kong88nhacai1
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Duccio Innocenti
BloccatoIn una recente ricerca pubblicata da Contactlab, dal titolo “E-mail Marketing Consumer Report 2009”, sono emersi dati molto interessanti e indicativi sul rapporto tra navigatori italiani, posta elettronica e newsletter.
L’utilizzo della posta elettronica in Italia ha raggiunto effettivamente livelli impressionanti: sono 51 milioni le caselle di posta (ognuno ne ha in media due o più) e 420 milioni i messaggi scambiati ogni giorno (circa 20 per utente).
5 Maggio 2009 alle 13:05 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17471Riccardo Fracassi
MembroCosì non si va da nessuna parte!! Inutile portarla sul piano personale, ma occorre focalizzare il problema sulle proprie considerazioni oggettive. Entrabi Andrea ed Anto state esprimendo dei concetti giusti ed a parer mio anche simili su alcuni aspetti.
La guerra dei prezzi è un fenomeno molto importante e si sente maggiormente dove vi è più grande concentrazione di strutture. La domanda è per varie ragioni rallentata, mentre l’offerta negli ultimi anni (in parecchie destinazioni) è cresciuta sensibilmente. Purtroppo nella mia destinazione siamo tornati ai valori del 2000, mentre i costi sono lievitati incredibilmente (se si vuole offrire la qualità). Ma dei costi ad un revenue manager non gliene frega niente…tanto non deve considerare i costi fissi e gli ammortamenti!!
Riccardo Fracassi
MembroNon credo che un blog per una singola struttura valga l’investimento di tempo o di denaro se si esternalizza. Altro discorso se viene realizzato per un gruppo di hotel di una stessa catena, territorio, o portale dedicato.
Male di certo non farebbe, però è bene considerare il costo vs il beneficio. Quanto effettivamente i nostri visitatori hanno voglia di leggere e spulciare tutti i contenuti di un sito? qualcuno senz’altro sì, ma sono la minoranza.
5 Maggio 2009 alle 14:19 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17473Anto4444
MembroCondivido il fatto che con questi discorsi sul personale non si vadada nessuna parte. Però io almeno ci ho provato.
Alla fine quello che ha prospettato era gia menzionato all’interno del post qui sopra:
“che gli hotel potrebbero avere grossi problemi a dover affrontare di nuovo tariffe alte dopo un periodo prolungato di offerte scontate.”
Il problema essenzialemnte è che si sta abituando il cliente a spendere poco. Poi chi ci va ad abituarlo a spendere di più?
Insomma la questione è banale ma non da sottovalutare. Abbiamo esempi che questa tecnica del RM è fallita e ha fatto fallire molte compagnie aeree. Non vorrei che anche noi facessimo la stessa fine. Alla fine i ristoratori che non vanno di certo ai corsi di RM tengono le loro tariffe e se ne infischiano della crisi. La gente sa che costa cosi e cmq ci va lo stesso.
Siamo noi che andiamo a guardare i 5 euro di meno del vicino xkè ci illudiamo che quella sia la tariffa giusta al cliente giusto nel momento giusto.
Poi quando c’è tanta richesta spariamo cifre folli, che si ritorgono come bounmerang su di noi.
Io vorrei discutere di questo in particolare con qualcuno che sappia contraddirmi, sappia farmi cambiare idea. Se no probabilmente ho ragione. Le persone con cui parlo in associazione sono praticamente tutti d’accordo con me, a parole per lo meno. Quelli che non sono d’accordo non mi hanno mai fornito una spiegazione logica del contrario.
Il RM è l’ideale per il benessere della società in quanto la gente spende meno, o aspetta la tariffa più conveniente. Ma per le nostre tasche a parte i primi tempi (ma solo xkè sono ancora pochi che fanno il RM) che ci guadagno poi sarà sempre peggio.
Voi cosa ne pensate? Ovviamente Andrea ogni tuo commento costruttivo è bena accetto.
5 Maggio 2009 alle 15:40 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17474antonio.pezzano
MembroPrima di tutto, complimenti ai gestori del sito per lo spazio e le ottime discussioni.
Vorrei aggiungere il punto di visto di chi ha analizzato questo fenomeno in una prospettiva piu’ ampia (mi sono occupato di turismo come consulente del settore pubblico nei piani di sviluppo turistico).
Una premessa. E’ evidente che i margini (reddito netto) si stiano erodendo. Dai dati che leggo in giro (ricerca Banca Intesa sui Bilanci delle imprese alberghiere), la maggior parte delle imprese ha flussi di cassa che non giustificano l’investimento (nopat<waac). Le ricerche (quelle pubblicate su riviste internazionali peer-reviewed) dicono che la redditivita’ alberghiera e’ sempre piu’ proporzionale alle dimensioni della struttura. Piu’ in dettaglio (negli USA), la spiegazione e’ che le grandi strutture possono permettersi di pagare general manager in grado di apportare significativi benefici (in termini di marketing o di produttivita’).
Ho fatto questa premessa per dire che nel settore, in Italia, a mio parere, non essendoci molte grandi imprese ci sono pochi bravi GM. Intendo persone in grado di guardare ai problemi non in modo funzionale (marketing, dipartimenti, costi, operations e cosi’ via) ma complessivo. Molti imprenditori e gestori che ho conosciuto, hanno la tendenza ad analizzare i problemi in modo settoriale e ad affidarsi alle mode del momento.
Quindi, per tornare all’argomento RM, ritengo che non ci siano risposte generalizzabili ma il RM deve essere contestualizzato in funzione delle proprie strategie. Un piccolo esempio. Se io avessi un piccolo hotel e fossi in una localita’ che non mi permette un alto tasso di occupazione, punterei tutto sulle tariffe (piu’ alte dei concorrenti), investendo ancora di piu’ in qualita’ senza inseguire i miei concorrenti. Un hotel di questo tipo vive solo se si differenzia.
Spero di avere dato un contributo utile
6 Maggio 2009 alle 11:21 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17477dott_stefano_tiribocchi
PartecipanteAnto4444,
perchè mi critichi così tanto il revenue management? Le 4 strutture che gestisco a roma centro grazie ad un buon revenue hanno aumentanto l’occupazione al 98% e ti assicuro che le tariffe sono molto variegato su uno stesso giorno a seconda di N variabili intervenienti, il problema purtroppo è un altro che qui in italia di revenue ci capisce veramente poca gente, sai quale revenue fanno gli alberghi italiani?
teniamo alto fino alla fine, crepiamo i nostri clienti a prezzo alto il più possibile e sotto data ABBASSIAMO AL MASSIMO I PREZZI. Tale pratica genera un dumping continuo e un mercato impazzito. Bisogna creare una cultura del revenue per beneficiarne tutti.
S.
dott_stefano_tiribocchi
PartecipanteRaccomando a tutti se utilizzate wordpress e similia, di stare attenti a hacking vari, sono programmi un po vulnerabili ed è facile ritrovarsi il blog zeppo di link a siti poco raccomandabili.
S.
6 Maggio 2009 alle 12:09 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17475andreacellerai
MembroNon era mia intenzione cadere sul personale…ma i confronti sui forum talvolta ci portano non solo a dire la nostra… ma anche a pretendere di insegnare qualcosa.
Ripeto quello che secondo il mio punto di vista è lo scambio di opinioni… volontà di apprendere, quindi Antonio a Te chiedo scusa se Ti ho offeso e dico non perdiamo di vista quello che dovrebbe essere il nostro obbiettivo scambiarsi idee per avere qualche spunto nuovo (ammesso che se ne trovi).
Riccardo Tu mi conosci abbastanza bene e hai fatto bene a sottolineare che se si butta sul personale non si và da nessuna parte, quello che tanto ci stà a cuore è il risultato d’impresa che è l’unico che può dimostrare se l’azienda ha ragione di esistere o no e se l’investimento riesce a dare il ritorno sperato.
Con Te Riccardo ci siamo spesso scambiati opinioni e forse questo ha dato qualcosina ad entrambi, mi auguro che questo possa avvenire anche con Antonio e con tanti altri sempre quando questo porta a qualcosa di costruttivo…
andreacellerai
MembroSono d’accordo con Te Riccardo, il blog per un hotel singolo può essere investimento, ma lasciami sottolineare quanto stà già accadendo con il Blog di http://www.hotelrelais.it, i post a quanto pare vengono ben considerati da google tant’è
che dopo 20 minuti (è già successo più volte)li trovi in prima pagina e addirittura nel prime posizioni. Ultimamente mi è anche capitato di trovare con la ricerca luxury tuscany hotels buoni risultati con blog.hotelrelais.it…..
Quindi da questo punto di vista abbiamo uno strumento che stà portando risultati,
il mio giudizio sul blog è più che positivo soprattutto quando si riferisce a di segmenti di clientela chiari e precisi, se parliamo di del Festival Pucciniano o del Maggio Fiorentino o di Arte Genio e Follia, sappiamo di rivolgerci ad un pubblico colto e con un buon potenziale di spesa…Sbaglio?
winon
MembroPrediligendo i tour enogastronomici al wellness, vado sempre alla ricerca di realtà poco pubblicizzate e dalla filosofia slow…nel piccolo Salento ho scovato una azienda vitivinicola che organizza visite guidate in cantina con degustazione finale di pregiatissimi vini. Le visite si possono prenotare direttamente sul loro sito http://www.casteldisalve.com
Per buoni intenditori.
6 Maggio 2009 alle 17:30 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17480andreacellerai
MembroCondivido quanto riporta Tiribocchi, adottare tariffe flessibili per trovare il miglior ricavo medio e occupazione funziona, chiaro è che tutto dipende oltre che dalla forza del brand dalla domanda e da quanto l’ubicazione e il territorio sono in grado di attrarla.
sfarinel
Amministratore del forumPer il turismo internazionale c’è ancora molta strada da fare prima di riuscire a sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’universo online: sono infatti ancora troppi i siti turistici che deludono gli utenti perché scarsamente strutturati, confusi e poco accurati nelle informazioni.
Secondo un sondaggio realizzato nell’aprile 2009 dalla eDigitalResearch per la Frommers’s® Unlimited, svolto su un campione di 1.234 utenti provenienti da Regno Unito, America, Europa, Medio Oriente, Australia e Asia, che prenotano su Internet da uno a tre viaggi l’anno, metà degli intervistati si lamenta della mancanza di chiarezza, delle poche immagini disponibili, di informazioni incomplete su destinazioni, hotel, crociere, compagnie aeree e traghetti.
Riccardo Fracassi
MembroProprio quello che volevo dire! La sinergia di un gruppo di hotel che partecipa alle discussioni del blog, postando i diversi commenti è più efficace di un singolo hotel che si troverebbe magari a pubblicare informazioni senza riscontro alcuno dai lettori. Dalla mia piccola esperienza personale in materia, i blog o forum di discussione che non presentano una varietà di argomenti ed un buon numero di commenti o discussioni, hanno meno appeal. Andrea, entrambi sappiamo quanto lavoro c’è dietro al blog di Hotelrelais ed è quello che mi fa asserire che da solo non avrei intrapreso questa strada.
Duccio Innocenti
BloccatoFioccano i nuovi utenti di Facebook e fioccano anche le nuove applicazioni disponibili, utili per chi ha deciso di promuovere il suo albergo o la sua attività sul social network più popolato al mondo.
Come riporta anche Michele Polico in un recente post sul suo blog Social Media Marketing, tra le più interessanti applicazioni da adesso scaricabili gratuitamente, ci sono quelle fornite da Involver per i profili pubblici, alcune delle quali del tutto nuove:
7 Maggio 2009 alle 13:07 in risposta a: Facebook: tutte le nuove applicazioni e lo speciale e-book di Booking Blog per albergatori #17482andreacellerai
MembroComplimenti Duccio!!!
Buona idea questa
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