Cresce la coda delle keyword del turismo… cresce la loro importanza!

leggi l’articolo completo...Se già a luglio diverse ricerche avevano evidenziato una certa crescita delle query long-tail dalle 3 alle 6 parole, adesso anche Experian Hitwise conferma questa tendenza.

Analizzando il numero di click per keyword da giugno a luglio 2010 in USA, Hitwise ha infatti individuato che, sebbene le parole con due termini costituiscano ancor la più alta percentuale delle ricerche totali (23,41%), le chiavi di ricerca lunghe – costituite in media dai 5 agli 8 termini – sono aumentate dell’1%.

Anche qui alla QNT Hospitality ci siamo già accorti da tempo che sebbene i nostri hotel vengano rintracciati ancora per parole generiche del tipo “hotel + destinazione”, la ricerca si fa sempre più raffinata e specifica.
 
 

I vantaggi delle long-tail keyword per promuovere l’hotel on-line

In un’intervista realizzata da EyeForTravel, anche Barbara Pezzi, responsabile web marketing e e-commerce per i Fairmont Raffles Hotels conferma questo spostamento nelle ricerche sui motori:
Lo abbiamo notato soprattutto in relazione alle città con volume molto alto di visitatori come Londra, Sydney, Chicago. Va anche detto che i recenti aggiornamenti degli algoritmi di Google hanno avuto un certo impatto sulle ricerche long-tail, tanto da abbassare il ranking anche di grandi siti il cui posizionamento si basava soprattutto sull’autorità. È chiaro che scrivere contenuti rilevanti è sempre più importante, anche obiettivamente è sempre più complesso decidere per quali parole chiave ottimizzare il sito.”

Quali vantaggi possono portare effettivamente le long-tail dal punto di vista SEO e delle campagne PPC?

  1. Possibilità di un posizionamento più alto e con maggiori conversioni: l’hotel rispetto ai portali difficilmente può mantenere un alto posizionamento per parole chiave generiche, ma è favorito per le ricerche long-tail a patto di avere contenuti ottimizzati in qualità
  2. Per quanto riguarda le campagne AdWords, puntare su parole chiave più lunghe e di nicchia, veicola generalmente meno traffico ma con più alto tasso di conversione. Più infatti la parola è specifica, più l’utente sarà orientato a fare quella determinata scelta. Organizzare una campagna con parole chiave più specifiche è senz’altro più complesso: tenete conto che mediamente una campagna di base di questo tipo dovrebbe comprendere almeno 2-3.000 keyword con tutte le loro varianti, accuratamente selezionate e distribuite, e una decina di gruppi di annunci ottimizzati per ogni gruppo di keyword.

    Una campagna di questo tipo senza dubbio ma a lungo termine si rivela molto efficace.

 

Perché le parole chiave generiche restano importanti

C’è da dire però che, specie nel settore turistico, escludere del tutto le parole generiche dalle proprie strategie di web marekting può essere deleterio.

Gli esperti spiegano che le parole generiche, quando sono decontestualizzate dal processo di prenotazione, hanno un loro valore “nascosto”.

Se consideriamo infatti che il processo di ricerca che porta alla prenotazione può durare settimane o mesi, ci renderemo conto che, se nel momento più prossimo alla prenotazione le ricerche si fanno sempre più specifiche o addirittura “brandizzate” (es. hotel+destinazione+brand), durante la prima fase di ricerca prevalgono invece le ricerche generiche.

Allora anche le keyword più costose che mostrano un buon CTR, anche se con un relativamente basso tasso di conversione, sono comunque preziose e, se contestualizzate all’interno di un più ampio processo di ricerca, si rivelano più convenienti di quello che si possa pensare.

Fonte: EyeFortTravel