kong88nhacai1

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  • Gent. Sig.o Sig.ra Alla Dolce Vita,

    la sua affermazione iniziale la definirei un pò forte e sopra le righe.

    TripAdvisor e la maggior parte dei Social Network consentono a tutti di iscriversi con nomi di fantasia, come il suo in questo caso, e postare commenti a prescindere dalla loro validità e veriditicità. Soltanto i portali di prenotazione possono fare diversamente.

    Proprio per questo credo che non sia possibile barare e soprattutto pilotare la verità per due motivi:

    – a fronte di un commento negativo falso, altri utenti veri che hanno soggiornato nella stessa struttura rimanendone soddisfatti, si sentirebbero incentivati a ribattere per salvaguardare sia chi li ha ospitati sia per affermare il proprio ego.

    Capita spesso che l’Hotel, a fronte di una recensione negativa, contatti alcuni clienti particolarmente soddisfatti per postare commenti positivi e ristabilire la verità.

    Ovviamente se i clienti sono mediamente insoddisfatti c’è poco da fare.

    – la Rete è per sua natura tentacolare, fatta di migliaia di siti dove gli utenti possono interagire con testi, video, foto e NON è possibile nè controllarli tutti nè tantomeno pilotarli per cambiare la realtà delle cose.

    L’unico modo per usufruirne senza subirne il rovescio della medaglia è LAVORARE BENE, fare di tutto perchè i clienti vadano via soddisfatti anche se la propria struttura ricettiva non è il massimo.

    Come? Con un prezzo adeguato ed un servizio superiore alle attese.

    E’ totalmente inutile, anzi è controproducente, scrivere sul proprio sito web che la struttura è meravigliosa, il servizio eccelso e magari condire tutto con le uniche tre recensioni positive raccolte in anni quando invece sui vari TripAdvisor, Zoover ecc. si dice tutto il contrario.

    Poi concordo con lei che possa capitare il Cliente rognoso che si aspettava la camera più grande, più pulita e più profumata ma per fortuna è possibile rispondergli nella maggior parte dei CGM come Tripadvisor…

    Buon lavoro a tutti,

    Duccio Innocenti

    Anto4444
    Membro

    Mi fa piacere che non si sia in realtà offeso.

    Guardi, non mi stupisco di essere spesso frainteso. Sono fatto cosi, tanti difetti e tanti pregi. Uno su tutti dire le cose in faccia e dire ciò che si pensa veramente. Poi sono abituato a dare ordini quindi è un po’ una deformazione professionale. Direi che la piccola polemica sia chiusa e definitivamente archiviata. I colleghi più giovani devono giustamente farsi le ossa, non possono avere tutto servito su un piatto d’argento un po’ di umiltà e gavetta gli farà bene, qualche bastonata farà bene anche se non sarò certo io a darla. Cmq non voglio mai perdere il rispetto che è dovuto a tutti voi (compresi i giovani) che come me si impegnano in questo lavoro. E’ importante chiarire che spesso risulto arrogante e scortese non per cercare di offendere nessuno ma perché voglio essere estremamente diretto nelle mie opinioni.

    Allora partiamo con ordine (cerco di rispondere a tutte le sue obbiezioni),

    1)il titolo del thread sinceramente ha ben poco a vedere con i post che si sono susseguiti. Dovremmo cambiare il luogo della discussione in effetti.. qui della crisi non si parla proprio. Quindi non colleghi il titolo con gli argomenti trattati xkè hanno poco a che vedere (ho detto poco perche anche le commissioni incidono sui profitti di un hotel quindi bene o male entrano in gioco)

    2)Expedia prende il 25% (ma una volta non aveva anche lei i preferiti? Ora sono diventati tutti preferiti? Boh..) booking.com il 20% tra i preferiti se non di più e 18% tra i normali. Expedia ha il vantaggio di gestire le promo molto meglio di booking ma lo svantaggio di avere commissione più alta. In compenso Expedia ha il doppio delle visite degli altri portali. Questo è il mio quadro sintetico sui due portali incriminati.

    3)Gli sconti sono dovuti ai portali, di fatto tutti gli alberghi hanno aderito alle promozioni, tantissimi hanno scelto la via dell’advanced booking con circa il 20-25% di sconto per la tariffa non rimborsabile in anticipo. Nessun contratto lo ha imposto ma tutti di fatto lo fanno, come mai secondo lei? Secondo me non sono gli albergatori che hanno deciso di buttarsi sul benessere sociale e sul benessere degli azionisti di Expedia e di Booking ma sono i portali che spingono più o meno indirettamente verso atteggiamenti del genere, più sono bassi i prezzi più loro guadagnano. Non ci credete? Invece è proprio cosi..

    4)Sulla differenza dalle agenzie tradizionali ho detto abbastanza. Le differenze ci sono e le commissioni sono in media più basse ma come ho detto in precedenza non è solo una questione di commissioni.

    5)Il canale GDS costa tantissimo anche quello, e sinceramente mi pare un mercato parecchio ingessato e in declino. Ho chiuso con tutti i GDS da un paio d’anni.

    6)L’intermediazione commerciale sono disposto a pagarla per un massimo del 10-13%.

    7)I costi che supporto per l’indicizzazione del miei siti web sono ridicoli confronto alle commissioni che pago mese dopo mese agli intermediari on-line e confronto al fatturato che mi generano (i miei siti).

    Cmq essenzialmente riassumo la tesi (cosi forse la capisce anche lei, dai scherzo la frecciatina l’ho detta apposta!) dicendo che voglio avere un potere contrattuale molto maggiore perché come ho già detto mille volte gli alberghi e in generale le strutture ricettive sono il punto essenziale e necessario di tutta la filiera, sbaglio a dire che dovrebbero essere quelle con il maggiore potere contrattuale? Ovviamente c’è il problema della miniaturizzazione ma associazioni di categoria dovrebbero essere create apposta. Se siamo furbi, se siamo sufficientemente egoisti e allo stesso tempo combattere per una causa comune, possiamo pretendere e ottenere tutto e di più.

    Mi ostino contro i portali xkè li vedo un po’ come li definisce Aldo (anche se non completamente come lui), sono dei siti internet che raccolgono i nomi di alcuni hotel e fanno vedere i vari prezzi. Siti internet in cui sono gli hotel che devono passare ore e ore del loro tempo per aggiornare e fare tutto per loro sul loro sito internet. Fosse l’invenzione che ci fa diventare più ricchi, allora mi starebbe anche bene, ma in realtà alimentano una spirale quasi ossessiva di competizione che ci sta portando al suicidio di massa. Insomma nei i portali vedo strumenti che potrebbero essere utilizzati con vantaggio dalle strutture, in realtà gli strumenti sono non a doppio ma a triplo taglio cavoli. E’ una guerra bella e buona, 2 euro di più o di meno sui portali sembrano tantissimi quando in realtà il cliente li spende per un gelato con una pallina al limone. Ormai il cliente spende di più per la cena che per l’hotel. Vi rendete conto? Anche questo sono riusciti, sono riusciti a rimbambire anche la gente! 2 euro più o due euro meno che vuoi che siano!! Ma anche 10 euro cavoli, il turista va su internet e guarda anche il peli del fondoschiena all’albergo poi va a fare due passi e spende decine di euro in gelati suvenirs ecc ecc, insomma 10 euro di differenza su expedia sono un abisso, senza considerare che nella realtà di una vacanza non sono nulla. Vabbè..

    Insomma la grande invenzione dei portali dove ci ha portato? Ditemi la vostra xkè io al momento non ci ho ancora visto un gran affare.. convincetemi per favore!

    Poi mi fido di lei, riorganizzi tutte le idee e facciamo il punto della situazione cosi vediamo se ne verrà fuori qualcosa di utile veramente. Aspetto volentieri e intanto vi leggo..

    Anto4444
    Membro

    Tiribocchi nessuno è semi-esterno, tutti devono dare il loro contributo.

    Le obiezioni che ha sollevato sono legittime ma le dimostrerò come anche lei ha una visione ristretta probabilmente indotta dalle capacita comunicative dei vari agenti di zona e dalla potenza di queste mega-multinazionali.

    Expedia per esempio con un giro d’affari di 21 miliardi di dollari, è leader nel mercato on-line. I profitti sono di circa 2,3 miliardi di dollari. Bene in confronto la fiat è un aziendina. Spende circa 1 miliardo di dollari per marketing ( ovvero pubblicità diretta, televisione, radio, stampa, ppc, portali internet, marchio e affiliate program), tanto? Poco? Vedete voi.. Poi spende 321 milioni di dollari di spese generali per il personale e l’amministrazione, 194 milioni per la tecnologia hardware e software. L’azienda riceve i suoi maggiori profitti dalle prenotazioni alberghiere. Infatti con le compagnie aeree non si abbuffa come si abbuffa con noi, li le commissioni sono tipo del 5%. Ma d’altronde la forza contrattuale delle compagnie aeree è davvero imponente.

    Dico questo per dire che la povera Expedia che deve pagare tanta pubblicità in realtà se lo può tranquillamente permettere. Contate poi l’anticipo in media di 45 giorni con cui riceve il pagamento dal cliente e il momento in cui deve pagare, contate, con la sua leva finanziaria, cosa potrà mai fare con tutti quei soldi..

    Cmq l’esempio delle compagnie aeree dovrebbe essere sufficiente a far comprendere che il 25% che chiede a noi è spropositato, le basterebbe un accettabile 10% e sarebbe lo stesso sul mercato.

    Quindi i due punti su cui Tiribocchi riflette possono sembrare assolutamente veri, tanto da legittimare la commissione richiesta, in realtà se si spulciano i conti, loro spendono si tanto per pubblicità e per procacciare i clienti, ma non poi come ci si immagina.. Ci si rende conto che effettivamente stanno mungendo una vacca grassa, fanno enormi profitti essenzialmente a spese degli hotel affiliati. Con le compagnie aeree e gli altri servizi che offrono si accontentano di ben meno e, ciò nonostante, anche con commissioni molto molto più basse ci guadagnano parecchio. Siamo polli noi che ci facciamo mungere a più non posso, muoviamoci, facciamo associazioni di categoria troviamo un rappresentate che faccia valere i nostri diritti e il nostro potere. Ribelliamoci!! Ma ben inteso non è che se noi albergatori in massa chiediamo il 15% di commissione Expedia fallirà vero??!! Sarà bella viva, sana, vegeta e forte come prima se non di più.

    Quindi alla sua domanda Tiribocchi rispondo cosi: Si li dobbiamo pagare, ma li dobbiamo pagare molto meno, li dobbiamo pagare per il vero valore del loro servizio. Non è d’accordo anche lei? Mi faccia sapere.

    Io per esempio non mi nascondo, fatturo circa 300 mila euro con loro, bene il 25% ovvero 75.000 euro di commissione. Sa lei Tiribocchi quanta campagna di ppc riuscirei a fare? O quanti siti in quante lingue riuscirei a commissionare? Io non lo so di preciso, so solo che ne farei parecchi. Poi aggiungeteci anche gli altri portali e le somme diventano ancora più pesanti.. Sto seriamente pensando che forse il gioco non valga la candela.. datemi suggerimenti per favore..

    Stia tranquillo Antonio, non mi sono offeso e mai lo farò. Leggo attentamente i suoi interventi, dove traspare un forte passione per questo lavoro. Passione che condivido in pieno. La sua TESI l’avevo intuita, ma secondo me dovrebbe essere argomentata in maniera diversa, come credo che ora stia cominciando a fare ora. Il lamentarsi ed attaccare in maniera vigorosa, l’ho ritenuto eccessivo, in particolare relazionata al titolo del Thread. Come richiesto, invito l’admin a rielaborare un nuovo argomento del forum in cui si può trattare il potere contrattuale, slegandolo dalle polemiche di questo thread ed aprendolo a suggerimenti pro-attivi.

    Procedo con le mie osservazione ai vari punti a cui Antonio ha cortesemente risposto:

    1) vedi sopra – il titolo dell’argomento, esula dal suo contenuto.

    2) la invito a verificare le condizioni booking vs Expedia – mi risultano commissioni più basse su booking (10-15%)

    3) Personalmente ritengo che le promozioni debbano coprire brevi periodi dove si hanno cali di occupazione; Non è necessario aderire alle campagne di promozione (anche se queste portano senz’altro a maggior visibilità) ma si può semplicemente puntare su di una BAR adeguata. Concordo sul fatto che, qualora si puntasse su una BAR in linea con la concorrenza, l’eventuale scontistica legata alla promo, potrebbe influenzare notevolmente l’adr ed il relativo margine. In conclusione è un tool inventato da alcuni portali (altri non lo mettono nemmeno a disposizione), ma non obbligatorio.

    4) I tour operators (non agenzie) con cui ho sempre fatto contratti richiedono un min di 20-25 di commissione (oltre che allotment). I Wholesalers addirittura di più e ci guadagnano ancora di più (altro fenomeno da arginare)

    5) Non conosco quale sia la sua struttura, e non saprei dirle se ha fatto male o meno ad abbandonare il canale GDS. Ad ogni modo, oggi ci sono sistemi di connettività a basso costo fisso per l’interfacciamento. I costi variabili però si aggirano sul 23% (messi insieme le varie fee, commissioni, e metodo di pagamento). Personalmente registro un grosso calo di questo canale, ma lungi dal poter affermare che sia morto.

    6) Canali web che le permettono transazioni al 10-13% ci sono; non sta a me fare pubblicità, però3 o 4 buoni su cui puntare li trova facilmente.

    7) Se un giorno dovesse uscire dalla logica dei BIG (intendo i portali), probabilmente dovrà pensare di aumentare tale investimento per compensare la mancata visibilità.

    Infine, per quanto riguarda il potere contrattuale, concordo che noi albergatori siamo alla base della filiera produttiva dei TO online, ma è anche vero che siamo realtà estremamente frastagliate ed in competizione fratricida tra di noi. Le compagnie aeree hanno deciso di tagliare le loro commissioni sull’emissione di biglietteria; benissimo, ma quante sono le compagnie aeree BIG nel mondo? Non arriviamo a 15 compagnie. Le altre più piccole chiaramente pubblicizzano la commissionabilità delle loro tariffe per aver maggior visibilità. Quando chiamai American Express per una quotazione di un biglietto aereo, ho percepito che mi volevano consigliare una compagnia emergente perché avrebbe riconosciuto loro maggiori %. Vi dice niente?!?

    Noi siamo piccole aziende ed a volte apparteniamo ad associazioni di categoria diverse, con diverse mentalità e difficoltà di concordare linee comuni; qualche grande catena ha fatto la scelta di tagliare TO online e di puntare unicamente sul proprio sito istituzionale per le prenotazioni online…ora mi sembra stiano facendo marcia indietro. Ce l’anno fatta o si sono arresi?

    E’ molto difficile avere una coesione tra albergatori, ma è l’unica possibilità per aver più voce (se se ne vuole avere). Oggi, purtroppo, risulta più facile abbassare di 10€ la tariffa rispetto al competitor, senza comprendere il danno che ciò può causare è maggiore di un overcommission didel 5%. Ormai sono diversi anni che la concorrenza sul web c’è; molte delle maggiori destinazioni internazionali hanno ben compreso questa dinamica e si sono allineati su dei valori tariffari abbastanza stabili. Noi in Italia ancora non ci siamo fatti molto furbi…o peggio crediamo di esserlo di più.

    Anch’io ho commentato precedentemente, facendo riferimento a quanto si paga per 30 min di taxi, una cena veloce, etc rispetto a quanto viene messo a disposizione per 24 ore da un hotel che vende a 100€ lordi; non c’è proporzione se si considera l’impegno di risorse (umane ed economiche) per mantenere fruibili i servizi per 24 ore 365 gg all’anno.

    Quindi, in tema con il titolo del Thread, la prima vera arma che abbiamo per fronteggiare la crisi è quella di adottare una politica tariffaria redditizia che sappia compensare l’inevitabile calo della domanda. Ben vengano tutti gli spunti ed osservazioni per migliorare prossimamente il nostro potere contrattuale.

    Saluti

    Se non vado errato l’indirizzo di roberto frua è rfrua@tripadvisor.com

    Si era impegnato a rispondere alle richieste che non hanno mai avuto seguito tramite il form di richiesta o il supporto hotel.

    Sia ben chiaro che, come affermato sopra, anche secondo me ci sono delle dinamiche all’interno di TA molto discutibili, ma non per questo condanno l’intero sistema.

    Per quanto concerne le normative del .it, ammetto la mia ignoranza in materia. Non so pertanto esprimermi circa le ottemperanze che una società estera debba avere.

    Gent. Anto4444,

    trovo che fare i conti in tasca ad Expedia sia poco utile così come ipotizzare la giusta percentuale da riconoscer e loro per il “disturbo”.

    Il grande portale di prenotazione è una sorta di grossista che per bravura e capacità economica è in grado di garantire volumi di vendita importanti.

    Quindi, posto che non abbasseranno le loro provvigioni perché i loro clienti le ritengono troppo alte, dobbiamo capire come avere il maggior risultato con il minor sforzo; infatti, oltre alle prenotazioni pagate a peso d’oro, offrono visibilità qualificata “gratuità” proprio al vostro Hotel, al vostro Brand che se dotato di un sito web efficace e visibile può sfruttarla a suo pro:

    più occupazione generata dal canale diretto a discapito proprio di questi portali.

    Le dico questo perchè conosco Hotel che hanno il problema opposto al suo cioè quello di dover comunque garantire ai portali più importnati un minimo di disponibilità per non perdere visibilità nonstante la maggior parte delle vendite on-line transiti proprio dal loro sito web ufficiale !!!

    Certo che investono molto in questo canale preferenziale sia intermini di realizzazione e manutenzione sia in termini di visibilità (SEM).

    Inoltre, dettaglio non trascurabile, lavorano bene e quindi hanno commenti positivi che dilagano nelle Rete a supporto della visibilità.

    Gli Hotel invece che offrono un servizio mediocre ed un prezzo elevato rispetto al valore percepito, devono assolutamente mettersi in mano dei portali e sperare negli utenti web meno evoluti.

    Nb: non sto dicendo che tutti coloro che lavorano molto coi portali piuttosto che con i tour operator, non sanno lavorare. Ma semplicemente che hanno fatto scelte commerciali diverse.

    Buon lavoro a tutti,

    Duccio Innocenti

    Anto4444
    Membro

    Riccardo,

    sono fuori tema l’ho detto e lo ripeto. Mi scuso con i lettori che si aspetterebbero rimedi per combattere la crisi. I rimedi essenzialmente non esistono, riducete i costi, quello potete fare. Riduceteli e aspettatevi di finire l’anno in pareggio e il prossimo in leggera perdita. Poi se sarete resistiti supererete la crisi e diventerete più forti di prima.

    Questa è la mia ricetta per la crisi. Tanto manca la domanda, non possiamo inventarceli i clienti.

    Però Riccardo se vogliamo il potere contrattuale da me ossessivamente richiamato potrebbe anche essere un altro metodo per combattere questa forte crisi. Non credi? Sia da parte degli altri operatori (TO OTA ecc) sia da parte dell’amministrazione governativa.

    Non posso però non concludere alcuni punti su cui si discuteva. Guardi ho aperto da un paio di mesi un nuovo grosso albergo e le commissioni su Booking.com per non essere tra i preferiti sono del 18%. Portali con il 13% ci sono ancora per fortuna ma sono ovviamente i minori, se potessero chiedere di più lo farebbero.

    Incornicerei quello che ha scritto alla fine, l’hotel ormai non costa più un cavolo confronto alle altre spese che il turista deve fare.

    E le vorrei sottoporre all’attenzione anche un’altra riflessione secondo me degna di nota, ha notato che pochi euro di differenza sui portali sembrano enormità per il cliente? 6-7 euro, ma anche dieci di differenza sono poca cosa per un turista che spende 4 euro per un gelato no? Invece li diventano quasi un abisso. Diventano la discriminate tra il vantaggioso e l’economico.. C’è una specie di distaccamento dalla realtà. Il tutto ovviamente favorito dai portali on line vero? Prima non era cosi..

    Anto4444
    Membro

    Gentile Duccio,

    fare i conti in tasca è molto utile per sfatare il mito dei costi insormontabili che essi devono sopportare soprattutto per capire che i margini che hanno con le prenotazioni alberghiere sono notevoli e tutti a discapito nostro. I conti in tasca li dovremmo fare anche ai nostri alberghi cmq, avremmo delle brutte sorprese. Anzi perché non li facciamo?

    Poi lei parte da un assunto negativo di partenza, si umilia, si mortifica, non può immaginare un mondo diverso da questo…!! Come fa a dire: “posto che non abbasseranno le loro provvigioni perché i loro clienti le ritengono troppo alte”?? ma posto cosa!!!!!! Posto un cavolo!! Se noi gli chiudiamo la disponibilità loro non guadagnano più un centesimo, la gente che vorrà venire nella nostra località troverà sicuramente qualche altro modo per trovarci, tant’è che basta scrivere “hotel firenze” su google per far comparire un mappa con i rimandi ai siti ufficiali degli hotel!! Insomma non c’è neanche poi tanto da sbattersi.. Vediamo se poi il portale non ti viene incontro.. la mia località fattura complessivamente solo con booking.com 8 milioni di euro (il dato mi è stato dato cosi), voglio vedere se gli fanno proprio cosi schifo averli o non averli..

    Cmq è la mentalità come la sua che non permette di sperare di avere un potere maggiore, voi date per scontato che tanto le cose non possono cambiare vi arrendete e cercate qualche altro metodo (per carità che puo anche essere logico e lineare ma rimane sempre un compromesso) per raggirare il problema.. Contenti voi, io non sono contento cosi.

    Saluti

    Antonio

    Gent. Anto4444,

    lamentarsi e pensare di far cambiare idea a chi ha un potere commerciale così grande è come dire… “piove… governo ladro!”.

    Concordo con lei che non sia piacevolissimo riconoscer il 25% di commissioni a “soci” esterni ma è altresì vero che non cè nessun obbligo a collaborare con loro.

    Il mio consiglio è quello di riuscire a potenziare il proprio canale diretto a discapito dei portali stessi ed udufruendo della loro preziosa visibilità.

    E lo dico perchè conosco casi del genere; dinamica possibile per molti ma non per tutti.

    Il mio comunque è solo un punto di vista assolutmante discutibile soprattutto se riuscirà a dimostrare che è possibile portare a miti consigli il Sig. Expedia e di suoi coleghi.

    Buon lavoro,

    Duccio

    In merito all’articolo originale pubblicato su TravelTrend, il caso del Yasawa su Fiji ha indotto TripAdvisor ha cancellare le recensioni, in particolare quelle positive, in seguito alla mancata risposta della mail che TripAdvisor ha inviato agli stessi autori. Trovate l’articolo completo (in inglese) qui: http://www.traveltrends.biz/ttn550-tripadvisor-removes-up-to-60-of-reviews-for-resort

    Ciao Antonio

    Effettivamente ci vuole coraggio, perché dati alla mano non sono ancora molte le case history di successo, ma ci sono, in diversi settori, non solo quello turistico. Comunque, un parere soggettivo, viene interpretato come tale dagli utenti che lo leggono. Il discorso cambia quando il numero di recensioni negative raggiungono un livello di maggioranza, in quel momento il lettore percepisce che quei pareri soggettivi possono corrispondere ad una verità reale.

    Una domanda da farsi a mio avviso è quali sono i contenuti e l’informazione a disposizione dell’utente per permettergli di crearsi una sua opinione sulla validità della struttura?

    Perché non sono solo gli utenti a generare contenuti, lo puoi fare benissimo anche tu. Per esempio dando delle risposte ad un utente che si aspettava una camera di 25 metri quadrati (una bella gatta da pelare, se questo è un manico come dici tu, che gli dici? Un esempio:”Hai ragione le nostre camere sono 12 metri quadrati! Purtroppo non siamo un castello ma un albergo nel centro storico, dove le case furono costruite piccole perché ecc. ecc.”

    Agli albergatori che si rivolgono alla redazione di Zoover, consigliamo per esempio di caricare filmati video e fotografie della struttura e della camera. Magari non quei contenuti patinati, ma qualcosa di può diretto che “racconti” l’hotel. Ti consiglio un articolo interessante che ho letto su Hotelmarketing.com.

    Mi verrebbero un mucchio di idee, come per esempio un intervista al personale delle pulizie, fare un sondaggio su come è stata apprezzata la colazione ecc. Credo il problema è piuttosto l’impegno (anche creativo) che l’apertura a questa logica pretenda da parte della azienda e la peculiarità organizzativa nel monitorare in modo costante la reputazione sul web.

    Gentile Anto4444,

    sono stato di recente 4 notti a Parigi, e sa cosa ho prenotato? Un hotel 2 stelle che costava 40 euro a notte, la doppia, senza colazione, ma a due passi da una metro e che aveva dei commenti/giudizi buoni, che la camera era pulita, la connessione internet funzionante, la doccia calda e il materasso comodo. Avrei potuto spendere il doppio o il triplo, ma perchè? Se ho un budget di 150 euro al giorno, ne spendo 40 per la camera, 80 al ristorante e con 30 ci vado a vedere la tour eiffel e l’arc de triomphe, e mi prendo anche un gelato a 4 euro, e la colazione me la faccio ogni mattina in un posto diverso.

    Oramai il turista vuole essere stupito, non è più sufficiente la camera standard di hotel, a roma ce ne sono troppe! Cerchiamo di tirare fuori il concetto di “albergo tematico” di soggiorno evento, inventiamo qualcosa di creativo per i nostri hotel, una degustazione di vini, il noleggio gratuito di biciclette, una spaghettata offerta al ristorante, magari solo una volta a settimana, ma la notizia poi fa il giro e ci stacchiamo dalla semplice vendita del posto letto.

    in risposta a: Commenti agli articoli di Booking Blog #14876
    lorenzo
    Membro

     Che l’e-mail marketing avesse un alto valore all’interno di una efficace strategia di web marketing era cosa risaputa, ma oggi questo tipo di azione promozionale sta ottenendo risultati davvero al di là delle aspettative, come dimostra questa recente ricerca nella prima fase.

    Ovviamente parliamo di e-mail promozionali che non risultino come posta indesiderata, bensì posta da inviare solo ad un’utenza scelta che abbia fatto preventivamente richiesta della newsletter, e soprattutto con contenuti adeguatamente elaborati per incontrare gusti e desideri di chi legge.

    in risposta a: Commenti agli articoli di Booking Blog #14877

     Come abbiamo già analizzato in precedenza, i Social Network, i siti di recensioni, i blog, i forum e quant’altro offre la rete in termini di Social Media, possono essere un valido strumento per valorizzare la propria attività nel settore turistico.

    Oggi però vogliamo darvi qualche indicazione su come poter utilizzare Facebook, di gran lunga il Social Network più popolare al mondo, integrandolo nella vostra strategia di web marketing per la promozione e l’aumento della visibilità della vostra azienda o attività.

    Attualmente abbiamo recensito circa 300 pagine di fan e 500 gruppi Facebook dedicati ad alberghi italiani, che attraverso questa vetrina sperano di aumentare la propria notorietà e magari anche le prenotazioni.

    in risposta a: Albergatori su Facebook: 6 piccoli consigli #17353

    Ottimi tutti i suggerimenti tecnici. Sicuramente c’è un segreto da svelare, strumenti come FB e tutti quelli afferenti ai Social Media, implicano la presenza sullo strumento. Bisogna perseverare, crederci ma anche presidiare lo strumento anzi gli strumenti che vanno integrati. Poi il problema è come tramutare i contatti in prenotazioni? Beh a mio avviso bisogna avere la logica comune a qualsiasi altra azione di sales management. Usare lo strumento o il mix prescelto per carpire informazioni, comunicare peer to peer, prima di tutto. Se poi si è bravi a veicolare le informazioni che vogliamo, a costruire veri e propri programmi di vendita dedicati, ieri ho sentito di un negozio che fa lo sconto Facebook. Bisogna ricordare che per fare questo bisogna programmare, niente di più. Una semplice, chiara ma COMPLETA programmazione di marketing dedicata agli strumenti del “web 2.0”. Definiti gli obiettivi e le azioni sarà più facile realizzarli e monitorarli, ma la pre-condizione è la presenza sullo strumento, ossia tempo e risorse dedicate.

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