Business travel, pieno recovery atteso per il 2025

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In tutto il mondo, nel 2020, i viaggi leisure sono stati decimati.

Stessa sorte è toccata alla divisione business, tanto più che le aziende, prima di prendersi la responsabilità di mettere a rischio i propri dipendenti, hanno cercato infinite altre soluzioni.

Da qui l’autentica esplosione di video conferenze, meeting via Zoom, colloqui di lavoro ed eventi MICE a distanza. Una pratica necessaria alla salvaguardia della produttività aziendale, che ha dimostrato vantaggi economici (si risparmia notevolmente), oltre che di sicurezza.

Il business travel a cui eravamo abituati è dunque giunto al capolinea? Sicuramente no, anzi. Gli esperti del settore ne prevedono la piena ripresa nel 2025.

 

I numeri del collasso

 

La spesa globale per i viaggi d’affari nel 2020 è crollata di oltre la metà, raggiungendo i 694 miliardi di dollari, cifra sostenuta da un primo trimestre relativamente positivo, prima dell’avvento dei lockdown generalizzati nel mondo. Il settore, tuttavia, sembra scorgere i primi, timidi segnali di ripresa in questo inizio anno, con concrete prospettive di ripartenza a partire dall’estate. Stando ai dati, l’Europa si dimostra più ottimista rispetto agli Stati Uniti, ma una nuova ricerca pubblicata la scorsa settimana rivede in rialzo le previsioni iniziali.

La Global Business Travel Association (GBTA) prospetta infatti un incremento del 21% delle spese per i viaggi d’affari durante il 2021. Il rapporto non nasconde le ombre di un anno in rosso: da aprile a dicembre il fatturato del settore corporate ha visto un crollo senza precedenti, soprattutto in Nord America (79%) ed Europa Occidentale (77%). Nonostante i primi tre mesi favorevoli, nel 2020 i due mercati hanno chiuso in calo rispettivamente del 60% e del 58%. L’equivalente di 400 milioni di posti di lavoro a tempo pieno, nel settore hospitality, travel e fornitura di servizi, è andato in fumo in termini di ore lavorative globali.

 

Previsioni e tempi del recovery

 

Nonostante alcuni report suggeriscano che i viaggi d’affari non torneranno mai ai livelli pre-pandemici, proprio per il successo dei meeting a distanza a cui accennavamo prima, la GBTA non ha dubbi e sostiene una piena ripresa del settore entro quattro anni.

Dopo l’iniziale ripartenza preannunciata nel 2021, l’associazione prevede un’ulteriore accelerazione della spesa durante il 2022, controbilanciata, però, da un rallentamento nel 2023, fino al raggiungimento di una soglia di circa 1,4 trilioni di dollari nel 2024.

Dave Hilfman, direttore esecutivo ad interim di GBTA, afferma: “La pandemia si sta estendendo ai viaggi d’affari ed è chiaro che il nostro settore impiegherà del tempo per riprendersi, viste le sfide che stiamo affrontando su più fronti”. Tuttavia si rivela ottimista, riferendosi alla ripresa economica attuale, già in corso anche se a macchia di leopardo nei diversi paesi e settori.

Come per i viaggi leisure, la disponibilità e l’efficacia del vaccino si conferma il caposaldo fondamentale del processo, combinato, nelle parole di Hilfman, alle decisioni della nuova amministrazione Biden sul commercio globale e sulle politiche relative a blocchi dei confini e quarantene.

Un’impervia risalita attende il business travel, nei mesi e negli anni a venire, ma una ripresa ci sarà, questo è poco ma sicuro: si tratta di un’arteria vitale per il settore viaggi, come di un’opportunità preziosa per proficue collaborazioni e networking aziendale.

E voi siete pronti ad accogliere i viaggiatori business quando faranno ritorno copiosi in hotel? Cominciate a prepararvi, la resilienza del comparto potrebbe sorprenderci in positivo!