BTO 2015 Live – Il pricing dell’hotel in un mondo Post-Parity

leggi l’articolo completo...Alex Barros di Duetto Research e Sergio Farinelli di Simple Booking – Booking Blog ci raccontano che ne sarà degli hotel in un mondo senza parity.

Alex apre l’intervento spiegandoci come affrontare il difficile momento a livello di pricing. La messa in dubbio della parity ha creato molta confusione e gestire i prezzi in ottica revenue è sempre più complicato.

La realtà è che anche se i governi decidono di intevenire dichiarando le clausole contrattuali che impongono la parità tariffaria illegali, le OTA hanno comunque il coltello dalla parte del manico. Nessuna legge potrà impedire loro di rimuovere gli hotel (o mandarli in fondo al ranking) che adottino pratiche di pricing a loro non gradite.”

Inoltre non dobbiamo dimenticare che i portali sono spesso il punto di partenza per pianificare la vacanza. Oltre alle OTA classiche, presto emergeranno Airbnb e Google.

Ridefinite la strategia tariffaria

Nasceranno nuovi sistemi commissionali, magari legati alle applicazioni mobile. Ci saranno nuovi sistemi distributivi. La finestra di prenotazione si ridurrà ulteriormente. Gli utenti inizieranno a prenotare anche sui social. Questo complica sempre di più lo scenario distributivo.

A questo si aggiungono già adesso i problemi dettati dalla mancanza di formazione al front desk, che spesso non è preparato a disintermediare.

Uno scenario così complesso richiede una strategia di pricing flessibile e più targettizzata.

Se la parità tariffaria cade, potete creare diversi sistemi di pricing in base al costo di acquisizione (CAC).

  • Un prezzo flessibile per tutti i segmenti singoli, in modo parcellizzato

  • Un pricing indipendente per ogni singolo segmento, canale, tipo di camera e offerta

  • Sfruttate l’elasticità del pricing di giorno in giorno

Mantenete l’integrità tariffaria

Più che la rate parity, Barros sottolinea che è importante curare la price integrity. Finché esistono servizi come Tingo, che permettono all’utente di controllare se una tariffa scende dopo che ha prenotato e di riprenotare la camera a un costo inferiore, si rischia di aumentare le cancellazioni e creare sfiducia.

L’antidoto è assicurarsi di mantenere una tariffa che cresca all’aumentare dell’occupazione e mano a mano che ci si avvicina alla data, evitando bruschi last minute.

La parity non è il vero problema

Il problema della rate parity non è un vero problema. Il problema reale è che ancora molti hotel non sono in grado di fornire un sito dove si può prenotare in modo semplice e veloce, in modo affidabile. Perché preoccuparsi della parity rate se ancora gran parte delle strutture non sono dotate di un buon sito e di un buon booking engine?

Anche il pricing è fondamentale: curare in modo maniacale il pricing vi permetterà di superare ogni problema di parity rate.

Mantenete il controllo del vostro inventario: se perdete il controllo della distribuzione, perdete il controllo del pricing.”

Le difficoltà nel mantenere la parity

Nella seconda parte dell’intervento Sergio Farinelli ci ricorda che la parità tariffaria non esiste. Se guardiamo gli ultimi dati diffusi da RateGain vedremo che raramente gli hotel europei mantengono la parity e solitamente sono meno costosi sulle OTA.

Per dimostrare che anche in Italia la situazone è la stessa, Farinelli ci presenta una ricerca esclusiva condotta grazie ai dati di Simple Booking su 2 milioni di ricerche live, oltre 500 hotel italiani, 5 maggiori OTA monitorate.

Se analizziamo tutte le destinazioni e tutte le tipologie di camera, vediamo  ancora il 26% delle volte le OTA sono più economiche del sito ufficiale dell’hotel. 

La cosa più interessante è che le cose cambiano a seconda della posizione geografica in cui si trova l’utente quando viene fatta la ricerca.

Essendo in grado di georeferenziare gli utenti, abbiamo capito come cambia l’esperienza degli utenti a seconda del loro Paese di destinazione. In Svizzera ad esempio i prezzi appaiono più economici sul sito ufficiale.

Come è possibile? “Capita che sui portali i cambi di valuta siano gestiti in modo diverso rispetto al vostro booking engine, creando a volte anche differenze di prezzo notevole,” spiega Farinelli.

In pratica se anche l’hotel mantiene un’assoluta parità, ogni volta che il cambio valuta entra in gioco, può capitare che il prezzo mostrato sulle OTA sia più vantaggioso.”

Insomma, non si può negare che mentre i portali esigono la parità tariffaria, capita che non siano loro a rispettarla.

Se analizziamo la situazione in Italia abbiamo rilevato che le OTA offrono un prezzo più basso soprattutto quando la prenotazione è per 1 o 2 persone. Quando invece il quadro di prenotazione è più complesso, come nel caso delle famiglie con bambini, solitamente questo non accade.

Se invece analizziamo i device emerge che le OTA risultano più economiche sul mobile.

In conclusione è fondamentale tenere gli occhi aperti per assicurarsi di offrire sempre la miglior tariffa: evitate di aderire a offerte scontate sui portali senza poi replicarle sul vostro sito, anche da mobile. E se potete, trovate una agenzia partner che vi aiuti a monitorare al massimo i canali distributivi e gestire il pricing nel miglior modo possibile, con strumenti tecnologici che vi supportino nel mantenere la tariffa più vantaggiosa in qualsiasi condizione di vendita.