SEO: quanto conta per l’hotel?

leggi l’articolo completo...Qualche tempo fa un hotel ci ha contattati per avere un consiglio: era disperato perché il suo sito riceve pochissime visite e di conseguenza pochissime prenotazioni dirette. L’hotel ha da poco realizzato un nuovo sito web, ha investito in un nuovo booking engine, ma di risultati apprezzabili per adesso neanche l’ombra.

Eppure l’hotel ha un’ottima reputazione sia su TripAdvisor che su Booking.com, il sito ufficiale non sembra male e le tariffe sono abbastanza competitive nella zona. Ma allora qual è il problema?

Semplicemente, dopo una minima analisi, ci siamo accorti che per le parole chiave più attinenti alla struttura, questa non si posizionava mai nelle prime pagine di Google e che quindi era come invisibile nella sua location. Persino col brand name c’erano dei problemi.

Racconto questo aneddoto per farvi capire che mai ci si deve dimenticare del posizionamento sui motori, al pari di PPC, Social Media e tutte la altre strategie di Web Marketing progettate per il sito.

Metà delle prenotazioni del sito vengono da motori di ricerca

Giustamente Max Starkov della HeBS ha di recente intitolato un articolo:  “Il SEO per hotel è morto? Non ancora per un bel pezzo”.

Starkov sostiene infatti che, in media, sul totale delle prenotazioni prodotte dal sito web degli hotel clienti, il 56% viene dai risultati sui motori di ricerca, organici e a pagamento: il 32,7% delle revenue sarebbe da attribuirsi alla SEO, il 22,9% al SEM (inteso come PPC).

Confrontando questi dati con quelli in nostro possesso, i risultati mi sembrano verosimili: talvolta se l’hotel ha un’ottima reputazione e un brand forte, le prenotazioni derivanti da ricerche organiche possono da sole superare il 50%.

Prendiamo ad esempio un hotel di Roma che fa campagne PPC: nel mese di ottobre 2012, ha prodotto revenue per circa il 42% da ricerche organiche (Google e Bing) e per circa il 13% da PPC.

Nel caso di un hotel a Milano sempre impegnato in campagne PPC, i dati sono leggermente diversi, come è diversa la forza del brand e la sua reputazione su TripAdvisor: il 30% delle prenotazioni provengono da organico, circa il 18% da PPC.

È chiaro che poi per definire il valore e quindi il peso reale delle prenotazioni da ricerche organiche, è fondamentale conoscere il rapporto tra queste e le prenotazioni totali dell’hotel, sia dirette che intermediate, online e offline.

La SEO non è più la stessa: come è cambiata?

Senza dubbio non si può dire che fare SEO oggi sia la stessa cosa di qualche anno fa: link facili, pagine piene zeppe di parole chiave, contenuti senza valore non hanno più il peso che avevano una volta, né sono più utili a posizionare il sito, anzi: lo penalizzerebbero sicuramente.

Lo abbiamo visto anche nell’articolo che abbiamo pubblicato in chiusura dell’anno passato, 2013: Ti Ascolto, che il percorso degli utenti nella pianificazione del viaggio è cambiato e che il SEO old-style è una figura superata.

Con gli ultimi update degli algoritmi di Google, prima il Panda, poi il Penguin, adesso il Venice, fare SEO non è semplice, non ci sono più scorciatoie da intraprendere, perché oggi la SEO è diventata più “etica”, più corretta, più frutto di interventi di valore.

Quali sono dunque i cardini della nuova SEO che sempre più avranno peso e sempre più si affermeranno in questo 2013?

Per noi l’hotel deve soprattutto puntare sui contenuti, ma non solo:

  • Approfondimenti sul sito: non bastano più i classici siti da 5-10 pagine. Google vuole più contenuti, li vuole di qualità, fatti per il motore ma soprattutto per il lettore. Pagine di approfondimento sulla destinazione, su ogni servizio importante, sugli eventi nei dintorni, possono essere un buon inizio per arricchire il vostro sito.
  • Contenuti freschi: il sito non deve essere considerato come una piattaforma statica, ma deve essere aggiornato continuamente con pagine nuove, ad esempio dedicate alle offerte, ai pacchetti, oppure con landing page ottimizzate per gli eventi d’interesse. Se il vostro hotel possiede un blog non lo abbandonate, ma nutritelo settimanalmente con idee nuove, contenuti che possano piacere ai vostri lettori e che magari possano anche servire a posizionare l’hotel per chiavi d’interesse sui motori di ricerca.
  • Link naturali: i link ottenuti con attività push, come (directory submission, press release networks e post comments) hanno sempre meno forza e anzi, spesso possono addirittura penalizzare il sito. Ecco perché bisogna puntare a far parlare dell’hotel, coltivando un’ottima brand reputation ma soprattutto investendo in servizi particolari che suscitino l’interesse di media e clienti. Anche dimostrarsi sociali frequentando Facebook e Twitter può essere utile, perché favorisce i legami interpersonali e fa circolare il brand.
  • Mobile: chi possiede un sito mobile ha ovviamente maggiori chance di posizionarsi bene sui motori di ricerca mobile e visto che visite e prenotazioni da smartphone crescono a vista d’occhio, meglio non perdere l’opportunità di farvi trovare in testa ai motori.

Quindi mai sottovalutare il peso del posizionamento sui motori di ricerca: per quanti sforzi possiate fare per disintermediare, senza una buona strategia SEO di nuova generazione questi non saranno mai abbastanza valorizzati.