Cap88

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  • Concordo con Sfarinel, i criteri di indicizzazione cambiano repentinamente ed è necessario affidare a terzi il compito di far ben leggere e gradire le nostre pagine ai motori di ricerca.

    Una volta selezionata la società a cui appoggiarsi a questo compito, come facciamo noi a monitorare che il lavoro venga fatto correttamente?

    Dici bene che non bisogna concentrare gli sforzi unicamente sulla keyword principale, ma secondo me contemporaneamente non bisogna tralasciare i motori di ricerca “secondari” come Yahoo, aol, virgilio, ask, etc.

    Meglio farsi trovare anche da quei pochi che non si affidano a google per la ricerca.

    Saluti

    Bello questo post, molto interessante! Soprattutto ho scoperto questa nuova funzione di google….ma è così legale? Che ne è dei copyright?

    Google a parte, la sensazione che ho io riguardo a queste pubblicazioni, è di scarso aggiornamento. Si riesce ad avere una valida infarinatura del territorio, ma per quanto riguarda orari, tariffe, ristoranti ed alberghi, meglio farsi una ricerca online.

    Saluti,

    tebaide
    Partecipante

    La nostra azienda si occupa anche di SEO e sono d’accordo con l’articolo. Ma va ricordato che le sole tecniche di ottimizzazioni per il posizionamento non sono sufficienti ad aumentare la visibilità ed a convertire i visitatori in clienti.

    Per il posizionamento bisogna lavorare molto sui contenuti del sito web e per convertire i visitatori in clienti bisogna impegnarsi nell’aumentare la credibilità della propria struttura.

    Non dimentichiamoci che chi visita il sito web dell’Hotel spesso non conosce la struttura e le risorse umane impiegate.

    Saluti.

    in risposta a: TripAdvisor: la verità è una questione di opinioni #2 #17618
    Giumin
    Membro

    Dal punto di vista giornalistico, etica e professionalità dovrebbero imporre a qualsiasi editore di non pubblicare notizie non confermate e non verificate.

    Una fonte ingannevole di notizie oltre a non essere utile, può anche creare danni.

    …purtroppo di carta straccia siamo circondati e bisogna fare sempre molta attenzione a cosa si legge e quale è la fonte.

    La storia del giornalismo è piena di faccendieri pseudo-giornalisti in cerca del Pulitzer a tutti i costi, e pronti a vendersi la palle di qualcun’altro pur di pubblicare solo per far scandalo, seguendo la strategia del pettegolezzo incontrollato.

    Ma la serietà e il merito di potersi proporre come fonte affidabile è merito di un duro lavoro continuativo e di alta qualità.

    …a quanto sembra Tripadvisor propone invece solo tanta quantità non certificata, e non è la prima storia che ho avuto modo di leggere su questo modo di operare “allegro”.

    sfarinel
    Amministratore del forum

    Ciao Riccardo,

    personalmente ritengo che il miglior modo per monitorare la correttezza e l’efficacia delle
    attività SEO ed in generale di web marketing sia quello di verificarne i risultati
    rilevandoli dalla Web Analytics.

    Gli indicatori più importanti da considerare sono:

    1) Visite, conversioni e revenue da Motori di Ricerca (totale e per singolo motore)

    2) Visite, conversioni e revenue da Referers (totale e per singolo referer)

    3) Visite, conversioni e revenue per parola chiave

    4) Visite, conversioni e revenue per Campagna (ppc, affiliate, banners)

    5) Visite, conversioni e revenue per paese di provenienza

    Se la strategia in atto prevede anche azioni volte al miglioramento della visibilità e della
    reputazione del brand (cosa che mi sento di consigliare caldamente) è importante analizzare
    e visite, le conversioni e le revenue provenienti da motori con keyword di ricerca
    contenenti il Brand name (“Nome Hotel”, “Nome Hotel + destinazione”,ecc) che dovebbero
    aumentare nel tempo.

    Un fattore importantissimo di cui tener conto quando si analizzano i dati della web
    analytics del sito di un Hotel ma che spessissimo viene trascurato è la stagionalità che è
    diversa per ogni hotel ed è dipendente da diversi fattori tra cui: tipologie di struttura, destinazione, provenienza geografica dei clienti ecc.

    Una lettura corretta dei dati richiede quindi di confrontare l’andamento in un determinato periodo con il corrispondente dell’anno precedente allineando i giorni della settimana esattamente come si farebbe per verificare lo storico per il Revenue Management.

    Infine è’ giusto non tralasciare anche gli altri motori di ricerca che segnali (magari aggiungendo msn/live e tralasciando Ask) anche se il loro “peso specifico” è sensibilmente inferiore (circa 1/10 in totale rispetto a google) il problema è che alcune ottimizzazioni necessarie a google tendono a penalizzare altri motori e viceversa e riuscire a posizionarsi bene su tutti i motori è un processo certamente difficile e relativamente lungo (non impossible) e alla fine si tende a privilegiare Google in prima battuta per poi dedicarsi agli altri cercando di non compromettere i risutati raggiunti su bigG.

    Ciao,

    Sergio

    Ritengo che l’analisi fatta sia molto puntuale e vera. Anch’io sono dell’opinione che il pericolo maggiore nel fare politiche di prezzo “al ribasso” sia molto pericoloso. Personalmente ritengo che l’aspetto più problematico sia quello di alimentare l’idea nei turisti che si possa dormire con poche decine di euro. Un servizio ha i suoi costi perchè sia di qualità. Ma come è difficile farlo capire! Soprattutto in internet.

    in risposta a: TripAdvisor e i Social Network turistici #14935
    sfarinel
    Amministratore del forum

    leggi l’articolo completo...Trivago, social network e comparatore prezzi nel settore alberghiero, ha appena lanciato un nuovo strumento per la valutazione degli hotel, chiamato “reviews module”, che riteniamo interessante per alcuni aspetti particolarmente peculiari.

    La novità importante introdotta da Trivago sta nel fatto che il modulo, una specie di “pagella” dell’hotel realizzata dagli utenti, aggrega insieme i punteggi dei commenti pubblicati su Trivago, con quelli dei vari portali di recensioni turistiche e delle maggiori OTA (come TripAdvisor, Expedia, Booking.com, Venere, Hotel.info, Holidaycheck, ecc.), per fare una media ponderata, sulla base della quale viene attribuito all’albergo un punteggio unico assoluto.

    in risposta a: Recensioni Hotel: Trivago introduce la pagella # 1 #17619
    barbarag
    Membro

    Finalmente si parla di trivago!

    Chi vi parla vi scrive dall’inerno dal sito, non da Dusseldorf dove risiede il cervello supertecnologico del portale, ma dal cuore del sito, ovvero la community, una community fatta da tanta gente che sulle pagine di trivago.it ci è finita per caso e poi non se n’è andata più, un po’ coinvolta dalla possibilità di poter dire la propria opinione e un po’ da quella di curiosare nelle esperienze altrui, addentrandosi sempre maggiormente nei meccanismi “molto tedeschi” ma parallelamente molto seri che permettono di contribuire e partecipare alla vita di community.

    Non saremo anche noi, “popolo di trivago”, un po’ la spiegazione del suo successo?

    ontheroad

    in risposta a: TripAdvisor e i Social Network turistici #14936
    sfarinel
    Amministratore del forum

    leggi l’articolo completo...Trivago, seguendo le orme di TripAdvisor, ha rilasciato alle strutture alberghiere la possibilità di integrare il suo modulo di valutazioni direttamente nel sito web officiale dell’hotel.

    A differenza di quello di TripAdvisor però, che riporta il ranking e le ultime recensioni inserite dagli utenti su TripAdvisor stesso (ne abbiamo già parlato nell’articolo I nuovi strumenti su TripAdvisor: fidarsi è bene… non fidarsi è meglio), il modulo di Trivago riporta il punteggio globale e la media dei punteggi attribuiti dagli utenti su diversi siti, oltre che su Trivago, andando a comprendere addirittura quelli di TripAdvisor e delle maggiori OTA.

    in risposta a: Revenue Management #14937

    leggi articolo completo...La riduzione del prezzo di una camera può stimolare la domanda di acquisto da parte dei consumatori?

    La riduzione del costo di un deodorante al supermercato può stimolare la domanda di quel prodotto? E se tale domanda passa all’acquisto, l’immagine della marca che attua in maniera continuativa una riduzione del prezzo/promozione, come ne esce fuori?

    All’interno della grande distribuzione, già nel 2004, più della metà delle marche in Italia è stata venduta attraverso delle promozioni: ad esempio prendi 3 paghi 2, tagli di prezzo, buoni sconto sul secondo acquisto, partendo dall’assunto che il consumatore agisca orientato in maniera razionale puntando su benefici immediatamente percepibili: promozioni, prezzo.

    leggi l’articolo completo...Recentemente abbiamo rinnovato il sito web di una struttura in centro a Roma (per utilità chiamiamola Hotel Excelsior). Immaginate un palazzo storico vicino a Piazza di Spagna, con uno stile elegante, camere con letti a baldacchino, sala colazione con vista sui tetti della capitale ed uno staff che sa davvero mettere a loro agio i clienti, come si deduce dalle molte recensioni sui social network. Il target dell’hotel sono coppie di mezza età, in visita soprattutto per motivi culturali.

    Il tuo non è semplicemente un hotel: è un’esperienza di viaggio!

    Una funzione di trivago che non mi sembra esser stata indicata, riguarda la retribuzione degli utenti. Più si contribuisce e più si ha la possibilità di guadagnare. Ogni utente diventa quindi una sorta di socio del sito e partecipa “ai dividendi” in base alla propria contribuzione in termini di recensioni etc.

    in risposta a: Overbooking – Un pò di etica #17622

    -Un po’di etica: il “revenue management” alberghiero e l’overbooking

    Pubblicato su FormazioneTurismo.com il 17 Settembre 2008-

    L’overbooking è considerato nella pratica di management alberghiera, di certi “professionisti” della vendita, non come un inadempimento contrattuale ed un fatto illecito, ma come una vera e propria tecnica di vendita.

    Tale pratica utilizzata dagli albergatori da tempi immemorabili, per ottenere, a dire di alcuni, una ottimizzazione delle vendite, è stata di recente riesumata per avvallare la creazione di nuovi mestieri e contribuire alla nascita di nuovi laureati disoccupati.

    Da sempre alla base del “rendimento alberghiero duraturo”, risiede una spiccata capacità di accoglienza, volta ad ottenere una proficua politica di fidelizzazione della clientela.

    La fidelizzazione richiede passione e tempo e spesso le tecniche “mordi e fuggi”, tese solo ad ottimizzare i profitti nel breve periodo, non fanno altro che illudere “la cassa” e azzerare la clientela.

    Nel nostro ordinamento giuridico, vige il principio della cosiddetta libertà delle forme del contratto, principio applicabile anche al contratto d’albergo..

    La visita o la semplice telefonata del cliente che, conosciuto il prezzo, prenota la stanza lo vincola al rispetto degli impegni assunti.

    La forma scritta -attraverso sottoscrizione contestuale da parte del cliente e dell’albergatore di un contratto o attraverso lo scambio di messaggi scritti-presenta tuttavia l’indubbio vantaggio di rendere più facile in caso di contenzioso la prova della sussistenza del rapporto o delle specifiche condizioni contrattuali stabilite tra le parti.”*

    Quando per ottimizzare i profitti si consiglia all’albergatore o ad un addetto al ricevimento di “vendere” più camere di quelle disponibili si commette un illecito, una scorrettezza e nel contempo un’azione alla lunga economicamente controproducente.

    “L’overbooking è qualificato dalla giurisprudenza come un’ inadempimento contrattuale e come fatto illecito e la stessa ha riconosciuto ai clienti che subiscono tale disagio anche un risarcimento per lo stress determinato da tale pratica”*.

    Prenotare più stanze di quelle disponibili (l’overbooking), non andrebbe mai considerata una tecnica di vendita bensì semplicemente un grave errore, causa di danno, sia per il cliente che per l’immagine dell’albergo che lo pratica.

    Per “sollevare” l’albergatore dal rischio del mancato incasso dovuto al no-show, vi sono altre pratiche alberghiere molto più “etiche” e meno dannose.

    Roberto Vuilleumier

    Autore di “Professione Receptionist” 2008 ed. Hoepli

    in risposta a: Overbooking – Un pò di etica #17623

    Trattasi di tipico esempio di “coperta corta”. Difficile ottimizzare l’occupazione e contemporaneamente offrire un servizio qualitativo di accoglienza al cliente (anche in termini di cxl policy).

    Difficile trovare anche una formula esatta per gestire l’overbooking e capire quando effettivamente siamo in overselling; di teorie se ne fanno tante, ma poi la pratica di tutti i giorni è ben diversa.

    Di contraddizioni tra le varie teorie ce ne sono tante, e questa mi sembra farne parte a pieno titolo.

    Io ritengo sia meglio evitare l’overbooking ed investire tempo nel controllo delle prenotazioni inserite, anche se a volte non basta perchè le politiche di cancellazione a volte permettono di cancellare anche il giorno stesso.

    kgbmy
    Membro

    leggi l’articolo completo...Twitter è sicuramente uno dei più potenti mezzi di comunicazione online, e se usato a dovere come vi abbiamo già spiegato, può essere uno strumento ottimo per aziende ed hotel che vogliano mantenersi costantemente in contatto con la clientela, far conoscere al mondo la propria attività o divulgare rapidamente offerte e iniziative.

    È importante tenere presente che, per costruire relazioni durevoli nel tempo, è necessario mantenere elevato il livello di attenzione degli utenti verso ciò che avete da dire. Se non risultate rilevanti o divertenti, ai vostri “followers” basterà infatti un semplice click per cancellare definitivamente il vostro feed dalla lista contatti e farvi scomparire per sempre della loro vita, dunque dovete fare davvero di tutto per dare loro più di una ragione valida per seguirvi.

    Hotel e Social Network: 5 comandamenti per farsi seguire su Twitter

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