La Cina dei consumi sta rallentando?

leggi l’articolo completo...La Cina raccontata negli ultimi anni è sempre stata dipinta come un gigante mai sazio, la cui incredibile crescita del PIL si traduceva in un aumento dei consumi impressionante e a prima vista inarrestabile. Non è un caso che l’Europa dell’ospitalità abbia rivolto lo sguardo verso Oriente nella ricerca di nuovi mercati da aggredire. E non a torto.

Ma il gigante inizia a non sentire più i morsi della fame, tanto che la crescita dei consumi sta rallentando considerevolmente, anche durante i saldi per il Nuovo Anno lunare cinese, un momento che potremmo equiparare come importanza commerciale alle festività natalizie occidentali.

Parliamo di cifre comunque astronomiche e in crescita: i cinesi hanno speso 1,01 trilioni di yuan (132 miliardi di euro) in ristoranti, centri commerciali e negozi online durante la settimana del Capodanno cinese, secondo i dati offerti dal Ministero cinese del Commercio. Si tratta dell’8,5% in più rispetto al periodo festivo dell’anno scorso, ma è in notevole e costante calo rispetto al +20% del periodo pre-2011.

Le cause di questo calo nella crescita dei consumi sono probabilmente causate dalla crescita del PIL inferiore al passato, dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti che imperversa ormai da un anno, oltre al giro di vite del governo cinese sul debito personale. Parliamo di una crescita delle vendite al dettaglio mai stata così lenta dal 2002.

 

Un turismo su cui ancora puntare

 

Dobbiamo quindi abbandonare gli investimenti in marketing e accoglienza per il mercato cinese? Nient’affatto. Questo indice ci mostra solo come la superpotenza stia subendo una flessione nella crescita, probabilmente in parte anche fisiologica dopo l’esplosione di PIL e consumi degli ultimi dieci anni.

La spesa turistica è comunque cresciuta dell’8,2%, raggiungendo i 513,9 miliardi di yuan. Certamente inferiore al 12,6% dell’anno precedente, ma parliamo comunque di un giro d’affari impressionante e ancora in gran parte inesplorato in Occidente, visto che le tre mete internazionali per ora preferite dai turisti cinesi sono Hong Kong, la Tailandia e Macao, con quest’ultima che ha visto ben 900.000 turisti dal continente raggiungere le sue strade durante le festività.

Secondo uno studio di Nielsen e Alipay, il budget medio e la spesa effettiva dei viaggiatori sono aumentati rispettivamente a 6.026 dollari (+ 6%) e 6.706 dollari (+ 15%), con il turista che viaggia verso più destinazioni rispetto al passato (2,8 Paesi l’anno visitati in media rispetto ai 2,01 dell’anno prima).

Mentre le grandi corporazioni possono iniziare a preoccuparsi per la flessione di un mercato incredibile, specialmente per la tecnologia e l’industria automobilistica, gli hotel indipendenti europei possono ancora fare tanto, tantissimo per portare più clientela cinese nelle proprie strutture.