Inchiesta “Turismo in Italia estate 2007” – flessione della domanda interna e problemi strutturali

turismo in Italia estate 2007Secondo i dati di Federalberghi, è una vera e propria crisi quella che si sta per abbattere sul turismo in Italia: alla fine della stagione estiva, il settore rischierebbe di perdere una cifra tra i 12 ed i 15 milioni di pernottamenti, quasi il 35% negli alberghi (da 4,2 milioni a 5,25 milioni in meno di pernottamenti), il 14,5% in appartamenti in affitto, il 13% in case di proprietà, il 9,4% in villaggi turistici, l'8,8% in casa di parenti o amici, il 6,6% in campeggi, il 4,9% in residence e l'1,3% in agriturismo. Il crollo è dovuto ad un problema di domanda interna: quasi il 51% della popolazione italiana quest’anno non andrà in vacanza.

Una leggera flessione si avverte anche sul mercato internazionale. L’Italia è al 33° posto, tra Israele e Tunisia, nella classifica per il turismo del World Economic Forum. Problemi di arretratezza, tasse, frammentazione dell’offerta. Sotto accusa governo e grandi finanziatori.

Gli italiani rimangono a casa – Federalberghi chiede il bonus per le famiglie

Quest’estate andranno in vacanza 1 milione di italiani in meno rispetto allo stesso periodo del 2006. Il presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta:

Che una improvvisa crisi stesse per abbattersi sui consumi turistici degli italiani, dovuta alle scelte di politica fiscale del Governo, ne eravamo coscienti. Ma non ci saremmo mai aspettati un crollo di questa entità.
 
I risultati, infatti, che andavamo registrando dall'inizio dell'anno, ci avevano fin qui fornito indicazioni preoccupanti dovute prima alla scarsità di neve per le settimane bianche, poi al calo del turismo a Pasqua ed infine allo scarso movimento vacanziero dei 'ponti' del 25 aprile e del 1° maggio. Adesso, la probabile perdita di oltre 1 milione di italiani rispetto all'estate 2006 e quasi il 51% della popolazione a casa, mette in grave crisi il sistema turismo e ci porta a chiedere al Governo una misura coraggiosa ed innovativa nella politica sociale di questo Paese.
 
Poiché la causa del crollo, come risulta inequivocabilmente dall'indagine, è tutta dovuta alla mancanza di liquidità delle famiglie (non certo alle tariffe elevate delle strutture turistiche del Bel Paese), liquidità drenata da una manovra economica molto pesante per consentire all'Italia di rientrare nei parametri europei, il Governo Prodi, per tentare un recupero in extremis della stagione turistica, dovrebbe concedere un bonus alle famiglie per le spese sostenute e documentate per le vacanze fatte in Italia nel 2007. Ciò aiuterebbe le famiglie a far quadrare i conti domestici ed a contenere la crisi che ormai rischia di essere inevitabile per le imprese.

 
 

Italia in leggero calo per gli stranieri – altri i paesi più accoglienti per i turisti

L'OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) rivela attraverso il “Barometro del Turismo” una crescita di 15 milioni, rispetto allo scorso anno, degli arrivi internazionali nel periodo Gennaio-Aprile 2007: crescita in Asia e Pacifico (+9% ), in Africa (+8% ), in Medio Oriente (+8%), in Europa (+6%) e nelle Americhe (+4%).

Il mercato italiano sta però subendo una leggera flessione. Secondo l’analisi del report “Check Turismo” di Federalberghi:

Anche sul fronte estero l'estate non si preannuncia positiva. I tedeschi dovrebbero far registrare un lievissimo incremento. Statunitensi e giapponesi continueranno a fare la differenza nelle principali città d'arte italiane. Inglesi e francesi in stagnazione.

L'Italia è al 33° posto, tra Israele e Tunisia, nella classifica per il turismo del World Economic Forum, organizzazione internazionale che riunisce ogni anno personalità politiche ed economiche mondiali per definire le politiche del futuro. Le variabili considerate per lo sviluppo dell'industria del turismo sono infrastrutture, condizioni ambientali e prezzi: in quanto a competitività delle tariffe, siamo solo al 116° posto. La Svizzera è prima in classifica come paese più organizzato e attento alle esigenze dei turisti.
 
 

L’ “hôtellerie all’ italiana” in difficoltà nel mercato internazionale

Non è da sottovalutare il ritardo dell’ Italia nel mercato internazionale, una dinamica che si osserva molto bene su Internet. Un rigido assetto normativo, il generale disinteresse del governo per il turismo e ritardi strutturali sono un freno importante alla crescita del settore.

La frammentazione del sistema turistico italiano si riflette sulla mancanza di realtà omogenee ad  assetto manageriale che possano fare pesanti investimenti e provocare uno sviluppo complessivo del mercato. Sono poche le realtà nostrane che riescono a creare gruppi alberghieri di medie o grandi dimensioni competitivi a livello internazionale.

Il problema diventa grave quando l’assenza dai nuovi canali distributivi on-line (Tvtrip, Trivop, Boo) non riguarda le singole strutture ma l’intera destinazione turistica “Italia”. Prima di veder comparire almeno Roma su Tvtrip ci sono voluti alcuni mesi.
 
 

Strategie di crescita nel settore alberghiero in Italia

Al forum "Strategie di crescita nel settore alberghiero in Italia" tenutosi a Maggio presso la fondazione universitaria IULM di Milano, le premesse erano:

L’assenza di crescita ha indebolito il posizionamento di altre aziende, laddove non si è accompagnata ad una attenta definizione dell’ambito competitivo secondo chiare strategie di focalizzazione e di sviluppo qualitativo dell’offerta.
Considerare la dimensione aziendale come variabile strategica implica riflettere su alcune domande:
 

  • Perché alcune aziende alberghiere italiane hanno realizzano strategie di crescita ed altre no? Quali sono le condizioni interne all’azienda che favoriscono un processo di crescita sostenibile?
     
  • Nei paesi che negli ultimi anni hanno registrato la maggiore crescita della competitività nel settore turistico in Europa si è assistito allo sviluppo di gruppi alberghieri di medie dimensioni che oggi realizzano strategie di crescita aggressive anche nel nostro paese. Quali condizioni di contesto hanno favorito le strategie di crescita di queste imprese? Il nostro contesto normativo e amministrativo aiuta od ostacola la crescita?
     
  • Gran parte dell’offerta alberghiera italiana è caratterizzata da imprese alberghiere di piccole dimensioni che lavorano solo su base stagionale: il loro modello di business è sostenibile nel medio-lungo termine?
     
  • Quali sono i vantaggi e i rischi di diverse modalità di crescita (diretta con controllo della proprietà immobiliare, diretta in gestione, indiretta tramite aggregazioni…) per la singola azienda e per il sistema paese?
     
  • Quali segmenti presentano il maggior potenziale di crescita e a quali condizioni?

L’amministratore delegato di Accor hotels Italia, Renzo Jorio, ha sottolineato in occasione del forum il tema dell’estrema parcellizzazione del settore alberghiero, caratterizzato da un gran numero di assetti proprietari di tipo familiare.

E' ormai risaputo che i mali del panorama ricettivo italiano risiedono nell'insoddisfacente rapporto qualità/prezzo dell'offerta. Il primo brand che riuscirà a sviluppare sul territorio nazionale nuovi prodotti con caratteristiche maggiormente competitive sarà il grande protagonista del mercato per i prossimi 10 anni.

Elena David, amministratore delegato di Una hotels & resorts, ha segnalato come problema fondamentale “l’incapacità cronica di riuscire a fare sistema, di presentare in modo unitario e coerente il prodotto Italia all’estero». La competenza esclusiva delle Regioni in materia turistica non aiuta la pianificazione di campagne promozionali coerenti e unitarie.
 
 

La Federturismo chiede interventi strutturali

Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federturismo/Confindustria, chiede al governo:

Interventi strutturali che tengano conto delle nostre specificità e dei continui cambiamenti del mercato internazionale. La richiesta di Federalberghi al governo di un bonus alle famiglie per le spese per le vacanze in Italia è sicuramente interessante, ma non nuova. Ci sembra comunque velleitaria in questo momento, per un Paese che ha ben altri problemi da affrontare. Ci sono altre proposte già presentate da Federturismo al governo, per aiutare il settore senza incidere sulle finanze pubbliche: la rivalutazione degli immobili a destinazione turistica e interventi per la destagionalizzazione.

Sono questi i temi dibattuti alla “II Giornata sul Turismo” a Trieste il 17 luglio, su cui vi terremo presto aggiornati…

Fonti:
 La Stampa
Alice Viaggi
Federalberghi