I Bitcoin come forma di pagamento per l’hotel: vale la pena?

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Quello dei Bitcoin è uno dei tanti tormentoni dell’industria del travel, come il machine learning e le ricerche voce, eppure fra i tanti è di sicuro quello più polarizzante e controverso.

C’è chi vede nelle criptovalute – ma più che altro nella tecnologia blockchain che le rende possibili – il futuro delle prenotazioni dirette, mentre per altri è una delle tante bolle speculative che finirà per scoppiare.

Senza entrare nel merito delle criptovalute come investimento, pensiamo ci siano testate online più ferrate in finanza di noi, gli hotel come possono utilizzare i Bitcoin a loro vantaggio?

 

Bitcoin come semplice forma di pagamento alternativa

 

Sì, offrire Bitcoin come forma di pagamento è una risposta banale alla domanda di prima, ma nondimeno brillante nella sua semplicità.

Alcuni stanno teorizzando criptovalute pensate specificamente per l’ospitalità, mentre altri pensano a sistemi per stabilizzare i meccanismi della reputazione online con una blockchain che assicuri recensioni trasparenti e tracciabili. Sono progetti interessanti, e tecnologicamente “disruptive”, ma parliamo di idee che potrebbero richiedere tanto tempo per prendere piede.

Invece è di pochi giorni fa la notizia della prima integrazione al mondo di un sistema di pagamento in Bitcoin su un Booking Engine per hotel, proprio con Simple Booking.

Il sistema di Simple Booking è molto semplice e funziona un po’ come un gateway bancario per il pagamento vero e proprio. L’hotel a quel punto può decidere se versare sul proprio conto tutto l’ammontare della transazione nella propria valuta corrente, mantenerlo in Bitcoin nel wallet digitale o una via di mezzo fra le due opzioni precedenti.

Per un hotel che non ha intenzione di rischiare niente e ha paura della volatilità di Bitcoin, si tratterebbe semplicemente di una forma di pagamento in più a disposizione dei propri clienti, con costi di transazione paragonabili se non addirittura inferiori alle carte di credito, senza per giunta rischio di cambio.

 

Il vantaggio di essere i primi

 

Essere primi in qualcosa è praticamente sempre un vantaggio. Un esempio? Per molti hotel di livello il servizio in camera è considerato ormai il minimo sindacale, eppure ci ricordiamo ancora del The Waldorf Astoria di New York perché il primo a offrirlo nel lontano 1930.

Le possibilità di pubblicizzarsi come early adopter di una tecnologia sono numerose, ed è paradossalmente uno dei motivi più intriganti per adottare Bitcoin come forma di pagamento. Del resto, un comunicato stampa che usa come leva un argomento sulla bocca di tutti si scrive praticamente da solo.

Tra i tanti nostri clienti che hanno accolto con favore l’iniziativa, ci ha colpito molto il proprietario di un importante campeggio italiano che ci ha chiesto se avrebbe potuto offrire anche lui pagamenti in Bitcoin. La nostra prima domanda, spontanea, è stata la stessa che si faranno gli hotel adesso: “Ma qualcuno userebbe mai questa funzionalità?”. La sua risposta è stata semplice e al contempo illuminante: “Non lo so, ma vorrei andare sul giornale come il primo campeggio in Italia così moderno da accettare persino i Bitcoin!”.

Se vogliamo invece parlare di potenziale per nuove prenotazioni, consideriamo anche la necessità di chi investe e mantiene un wallet digitale di far circolare i propri risparmi.

Google Trends per esempio ci mostra come le ricerche legate alla domanda “Come spendere Bitcoin” siano aumentate considerevolmente nell’ultimo anno. Chi ha investito o commerciato in Bitcoin si può trovare alcune volte con in mano considerevoli tesoretti e poche opportunità per usarli.

Non a caso si stanno moltiplicando i luoghi, reali e digitali, che accettano Bitcoin per i propri pagamenti. Oggi puoi comprare software Microsoft, prendere un volo Virgin, mangiarti un semplice panino di Subway usando solo criptovalute e, infine, prenotare da Expedia.

 

Cosa rischia un hotel?

 

Anche i più ferventi sostenitori delle criptomonete dovranno ammettere l’instabilità dei loro mercati, con grandi aumenti e notevoli flessioni praticamente ogni giorno. Bitcoin, che è la più stabile del lotto, ha avuto fluttuazioni considerevoli negli ultimi tre mesi, assestandosi sui 10.000 dollari per BTC.

I provider di pagamento più avanzati proprio per questo offrono la conversione automatica in euro alla conclusione di una transazione, così non c’è il rischio di vedere il valore della prenotazione svalutarsi nel giro di un mese.

Chi non vuole rischiare niente, può trattare i pagamenti in Bitcoin alla stregua di PayPal. Chi invece ha già il pallino delle criptovalute e sa dove mettere le mani, potrà iniziare a rimpinguare un wallet aziendale.