Viaggiare nel 2040: come cambierà il turismo
4 Giugno 2025Il settore del travel è in continua evoluzione, come vi raccontiamo spesso. Fenomeni inattesi, cambiamenti nel customer journey, ascesa di inedite fonti ispirazionali, come i social media, plasmano viaggiatori in perpetuo divenire.
Inoltre, la rivoluzione dell’AI e il conseguente paradigma dell’Agentic Travel stanno accelerando un processo trasformativo che appare pressoché inarrestabile.
Come sarà dunque il turismo nei prossimi anni? A rispondere a questa domanda ha pensato Business Traveller con un interessante articolo, frutto di uno studio congiunto tra Deloitte e Google che ha analizzato oltre 90.000 indicatori turistici, per provare a immaginare come cambierà il mondo del travel entro il 2040. Il dato che colpisce subito? I viaggi internazionali raggiungeranno i 2,4 miliardi l’anno, un traguardo mai visto prima.
Nuove destinazioni in ascesa
Fino ad oggi, le grandi protagoniste del turismo internazionale sono state destinazioni come Spagna, Francia, Stati Uniti, Cina, Italia. Ma nei prossimi 15 anni la mappa globale del turismo si ridisegnerà. Paesi come l’Arabia Saudita, l’Indonesia e gli Emirati Arabi Uniti diventeranno tra le mete più gettonate al mondo, mentre le destinazioni più consolidate vedranno ridurre la loro quota complessiva: dal 30% del 2019 si passerà a circa il 20% nel 2040.
È un segnale forte di frammentazione, ma anche di opportunità. Per gli hotel italiani significa che la concorrenza non sarà solo sul piano locale o europeo: sarà globale.
Tuttavia, l’Italia continua a rappresentare nell’immaginario collettivo un’esperienza desiderabile. Sta a voi riuscire a mantenerla autentica, accessibile e capace di parlare anche ai nuovi mercati emergenti.
Profilo dei viaggiatori del futuro
La ricerca di Google e Deloitte identifica quattro nuove “tribù” di viaggiatori, che andranno a comporre il mercato del futuro.
I Newcomers sono giovani che provengono da economie emergenti come India e Cina, cercano esperienze a basso costo e si muovono spesso nel breve raggio.
Gli Amateurs, invece, hanno maggiore capacità di spesa e provengono da Paesi come gli Stati Uniti o il Giappone: sono curiosi e alternano viaggi brevi e lunghi. Ci sono poi i viaggiatori esperti, in gran parte europei, con una propensione per le destinazioni vicine e uno stile di spesa prudente.
Infine i super-esperti, una nicchia sofisticata fatta di viaggiatori abituali, molto selettivi, con un alto grado di penetrazione turistica.
Cosa ci dicono queste categorie? Che l’hotel del futuro non potrà rivolgersi a un target unico. Dovrà sapere riconoscere le esigenze, i comportamenti digitali e i desideri di un pubblico molto più diversificato rispetto a quello odierno.
L’analisi dei dati e una buona attività di posizionamento diventeranno fondamentali, così come la capacità di creare pacchetti su misura e contenuti rilevanti per pubblici diversi.
Il futuro è già qui
Il turismo del futuro sarà plasmato da una serie di forze convergenti. Le tecnologie esponenziali – pensiamo all’intelligenza artificiale, alla realtà aumentata o all’analisi predittiva – renderanno l’esperienza di viaggio sempre più personalizzata, a partire già dal momento della prenotazione.
Ma non è solo una questione di tecnologia, cambiano anche le persone. I viaggiatori saranno sempre più eterogenei: più anziani, più multiculturali, più attenti al benessere, alla salute mentale e all’inclusione. I valori sociali si sposteranno dalla logica del possesso a quella dell’esperienza, dalla quantità alla qualità. Questo implica un ripensamento profondo anche del modello di business: non basta più offrire una camera con colazione. Per restare competitivi e rilevanti, dovrete progettare esperienze di alta qualità ed interesse. L’hotel sarà sempre più parte di un ecosistema fluido, dove il cliente cerca relazioni autentiche e servizi su misura.
In questo contesto trasformativo, non potrete ignorare l’impatto del cambiamento climatico. Eventi meteorologici estremi, aumento delle temperature e nuove normative ambientali metteranno sotto pressione l’intero comparto turistico.
Gli ospiti – anche i vostri – saranno sempre più sensibili a questi aspetti. Vorranno sapere se il loro soggiorno è davvero sostenibile, se utilizzate energia rinnovabile, se riducete gli sprechi. Se non state prestando già attenzione alla sostenibilità, vi consigliamo caldamente di farlo: domani sarà troppo tardi.
Il 2040 – e il futuro in generale – non è un orizzonte distante, ma una curva che stiamo già imboccando. E se volete arrivarci da protagonisti, dovrete cominciare oggi a fare scelte consapevoli.
Investire in tecnologie, ma senza perdere il tocco umano. Diversificare l’offerta, ma restando fedeli all’identità. Comunicare con efficacia, ma ascoltare ancora meglio.
Per realizzare queste scelte, talvolta coraggiose, servono competenze, strategia e voglia di mettersi in discussione. Una dote chiave per chiunque miri a distinguersi nel panorama dell’ospitalità, di oggi e di domani.
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