Google si prepara ad entrare nel business dei viaggi

L’industria turistica degli Stati Uniti ha di fronte a sé un anno tormentato, ma la congiuntura economica sfavorevole potrebbe trasformarsi per qualcuno in un’importante opportunità.

Google sta infatti pianificando di entrare con decisione nel settore viaggi, creando pagine sponsorizzate dove i gli utenti troveranno un’infinità di informazioni sulle destinazioni, oltre alle immancabili recensioni dei viaggiatori. Per avere un’idea delle video-sponsorizzazioni previste al momento, si può osservare questo video di YouTube in un canale tematico della Nuova Zelanda.


Rob Torres, direttore esecutivo di Google per il settore viaggi, afferma che l'obiettivo di Google -a parte l’ingresso in un mercato pubblicitario turistico che si aggira intorno ai 90 miliardi di dollari– è di dare agli utenti un’unica destinazione per cercare piani di viaggio, leggere recensioni e vedere video e foto User Generated. Al momento, quasi il 50% dei viaggiatori usano qualche tipo di sito di Social Media per pianificare le vacanze, sostiene Torres. Perché non dare loro un’unica destinazione per le informazioni di viaggio? "Le ricerche per i viaggi sul nostro motore sono già alle stelle”.
 
A dare energia ai piani di Google è il passaggio sempre più consistente dei consumatori verso la ricerca e prenotazione di vacanze on-line. Sappiamo infatti che nel 2007, per la prima volta, sono stati prenotati più viaggi on-line che off-line. Questo significa che sempre più operatori di marketing turistico, molti dei quali già spendono milioni per Pay Per Click e simili, sposteranno parti sempre più consistenti dei loro budget pubblicitari sul Web.

A stimolare l’interesse di Google per il settore è anche il successo delle prime offerte di viaggio sponsorizzate. Quasi 900,000 persone hanno guardato il video dell’ente per il turismo della Nuova Zelanda da quando è stato pubblicato su YouTube lo scorso Settembre.

Pagine dedicate ai viaggi, o veri e propri canali tematici, permetteranno a Google di fare più soldi anche da YouTube (che, per chi non lo sapesse, è di proprietà di Google dal 2006). Google può vendere su YouTube pagine di destinazione sponsorizzate dove chi fa marketing turistico inserisce i propri video ed influenza o controlla che tipo di contenuti pubblicano gli utenti.

Tutta questa pubblicità promossa da Google potrebbe stancare i navigatori. Ma Torres confida sul fatto che il turismo è uno di quei settori in cui gli annunci e la pubblicità assomigliano di più a normali contenuti, informativi e divertenti. Quando qualcuno ricerca un biglietto aereo od un hotel, normalmente non rimarrà particolarmente infastidito se viene visualizzato un annuncio di un albergo o di uno sconto su una tariffa aerea.

E' importante sottolineare che qualsiasi futura offerta turistica di Google non comprenderà la prenotazione di biglietti aerei ed hotel. Persino Google non è disposto a rimanere invischiato in questa parte super-competitiva dell’industria turistica. Soprattutto l’investimento per il customer service sarebbe troppo oneroso, spiega Torres, “e comunque i siti turistici e di compagnie aeree sono fra i principali investitori pubblicitari di Google”…

Fonti:
 Business Week