tanti profili. Sono d’accordo: dunque come “rendere cara” questo Paese se la qualità ( media) non lo merita?? Iniziamo dunque noi albergatori ad alzare la qualità , perche’ tu giustamente sostieni che l?albergo e’ il punto iniziale di un viaggio per qualsiasi turista, indispensabile punto di appoggio. Possiamo noi sopperire a mancanza di altre qualità non dipendenti da noi ( per es. infrastrutture, trasporti)? Penso di si, offrendo maggiori servizi ( leggasi anche disponibilità e cortesia), migliore standard di pulizia, maggiore attenzione in cucina, grande attenzione ai prezzi ( che non significa svendere, significa evitare di strozzinare i Clienti). Insomma le risorse naturali/artistiche le abbiamo, aggiungiamo un po’ di passione per questo lavoro e per l’accoglienza turistica in generale. Saluti
18 Febbraio 2010 alle 22:17 #18988gaeMembroCommenti chiari ed interessanti che confermano che lavoriamo “sparpagliati”, pertanto ogni struttura opera in modo autonomo, tipico del nostro paese. L’importante sono i risultati che vengono conseguiti. Purtroppo spesso non si lavora per obiettivi, sia perché si vuole raggiungere subito il risultato sia perché il mercato non te lo consente. Io credo che sia importante il ReVpar, di cui poco si parla. Il reVpar é l’elemento chiave della politica aziendale. Un es.: un albergo di 4 stelle con una “room occ. del l’80% ed un ARR di euro 80 al netto di inva e breakfst ha un reVpar di euro 64, 00. mentre un hotel di 5 stelle con una room occ. del 45% ed un ARR di 140 euro ha un reVpar di euro 63,00. Questo significa che si può lavorare di meno, mantenendo un tariffa alta ed ottenere lo stesso risultato, magari anche con costi più bassi e di conseguenza un migliotr G.O.P:. Bisgona però considerare il mercato, la politica aziendale, il servizio offerto, tutte variabili da tener conto ed agire di conseguena. Sulla qualità non si discute. Deve sempre adeguata alla categoria, all’idendità della struttura ed all’immagine del brand. Non ndimentichiamo che siamo nell’era del web marketing e questo condiziona anche le scelte. Ignorando o sottovalutando le nuove tecnologia si corre il rischio di essere out. Credo che bisogna sfruttare tutte le possibilità che il mercato ti offfe. Il benchmarking ed il continuo monitoraggio dei competitors deve servire solo a essere “uo to date”, ma poi dobbiamo fare le nostre scelte senza farci condizionare…”last but not the least”: qualunque sia lo stile di leadership, sarai sempre giudicato dai risultati, se sei un manager, altrimenti, se sei il “patron”, giudicherai te stesso…..Complimenti a tutti per i commenti, che denotano un grande interesse verso la propria professione, che, secondo me, é la pià bella del mondo….
19 Febbraio 2010 alle 10:38 #18989Riccardo CoccoPartecipante@gae:
Che lavoriamo sparpagliati ed ognuno per se non lo si vede solo negli alberghi ma in qualsiasi settore si operi. E’ proprio vero come dici tu: è tipico del nostro Paese.
E’ tipico del nostro Paese la non organizzazione, e questa carenza ha sviluppato (per istinto di sopravvivenza) una capacità creativa meravigliosa.
Provate a pensare quando eravamo a scuola: sapevi che dovevi dare quell’esame o fare l’interrogazione, conoscevi la data e l’ora in cui saresti stato sottoposto a questa prova. Avevi tutto il tempo per studiare una pagina al giorno e prepararti alla perfezione. Cosa facevi? ti divertivi fino all’ultimo minuto e facevi la nottata il giorno prima della scadenza. Questo è tipico dell’italiano. E al momento della prova la tua creatività generava discorsi fantastici che a volte ricreavano la storia da un diverso punto di vista generando un interesse inaspettato.
MERAVIGLIOSO!!!
Mi permetto di contestare un tuo passo:
“…qualunque sia lo stile di leadership, sarai sempre giudicato dai risultati, se sei un manager, altrimenti, se sei il “patron”, giudicherai te stesso..”
A prescindere dal fatto che tu sia un manager o che sia il “patron” chi giudicherà te sei solamente tu stesso: il migliore, implacabile, giusto, esigente e stronzo giudice di te stesso!
Ci si prende troppo sul serio Signori!
Lavorare = Divertirsi
Se fai il tuo lavoro senza questo ingrediente imprescindibile, qualsiasi cosa farai, qualsiasi lavoro otterrai, qualsiasi team dirigerai: non sarai vincente!
Se lavori preoccupandoti dei giudizi che hanno “gli altri” verso di te, sprechi le tue energie. Se lavori concentrato sui tuoi obiettivi (personali e professionali), li raggiungi e li ottieni.
Buon lavoro e Buon divertimento a tutti!!
Riccardo Cocco
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