5 cose da sapere per posizionare l’hotel su Google nel 2017

Searchmetrics, una delle più note aziende SEO statunitensi, pubblica l’ultima edizione del suo Ranking Factors: un punto di riferimento importante per capire come investire per il posizionamento organico della vostra struttura ricettiva.

Come vedrete, le vecchie tecniche di posizionamento, non hanno più il peso di una volta. Adesso al centro di tutto ci sono i contenuti e soprattutto, gli utenti.

Il whitepaper che abbiamo scaricato dal sito ufficiale conta ben 63 pagine, ma per facilitarvi la lettura abbiamo pensato di riportare qui solo i punti salienti.

Come sempre, è doveroso ricordare che i fattori di Searchmetrics sono solo correlati al posizionamento, non sono causali. Questo significa che i risultarti nelle prime posizioni su Google sono caratterizzati dalla presenza di certi fattori in modo più marcato rispetto ad altri, ma non significa che questi fattori siano la causa del ranking nelle prime posizioni.

 

1 – Rilevanza dei contenuti e intento degli utenti al centro del posizionamento

“Lo scopo principale della SEO e di chi fa marketing online oggi è la creazione di contenuti rilevanti per rispondere all’intento dell’utente. Di solito, per contenuto rilevante intendiamo un contenuto in grado di dare una risposta a quanti più quesiti possibili e che affronti i più importanti aspetti dell’argomento. Questo è il modo in cui definiamo il contenuto olistico e comprensivo.”

Questo significa che, anche quando viene redatto un contenuto di approfondimento per l’hotel, è importante tenere conto di tutti i quesiti che si pongono gli utenti online in merito e cercare di dare una risposta esaustiva a quelli che potrebbero essere i dubbi dei vostri potenziali clienti.


 

È interessante notare che la presenza di certe keyword all’interno del testo non è più fondamentale: le pagine che si posizionano meglio hanno il 20% in meno di occorrenze rispetto allo scorso anno e non ci sono casi di keyword-stuffing. Questo perché Google non misura più la pertinenza della pagina in base alle precise parole chiave.


 

Persino i fattori di SEO on-site, come l’ottimizzazione dei meta tag (titolo, descrizione, h1) non hanno più l’importanza di una volta: Searchmetrics ha rilevato che solo il 53% dei top 20 URL include la keyword nel title della pagina.

 

2 – Sui fattori tecnici Google non transige

Anche se i vostri contenuti sono ben fatti e rilevanti, “è molto difficile raggiungere i vertici di Google se la pagina non è facilmente accessibile, facile da consultare e ottimizzata dal punto di vista tecnico.”

Ecco perché è fondamentale affidarsi a una agenzia web capace di realizzare per voi un sito veloce, funzionale e che rispetti alcune caratteristiche tecniche fondamentali, come il protocollo HTTPS (che garantisce la sicurezza dei dati), i link interni e la struttura mobile-friendly.

Unire alla rilevanza dei testi il rigore e la qualità tecnica del sito online è quindi essenziale per raggiungere un buon posizionamento.

 

3 – Il comportamento degli utenti dice a Google quanto è soddisfacente un contenuto

Per valutare la vera qualità di un contenuto, Google si affida ai comportamenti degli utenti in rapporto a quel contenuto: il CTR di una pagina, il tasso di rimbalzo, il tempo di permanenza sono indici fondamentali. Google trae questi dati dai propri risultati di ricerca, da Chrome, da Google Analytics e Android.

Secondo Searchmetrics le pagine che occupano la posizione 1-3 hanno un CTR medio del 36%, mentre il tasso rimbalzo per i risultati della prima pagina è in media del 46% e il tempo di permanenza nei top 10 URL è di 3 minuti e 10 secondi.

Se un utente dimostra di apprezzare una pagina o un sito, il contenuto per Google risulta rilevante. Ecco che quindi, ancora una volta, creare contenuti di qualità è la chiave giusta per accontentare gli utenti e i motori di ricerca.

 

4 – I backlink non hanno più il peso di una volta

I backlink – ossia i link che riceve un sito – sono ancora importanti ma non sono più da tempo gli unici fattori su cui Google basa il posizionamento. A seconda dell’argomento, ci sono siti che raggiungono i posizionamenti top di Google anche senza un gran numero di backlink di qualità.

Inoltre anche i backlink nofollow sembrano avere una buona correlazione con i risultati più in alto in classifica.

 

5 –  I segnali sociali hanno una stretta correlazione con il posizionamento

“La correlazione tra i segnali sociali e il posizionamento è estremamente alta. Ciò riguarda tutti i social network”.

Certo è scorretto dire che molte condivisioni su Facebook o Twitter influenzano il posizionamento, ma Searchmetrics ci dice che le pagine nelle posizioni più alte delle SERP godono anche di grande apprezzamento sui social.

Questo ad esempio è il rapporto tra posizionamento e interazioni Facebook sulla pagina.

 

Conclusioni

Lo studio conferma che ad oggi, un contenuto rilevante allineato con l’intento dell’utente e tecnicamente ottimizzato, sembra essere il fattore di maggior valore in relazione al posizionamento.

Certo per un hotel non è sempre facile creare dei contenuti di alto livello per gli utenti. Per farlo, l’unico modo è mettersi nei panni dei vostri clienti e chiedervi: che contenuti cercano i miei potenziali clienti, quando e perché hanno bisogno di certe informazioni? È lo stesso motivo per cui qualche mese fa vi abbiamo consigliato di sfruttare il vostro sito per fugare i dubbi e rispondere alle domande più frequenti degli ospiti.

Per quanto ci riguarda, anche noi abbiamo constatato da molto tempo che investire in ottimi contenuti di approfondimento sul sito dell’hotel, è una delle attività che ripaga di più in termini di posizionamento, visite e conversioni.

Siamo d’accordo con quello che ha detto Giorgio Taverniti in un divertente video di qualche settimana fa: “La tendenza che sta prendendo sempre più piede è che i SEO adesso cooperano con i motori di ricerca per soddisfare i bisogni degli utenti.”

Se volete approfondire l’argomento, potete scaricare gratis i Ranking Factors dal sito di Searchmetrics.