kong88nhacai1
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27 Aprile 2009 alle 14:31 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17446
andreacellerai
MembroAnto, non sò se dirigi un albergo o ne sei proprietario.
Quello che finora ho scritto nel forum è la convizione che ho maturato in questi ultimi anni, dopo che ho esamito il nostri bilanci e che ho notato come attraverso un’occupazione maggiore riuscivo a coprire molto meglio i costi di gestione.
In ogni caso, ognuno di noi sà valutare che le due leve tariffe e occupazione, sapendo anche che sono inversamente proporzionali. Allora la mia domanda è questa:
Valuti oltre ai prezzi di vendita anche il rm e il rev-par?
Hai un’occupazione sopra il 70%?
La tua location è talmente forte da evitarTi di abbassare le tariffe?
Se la risposta è si ai tre quesiti allora sei più fortunato di me e fai anche bene a rimanere solidamente ancorato a tariffe fisse o stagionali, ma la risposta più concreta te la darà senz’altro il rev-par che riuscirai a conseguire, in maniera particolare di quest tempi.
Saluti
27 Aprile 2009 alle 14:34 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17450Anto4444
MembroProprietario di una piccola catena di 3 hotel nel nord Italia. In tutto sono più di 700 posti letto. Laureato in economia e specializzato in svizzera in management alberghiero.
Fai bene ad analizzare i bilanci, se li analizzi per bene vedrai che i margini stanno scendendo. Stanno scendendo e sono destinati a scendere. Immagino che tu sia un dirigente dell’albergo e non il propietario xkè è evidente che se fossi il propietario vedresti che non c’è più nessuna corrispondenza tra il capitale da immobilizzare per l’acquisizione di un hotel e la sua redditività. Il costi sono enormi e i maargini si stanno erodendo sempre più, credo insufficienti per giustificare un tale investimento. Aggiungiamoci la sensibilità della domanda turistica ai più disparati fattori e il rischio diventa altissimo, aggiungo io insostenibile.
Poi la moda di adesso, spinta dalla consapevolezza che bisogna a tutti i costi riempire l’albergo anche quando non c’è nessuno che vuole venire nella nostra zona è un vero è propio bumerang (se non si scrive cosi amen). Guardo ovviamente al fatturato delle mie camere, lo valuto sotto tantissimi aspetti tra cui anche il numero delle camere disponibili. Ma il revpav è solo un indicatore che ci dice tutto e nulla, anzi l’importanza che sta avendo adesso è esagerata.
In ogni caso si parte dall’assunto che le camere d’albergo sono come il pesce, il giorno dopo puzza e sono da buttare. Quindi meglio vendere, anche a poco, piuttosto che buttarlo via. Questo è indiscutibilmente vero, ma il problema è: davvero conviene??
La risposta dev’essere scomposta in due fasi temporali, breve periodo e medio/lungo periodo.
Nel breve è evidente che i costi di migliaia di euro per i corsi di revenue management funzionano. (anche per il fatto che non tutte le strutture li utilizzano)
Nel lungo è come gia detto un bumerang. La domanda potrebbe non giustificare/capire/accettare tariffe tanto diverse per uno stesso servizio e si potrebbe abituare alle tariffe promozionali. Allo stesso tempo tariffe troppo alte in periodi di forte domanda potrebbero scoraggiare la futura domanda. E’ un po come quello che veniva fuori dai modelli di analisi di impatto quando si studiavano gli effetti di eventi/schock in una determinata zona, tanta gente non adava in quel periodo di picco proprio perchè sapeva che ci sarebbero stati prezzi elevati e sovraffolamento. Cmq non ricordo bene i dettagli dovrei andarli a rivedere, ma cio non cambia il discorso.
E poi.. vi pare giusto che 2 nella stessa tipologia di camera possano pagare 2 cifre esageratemente diverse? uno paga 100 e il suo vicino di camera 300? per me a parte tutti i discorsi di convenienza economica, non sembra etico ne corretto.
E poi.. la realtà italiana con tutti piccoli alberghi, credo che la media sia tipo 30/40 camere.. come caspita fanno a fare RM con cosi poche economie di scala.. sono folli.. Selezione Darwiniana come ha detto il professo a qusto punto.
scappo che sono in ritardo.
Mi è venuto in mente adesso che c’è anche un altro motivo di fondo che ha uno sfondo macroeconomico, l’italia non puo e non deve concorrere con il resto del mondo sotto il profilo dei costi. Il prezzo non sarà e aggiungo non deve essere il nostro cavallo di battaglia!!! la QUALITA’ invece! questo il nostro cavallo di battaglia, qualità senza se e senza ma, questa è l’unico modello vincente per il nostro paese e il nostro business, abbiamo il paese più bello e ricco (culturalmente e storicamente del mondo) valorizziamolo!!
Politiche aggressive sui prezzi lasciamole fare alla croazia o alla slovenia per favore..
vado..
27 Aprile 2009 alle 14:35 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17449Anto4444
MembroPS andrea l’occupazione italiana media mi pare che sia del 55%..
27 Aprile 2009 alle 14:43 in risposta a: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets #17448Anto4444
MembroLa mia location non è cosi forte, è forte il mio brand e i miei servizi.
La risposta è dentro di te. ricercala ma considera che anche per mangiare al MCdonalds o Burgerking in due persone si spendono almeno 14 euro.. al ristorante se ne spendono tipo 60 senza magiare pesce.. per 2 gelati si spende 6 euro.. per il taxi 35.. e cosi via.. pensa a quanto spendono per il servizio 24H che gli offri tu e quanto costa mettere in piedi un impresa alberghiera e ricerca la risposta dentro di te..
Finiremo come ryanair o come gli hotel extralusso.. aveva proprio ragione van der borg.. ahimè..
27 Aprile 2009 alle 15:44 in risposta a: TripAdvisor: la verità è una questione di opinioni #2 #17447dott_stefano_tiribocchi
PartecipanteAnche se una struttura di qualità scadente iniziasse a scrivere recensioni positive su se stessa alla fine non potrebbe comunque evitare le recensioni negative dei clienti, quindi risulterebbe sempre avere una immagine incerta che non rassicura l’utente finale.
27 Aprile 2009 alle 20:04 in risposta a: TripAdvisor: la verità è una questione di opinioni #2 #17451sfarinel
Amministratore del forumCiao Francesca,
cosa intende dire con recensioni negative non veritiere? Puoi fare un esempio pratico? Hai avuto esperienza diretta in tal senso?
Sergio
Fabio S.
MembroSalve a tutti carissimi colleghi!
Vorrei aprire un dibattito, riguardo l’utilizzo delle politiche di Overbooking all’interno delle strutture alberghiere.
Sappiamo benissimo, tutti quanti, che l’utilizzo di una corretta politica di overbooking, oggi come è oggi, è di primaria importanza per far sì che un impresa alberghiera possa massimizzare i suoi ricavi. Quindi è ovvio dire che economicamente parlando utilizzare tale politica è diventata di primaria importanza per un’imprenditore che mira a ottenere profitti più elevati.
Ma sappiamo che di contro l’utilizzo di questo strumento di gestione, comporta alti rischi che spesso si traducono in perdite di immagine della struttura per via del comportamento non molto corretto che si è assunto nei confronti di clienti, che nonostante avessero prenotato con anticipo, si ritrovano a non poter usufruire del servizio.
A tal proposito, volevo sentire il parere di voi albergatori a riguardo:
Eticamente, cosa pensate riguardo l’utilizzo di questa politica considerata da molti “scorretta” nei confronti dei clienti?
Duccio Innocenti
Bloccato29 Aprile 2009 alle 16:55 in risposta a: TripAdvisor: la verità è una questione di opinioni #2 #17453massicervetto
Membroanalisi critica giusta, ma ritengo che il passaparola sul lungo periodo dia ragione ai commenti veritieri. inoltre se malamente organizzata dal management reception, ci sarà pure un direttore che controlla e si rende conto dell’inganno. io tifo per la buona fede, sono ottimista.
massi
29 Aprile 2009 alle 17:40 in risposta a: Gennaio: vera crisi o solo rallentamento? I primi verdetti #17452massicervetto
Membrociao a tutti, solo oggi entro a far parte del forum. lo trovo utilissimo e voglio dire un grazie da neofita per tutti i vostri commenti che mi arricchiscono e mi aiutano a pensare in positivo. se posso dire due cose sono queste:
condivido Duccio: “Il mio consiglio è quello di riuscire a potenziare il proprio canale diretto a discapito dei portali stessi ed udufruendo della loro preziosa visibilità.
E lo dico perchè conosco casi del genere; dinamica possibile per molti ma non per tutti.”
e sto cercando di farlo con il “mio” piccolo hotel inserendo nel nostro sito parole o servizi unici, offerte legate a realtà culturali della mia città e collaborando direttamente con gli enti statali o comunali che li organizzano. funziona. non così tanto da riempire l’hotel a gennaio e febbraio ma tanto da farci conoscere da moltissimi nuovi ospiti che visitano il nostro sito, tanto da farci essere i primi collaboratori con i tre più importanti teatri e musei ella mia città, tanto da essere i primi in cima alla pagina nella ricerca di google senzapagare nulla con un semplice servizio in più messo sul nostro sito.
secondo, e qui scopro l’acqua calda, fidelizzando i nostri ospiti con la semplice sincera cortesia educazione disponibilità e sorriso dei nostri dipendenti.( non costa nulla !! ) E un nostro biglietto da visita personalizzato per gli ospiti in check out con offerte per loro o i loro amici in un futuro soggiorno. funziona, non tanto da riempire l’hotel a marzo ma tanto da avere molti repeaters , in percentuale, e da avere già 4 gruppi, che mi riempiranno l’hotel in estate, amici di amici di amici dei nostri ospiti.
la crisi in effetti tra dicembre e marzo ci ha fatto registrare un bel ( bello un cavolo ma diciamo così) 30% in meno(paranoiaaaaaaaa), così da gennaio siamo partiti con quanto scritto sopra e………….dal 25 marzo siamo pieni. oooooooh yeah ! ok, non è tutto merito nostro, ci sta anche la stagione bella e le iniziative della regione e del comune etc etc…ma mi piace pensare di essere ripartito con il piede giusto.
per il futuro dita incrociate e tanta buona volontà. tifo per l’ottimismo.
ciao a tutti massi , neofita con entusiasmo.
29 Aprile 2009 alle 17:56 in risposta a: Gennaio: vera crisi o solo rallentamento? I primi verdetti #17454Duccio Innocenti
BloccatoCiao Massi,
bellissimo post e soprattutto positivo/costruttivo anche per chi ci legge;
per eseprienza questo tuo approccio ammirevole è quello che ti darà i migliori risultati, o meglio, te li sta già dando.
Compliemnti davvero,
Duccio Innocenti
29 Aprile 2009 alle 18:49 in risposta a: Gennaio: vera crisi o solo rallentamento? I primi verdetti #17455massicervetto
Membrograzie davvero Duccio del tuo commento incoragiante. se posso fare una critica a me stesso, parlo bene, ma visto che il blog su questo argomento si è fermato a marzo immagino che tutti abbiano bene o male risollevato le sorti dell’occupazione con mille espedienti…ho solo scoperto, appunto , l’acqua calda. che è meglio di quella fredda!! oooh yes.
a risentirci , sono avido di informazioni friends!!
innondatemi di blog.
massi
p.s. per i portali che chiedono la percentuale …..mi farò un’idea anche io prossimamente e agirò con cognizione di causa. ad maiorem.
sfarinel
Amministratore del forumLo sapevate che un utente, per scegliere la propria vacanza, in media impiega 29 giorni, svolge 12 ricerche online e visita oltre 20 siti prima di decidersi a prenotare?
Lo ha dichiarato Google al Travolution Summit 2009 tenutosi a Londra la scorsa settimana, cosa che ha messo in evidenza quanto sia sempre più importante ottenere visibilità, avere un buon posizionamento sui motori di ricerca ed essere molto persuasivi, per vincere la guerra tra competitor.
Duccio Innocenti
BloccatoNe abbiamo parlato anche al corso Travel 2.0-Academy Days, il 23 e 24 aprile a Sorrento: nell’intervento “Facebook non ha ammazzato i blog!”, è stato spiegato quando e perché ha senso aprire un blog aziendale, in particolare (ma non solo) nel settore turistico.
E’ importante chiarire che cosa sia un blog e come si differenzi dal forum, perché spesso su questo punto si creano malintesi ed è bene ricordare che si tratta invece di due strumenti con tratti distintivi diversi e con finalità comunicative diverse.
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