Roomize: intervista alla co-founder della start-up per albergatori

leggi l’articolo completo...Ogni settimana riceviamo numerosi comunicati stampa e segnalazioni riguardanti start-up del mondo del turismo ma, come sapete, raramente ne parliamo quando ancora non vi siano risultati concreti da approfondire.

Quello di Roomize, una start-up dedicata esclusivamente ad albergatori, ci è sembrato però un progetto interessante, con delle buone possibilità di crescita e di sviluppo. Per questo siamo andati ad intervistare Giusy Palazzolo, marketing manager e co-founfer di questo curioso esperimento di “ospitalità sociale”.

Scambiare Camere come espediente per scambiare esperienze

L’ospitalità è un settore in cui il dialogo e lo scambio tra operatori sono davvero fondamentali. Durante molti corsi e docenze, ho visto con i miei occhi quanto siano importanti per gli albergatori il confronto e lo scambio di esperienze, che talvolta hanno un valore pari a quello dei contenuti stessi del corso.

RoomizeIl primo sito di Scambio Camere per Albergatori” nasce per questo. Sul sito, un po’ social network un po’ portale, ci si può iscrivere gratuitamente, basta essere proprietari o general manager di una struttura di qualsiasi livello. Attraverso la chat live, il forum e la web mail forniti dal sito, ognuno può accordarsi per uno scambio di camere, che automaticamente può diventare un proficuo scambio di idee.

Giusy Palazzolo, la marketing manager che ha contribuito alla nascita e alla crescita del servizio, ci spiega in dettaglio come è nata l’idea, in che cosa consiste e quali sono i vantaggi per l’albergatore.

1. Roomize è un po’ portale e un po’ social network dedicato solo ad albergatori. Quando e come è nato Roomize? Come avete avuto l’idea?

L’idea nasce in seguito ad una proficua discussione sul settore dell’ospitalità turistica tra il presidente di Roomize, proprietario di un hotel, e il titolare del Resort in cui aveva deciso di alloggiare durante un viaggio all’estero. L’utilità di quel confronto suggerì al presidente di Roomize la fondazione di un network che consentisse a titolari e direttori di hotel di scambiare gratuitamente la propria camera, per una semplice vacanza oppure per condividere le proprie esperienze professionali. Così, nel Gennaio 2013 Roomize va online, dopo un anno di lavoro incentrato sulla ideazione di strumenti e funzionalità web capaci di rendere il social network allo stesso tempo utile e user friendly.

2. Ci racconti un po’ di numeri: in quali paesi siete al momento attivi? Quanti iscritti avete e quante visite ha il sito? Ci sono albergatori italiani che hanno aderito alla proposta? 

A distanza di sette mesi dalla nascita del servizio, Roomize ha raccolto più di mille iscritti provenienti da tutto il mondo: una cifra importante se si pensa al concetto innovativo del servizio e soprattutto al target ristrettissimo a cui si rivolge. Il primo albergo iscritto a Roomize è stato un hotel di New York, poi a Febbraio dopo aver partecipato alla BIT di Milano c’è stato il boom degli albergatori italiani e successivamente con l’ITB di Berlino siamo riusciti ad ottenere una distribuzione geograficamente omogenea di tutta la customer base. La mappa Roomize presente nell’home page del sito evidenzia che ad oggi non sono molte le aree completamente scoperte dalla presenza di hotel iscritti a Roomize.

3. Avete già avuto dei feedback da parte degli albergatori? Che cosa dice chi ha sperimentato il servizio? 

Sottoponiamo costantemente dei questionari di valutazione del servizio proprio per conoscere le opinioni degli iscritti e per cercare di migliorare il servizio offerto. Abbiamo ricevuto dei feedback importanti da due albergatori italiani che hanno concluso un’esperienza di scambio: un titolare di hotel in Sicilia e un titolare di hotel nel Lago di Garda. Riscontro ottimo, testimoni di un’esperienza di accrescimento professionale in cui oltre al viaggio di piacere sono  stati condivisi aspetti professionali appartenenti a realtà alberghiere diverse tra loro, sia  per tipologia di clientela sia per dimensioni delle strutture. In sintesi, sembra sia stata un’occasione per cogliere punti di forza e di debolezza di differenti approcci alla gestione di una struttura alberghiera.

4. Roomize combina vantaggi personali con vantaggi professionali, ci può spiegare come? 

Il vantaggio personale è sicuramente legato alla possibilità di viaggiare senza affrontare il costo dell’alloggio e di pernottare in una struttura in veste di ospite “privilegiato”.  Inoltre, c’è la possibilità di poter contare sulla disponibilità del titolare dell’hotel per avere delle dritte sui luoghi più interessanti da visitare nella città in cui egli lavora e che pertanto conosce bene! Da un punto di vista strettamente professionale, invece, lo scambio di pareri, opinioni ed esperienze rappresenta un’opportunità unica per la crescita professionale.

5. Capita che gli albergatori tendano a vedersi come competitor e non si sentano pronti al dialogo. Crede che Roomize possa cambiare questo mood e favorire uno scambio più proficuo all’interno del comparto turistico, magari anche in una stessa destinazione? 

Credo che un settore come quello del turismo abbia bisogno più di ogni altro di cooperazione, specie tra operatori che lavorano in una stessa area.  La condivisione di piani turistici strategici per lo sviluppo del territorio ha sempre dato buoni risultati. Ad esempio, un numero importante di presenze turistiche, necessita inevitabilmente di una cooperazione tra professionisti: in casi di overbooking per esempio, dirottare la clientela su strutture vicine, risulta importantissimo per ottenere reciprocamente il  fully booked.  Da questo punto di vista un social network come Roomize potrebbe essere un buon luogo di incontro per  lo scambio di idee e per una collaborazione finalizzata sia alla promozione di azioni mirate alla valorizzazione dei patrimoni turistici sia al miglioramento del livello di qualità dei servizi da offrire a turisti che si concentrano nella  stessa area.

6. Gli albergatori possono recensirsi a vicenda con messaggi pubblici o privati: non crede che questo possa creare dissapori o incomprensioni? 

Abbiamo cercato di mettere a disposizione degli iscritti strumenti secondo noi utili ad agevolare scambi di qualità e di know how. Il loro fine è sempre di tipo costruttivo, per questo le recensioni andrebbero usate secondo una logica finalizzata all’accrescimento professionale. Credo che questo non dovrebbe creare incomprensioni; un messaggio privato è una soluzione per ottenere un giudizio di valore perché rilasciato da un collega che condivide e conosce le medesime criticità del mestiere.  Una recensione pubblica, invece, aiuta un socio Roomize a conoscere l’affidabilità rispetto agli accordi di scambio trascorsi e il livello qualitativo di ospitalità che è in grado di offrire.

7. Che progetti avete per il futuro di Roomize? Quali sono i vostri obiettivi?

Abbiamo un progetto importante da presentare nei prossimi mesi: l’apertura del network a tutti i professionisti del settore alberghiero. Non solo, quindi, titolari di hotel e general manager, ma chiunque lavori nel settore alberghiero potrà usufruire di Roomize per mantenere contatti di lavoro o per crearne di nuovi. Sarà un social network professionale dedicato al settore dell’ospitalità. Rimarrà comunque invariata l’identità del brand legata al sistema di scambio camere tra albergatori: i profili dell’area General management potranno dunque continuare a scambiare la propria camera.