Google acquista Frommer’s: cosa nascondono i suoi investimenti Travel?

leggi l’articolo completo...Google ha acquistato le guide turistiche Frommer’s. Un altro investimento strategico nel Travel si aggiunge alla già ricca collezione del colosso di Mountain View: le acquisizioni di ITA Software e Zagat e la creazione di Google Hotel Finder, Flight Search, le nuove schede di Google+ Local. In fondo questi sono tutti tasselli di un nuovo panorama di servizi integrati “travel, local & reviews” all’interno del quale il motore di ricerca mira chiaramente ad acquisire forza.

Ancora non si sa se Frommer’s rimarrà un brand indipendente o se Google si lancerà nel settore editoriale off-line. Ma una cosa è certa: Google non ha nessuna intenzione di mollare la presa sul settore viaggi.

Frommer’s fonte di recensioni per molti operatori travel

Perché questa acquisizione? E perché proprio Frommer’s?

Di certo non ha niente a che fare con il posizionamento e la diffusione dei contenuti di Frommer’s online: usando la tecnologia della piattaforma Hydra, l’azienda Greenlight ha esaminato il posizionamento delle pagine di Frommer’s per 35.000 parole chiave correlate al settore viaggi e ha rilevato che la sua visibilità sulle SERP è praticamente nulla. Questo dipende probabilmente dal fatto che Frommer’s investe da sempre molto di più nel cartaceo piuttosto che nella presenza online.

Frommer’s resta comunque una fonte di recensioni e contenuti molto ghiotti: vale la pena ricordare che Kayak, il metamotore di ricerca voli e hotel al quale Google sembra voler contendere il primato, nell’ottobre 2011 ha iniziato a incorporare recensioni professionali proprio provenienti da Frommer’s. Anche Expedia sfrutta le recensioni di Frommer’s per il suo portale Hotels.com. La Frommer’s Unlimited offre infatti guide, immagini ed eventi a molti brand del settore viaggi, compresi KLM, Carnival e Best Western. Persino Microsoft sfrutta le sue news per MSN Travel.

Che uso ne farà Google?

Per quanto concerne l’utilizzo reale che Google farà delle guide, le ipotesi ovviamente si sprecano.

È indubbio che i contenuti di valore delle popolarissime guide, andranno in qualche modo ad arricchire o integrare i servizi che Google già offre, sia travel che local. Avendo perso i contenuti di TripAdvisor e Yelp, Google è alla ricerca di nuove fonti di recensioni fresche.

Mi trovo particolarmente d’accordo con il direttore Seo di Greenlight Adam Bunn, che ha dichiarato: “Nel lungo termine, Google può teoricamente offrire un servizio autonomo che incorpora valutazioni e recensioni, guide e ricerca voli attraverso la sua precedente acquisizione di ITA, diventando così una minaccia per tutti i modelli di aggregatori travel.”

Pare che in qualche modo Google ci stia già provando: nelle SERP che riguardano destinazioni, sta provando a integrare schede provenienti da Google Plus, immagini e recensioni. Di recente, un test condotto in un numero ristretto di Paesi, mostra nuove feature all’interno della pagina: cercando ad esempio “vigeland park oslo” su Google.no, Google ha aggiunto una barra di “Tourist Attractions – Frequently Mentioned on the web”.

Questa barra è il risultato di quello che Google chiama il suo “Knowledge Graph” – che permette di aggregare immagini e contenuti relativi a uno stesso tema che compaiono secondo un ranking determinato dalle citazioni che questi ricevono sulla rete e da quanto spesso gli utenti li hanno visualizzati. Di seguito uno screenshot rubato al test da Tnooz:

Anche Matt Miller, autore di Forbes, ha azzardato l’idea che Google possa lanciare sul mercato un nuovo servizio che permetta all’utente di ricercare attività locali, come hotel, ristoranti, locali e negozi con relative foto e recensioni, un po’ come accade già su TripAdvisor.

La scelta di Google è di certo legata anche al risvolto economico che avrà l’acquisizione: come riporta il Los Angeles Timesgli analisti dicono che Google stia cibando i suoi risultati di ricerca, creando più strumenti travel e – cosa più importante – vendendo più travel ads.”

Google potrebbe guadagnare dai 2 ai 3 miliardi all’anno dalla vendita di travel ads sul suo motore di ricerca e sul servizio di ricerca voli” – ha dichiarato Herman Leung.

L’ombra dell’Antitrust di nuovo all’orizzonte?

Anche se l’acquisizione di Frommer’s non sfiorerà neanche lontanamente le somme sborsate per ITA Software (700 milioni di dollari vs. 23 milioni vociferati per Frommer’s), pare che presto Google dovrà vedersela di nuovo con l’Antitrust.

Panorama riporta che l’associazione di consumatori Consumer Watchdog e il gruppo FairSearch hanno già richiesto all’Antitrust di bloccare l’acquisizione perché “Esiste un conflitto inevitabile nell’essere contemporaneamente un search provider e un content provider – Ogni volta che Google aumenta i suoi contenuti e i suoi servizi, li favorisce nei risultati di ricerca, danneggiando così gli altri competitor.